Dal 17 luglio nelle principali librerie on-line “Scusa, Ameri” (sottotitolo “i diari del calcetto”) de Il Cala, all’anagrafe Alberto Calandriello. L’eBook è una raccolta di racconti e aneddoti riferiti al calcetto, quello giocato tra amici una volta a settimana, e oltre ad offrire un bello spaccato di questa Italia trasversale che corre dietro ad un pallone è a nostro avviso assai divertente.
La grande passione degli italiani è il Calcio: seguito, guardato, tifato, ma soprattutto giocato. Non solo ad alti livelli e tra professionisti, ma soprattutto tra dilettanti e semplici appassionati.
In questa raccolta di ricordi ed aneddoti sotto forma di diario, Il Cala (Alberto Calandriello) racconta proprio questo aspetto del “giuoco del pallone”: la passione per “la partita del venerdì”, i personaggi e le situazioni che ruotano attorno ai campetti – spesso parrocchiali -, i problemi dovuti ad una forma fisica spesso non proprio “al meglio”.
Un libro che racconta uno spaccato d’Italia trasversale a quella delle differenze di reddito, idee politiche, religione e tutto il resto, quell’Italia che corre (spesso con il fiatone) dietro ad un pallone, e lo fa in maniera divertente, fortemente ironica ed auto-ironica, senza nessuna pietà né per se stesso né per i suoi compagni di squadra.
“Scusa, Ameri” può aiutare a ritrovarsi in questa Italia, o a capire “perché lo fanno”, ma soprattutto ci fa ridere dei nostri difetti. E questa è cosa buona, il primo passo per imparare a correggerli.
L’autore
Il Cala nasce Alberto Calandriello, 42 anni fa. Nel corso degli anni alterna tre grandi passioni: il calcio, la musica e quella che avete capito tutti cos’è, ma che oggi, con una moglie e due figlie, gli interessa sempre meno.
È assistente sociale, juventino feroce, ama scrivere e fare polemica ed è terribilmente logorroico.
Per circa vent’anni ha giocato nei “Rossi”, squadra di calcetto formata da amici di infanzia, nata come “squadra dei giovani” da contrapporre “ai vecchi”. Poi sono diventati “i vecchi”. Poi ha smesso.
Fa parte dello “ZOO” di Albenga ed è presidente del “Mulino degli Artisti” di Tovo San Giacomo, due associazioni culturali che organizzano eventi di tipo musicale, letterario e quant’altro; grazie a queste due associazioni ha trovato una valvola di sfogo alla frustrazione di non avere alcun talento artistico, se non quello di dire o scrivere “belinate” su praticamente tutto lo scibile umano.
Per non sentirsi troppo solo come unico uomo della famiglia, ha un gatto di nome Ciro.
Ciro Tevez.
Probabilmente dopo il primo libro la smetterà.
Ha un blog e se gli chiedete perché, vi risponderà “Perché no?”