In occasione del ricorso al T.A.R. presentato nel mese di agosto dal WWF Italiano, dall’ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente), dall’ASSOUTENTI, dal Comitato cittadino TUTELIAMO BORGHETTO, da alcuni titolari di Stabilimenti Balneari e da molti cittadini di Borghetto S.S. e turisti, contro il progetto di costruzione del porto di Ceriale, pubblico il seguente saggio: “Le nostre spiagge: situazione e provvedimenti necessari” – Savona: Ente provinciale per il Turismo – 1968″ di Giorgio Berriolo, Giorgio Sirito, Ettore Gallareto. Lo stesso articolo fu pubblicato sul libro “QUANDO A BORGHETTO…” di S.Torre, S.Pampolini e G.G.Viara, edito dal Comune di Borghetto S.Spirito e dal FORUM CULTURALE nell’anno 2002.
Il progetto del porto di Ceriale costituisce un serio pericolo sia da un punto di vista ambientale, in quanto stravolgerebbe uno degli ultimi siti incontaminati rimasti nella nostra costa, sia dal punto di vista dell’erosione, in quanto, come meglio spiegato nel brano che segue, col tempo comprometterebbe seriamente le nostre spiagge. Purtroppo gli errori del passato pare che non abbiano insegnato nulla.
Al momento, per quanto mi consta, non risulta che l’Amministrazione Gandolfo abbia fatto ricorso.
Silvestro Pampolini
“Il litorale di Borghetto si estende dal Capo Santo Spirito al rio Casazze (rio Fine n.d.r.) e in esso sfocia il torrente Varatella che ha un corso di 11,50 km ed un bacino di 44,20 kmq.
Le condizioni della spiaggia di Borghetto si mantennero buone fino alla fine dell’ Ottocento. Ai primi del Novecento iniziò il processo di arretramento, che è tuttora in corso.
Nel 1874 sotto la ferrovia, dinanzi al paese, la spiaggia era larga una cinquantina di metri; sulla destra del Varatella fino al rio Casazze o torrente Pontasso si oscillava dai 55 ai 75 metri.
Negli anni successivi v’era tendenza all’accrescimento anche se lieve: così è nel 1875 al paese, nel 1877 al Pontasso e nel 1882, secondo il rilievo dell’ingegnere Cesare Salici e secondo altri rilievi.
Panorama da capo S.Spirito (fine ‘800)
Nel 1893, misurando dal muro della ferrovia, lo stato era il seguente: all’uscita della galleria di Santo Spirito m. 45, al Burrone 66 e al Pontasso 60. Ancora nel 1899 si hanno leggeri progressi.
Dopo questa data s’inizia l’opera demolitrice della spiaggia a Borghetto. Nel 1913 la spiaggia è già tutta scomparsa con accentuazione a sud della foce del Varatella. Il lido risulta come tagliato in vari gradini e tutti gli orti, gli arenili e la strada che esistevano sotto la ferrovia sono scomparsi. La punta di Santo Spirito alla quale sottostava un lembo di terra è rimasta isolata, sporgente sul mare.
La ferrovia si è difesa con alcuni pennelli, che hanno arrestato il progresso del mare, ma reso più grave lo stato batimetrico. Nel giugno 1928 i pennelli subivano danni alla punta. L’eccezionale mareggiata del 26/27 settembre 1933, accompagnata da piena del Varatella, allagò tutta Borghetto e ridusse ancora il ciottolame interposto tra i moli.
Dal 1930 in poi sono stati costruiti alcuni pennelli a nord del Varatella che pur arrestando l’arretramento, hanno lasciato la spiaggia nelle condizioni precarie già raggiunte.
Panorama da Capo S.Spirito (primi anni 1900)
Le cause della repentina rottura dell’equilibrio dell’arenile, dall’inizio del ‘900, sono diverse, ma tutte dipendono dalle sistemazioni ed estrazioni iniziate nel bacino del Centa. Queste hanno provocato l’arretramento di tutta la spiaggia sita tra Albenga e Ceriale, la cui alimentazione dipende interamente dal torrente Centa. Con l’approssimarsi della linea di battigia alla linea ferroviaria, la FFSS costruirono una scogliera aderente, estesa per 3 km. (dal confine occidentale
di Ceriale fino ai pressi della stazione ferroviaria di Albenga n.d.r.) che provocando flutti riflessi, affrettò la scomparsa della spiaggia, con conseguente maggior dispersione dei materiali degli alti fondali. A questo punto il comune di Ceriale dovette intervenire nel 1906 con la costruzione di un pennello immediatamente a sud della punta Santo Spirito (il molo della pineta di Ceriale n.d.r.).
Gli scarsi materiali ancora viaggianti a nord del Centa all’altezza di Ceriale vennero catturati da questo pennello tanto che nel 1911 la spiaggia di Ceriale era aumentata di una quarantina di metri, mentre parallelamente si accentuava la corrosione dell’arenile di Borghetto. Questo pennello dal quale dipende l’esistenza stessa della spiaggia di Ceriale è stato già distrutto dal mare e recentemente ricostruito.
Anche il tratto a nord del Varatella, una volta iniziate le estrazioni massicce dall’alveo di questo torrente, ha subito lo stesso arretramento e perdurando tutt’oggi le estrazioni, si trova in precarie condizioni. Considerando quanto sopra si propongono due diversi interventi, rispettivamente per la parte sud e per la parte nord dell’abitato: è evidente che per il tratto a sud, compreso fra il Capo Santo Spirito ed il Varatella non si può sperare nella possibilità di ripristino di un rapporto naturale di materiale in quanto tale da influire decisamente sull’arenile.
Infatti il Centa non potrà mai più versare in mare le stesse quantità di materiale solido che versava nell’Ottocento, stanti le importanti opere di imbrigliamento, arginamento e sistemazione del suolo effettuate negli ultimi sessant’anni. Pur tuttavia il trasporto solido sarà ancora notevole allorché si riusciranno a far cessare le estrazioni che, sotto diverse voci, oggigiorno continuano massicce.
Panorama da Capo S. Spirito- Primi anni ’60 del secolo scorso. E’ evidente la grande erosione del litorale
A questo punto per ottenere un risultato sensibile a nord di Albenga, occorrerà eseguire tutte quelle opere da noi indicate in altri elaborati, atte ad eliminare il riflesso sulla scogliera FFSS fra Albenga e Ceriale, ciò che comporterà un forte impegno finanziario dei comuni di Albenga e Ceriale per la formazione dell’arenile che già ivi esisteva e che sarà possibile portare a buon fine solo con l’intervento combinato delle amministrazioni locali, delle FFSS e del Ministero dei LL.PP.
E’ chiaro che tutti questi interventi sono a lunga scadenza e che pertanto non si deve fare né per adesso, né nel prossimo decennio, alcun affidamento su un aumento dell’attuale apporto naturale.
Pertanto è necessario alimentare la spiaggia fra Capo Santo Spirito ed il Varatella artificialmente, creando e mantenendo una discarica in corrispondenza dell’imbocco della galleria ferroviaria di Santo Spirito. L’apertura di questa discarica riveste carattere d’urgenza poiché l’onda ormai investe la scogliera FFSS in prossimità dell’imbocco della galleria e pertanto crea flutti riflessi che a loro volta accelerano il progredire della corrosione verso nord.
L’aspetto della situazione cambia completamente nel tratto di lido a nord del Varatella. Per questo tratto l’azione di risanamento può essere efficacemente svolta sul posto, poiché l’origine del male è soprattutto locale e sta nelle estrazioni in corso nel torrente. Se queste cesseranno e non appena nel giro di alcuni anni le alluvioni avranno colmato i vuoti lasciati nell’alveo delle escavazioni, la spiaggia a nord del Varatella incomincerà a protendersi naturalmente. Nel frattempo occorrerà intervenire artificialmente con la costruzione delle piattaforme per imbrigliare la spiaggia, favorendone il protendimento con discariche dirette di sabbia e ghiaietto da effettuarsi immediatamente a nord della foce del Varatella,abbandonando quella già effettuata a sud della foce stessa.”
Giorgio Berriolo, Giorgio Sirito, Ettore Gallareto