La Casa della Legalità e della Cultura di Genova ha inviato un duro comunicato stampa sul ‘caso Surace‘. Uno scottante tema di asserite infiltrazioni della ‘ndrangheta nella vita pubblica, in particolare vicende che riguardano il Comune di Diano Marina e l’eventualità che venga disposto lo scioglimento del consiglio comunale. Trucioli.it aveva inviato nel febbraio scorso (leggi l’articolo…..) una richiesta scritta al sindaco, ex deputato, Giacomo Chiappori, prima di pubblicare l’articolo “Diano Marina leghista umiliata da sei famiglie….”. Avevamo sollecitato anche la sua segreteria. Nulla, neppure la buona educazione per dire “Non ha nulla da dichiarare…”. In compenso il primo cittadino si è cancellato dalla mailing list inviata da trucioli al suo campeggio. La cultura meritocratica di Chiappori, personaggio pubblico e politico leghista, è raccontata dal curriculum vitae, dagli incarichi pubblici ricoperti, dalle missioni all’estero, dal suo titolo di studio, dagli emolumenti percepiti.
SURACE DOMENICO NON SA PIU’ CHE INVENTARSI E DILAGA NELLA MENZOGNA
Il SURACE Domenico, Amministratore Unico della “G.M. Spa” del COMUNE DI DIANO MARINA, appartenente alla nota famiglia SURACE della ‘NDRANGHETA, così come anche indicata nell’ultima Relazione della Procura Nazionale Antimafia (unitamente agli altrettanto noti DE MARTE e PAPALIA), mente spudoratamente sapendo di mentire. In fondo tale atteggiamento risulta quello tipico degli appartenenti al sodalizio ‘ndranghetista, così come il cercare di mascherarsi dietro la comunità calabrese ed il delegittimare chi combatte le organizzazioni mafiose e le loro penetrazioni nella Pubblica Amministrazione e nell’economia.
Come già ricordato a margine dell’Audizione in Commissione Parlamentare Antimafia, l’8 luglio scorso, il SURACE Domenico indicato negli Atti delle inchieste antimafia è il SURACE Domenico in questione, ovvero il figlio del SURACE Giovanni, ovvero il già Assessore comunale e Consigliere Comunale a Diano Marina, e dal 2012 posto alla guida illegittima della società municipalizzata dal sindaco CHIAPPORI Giacomo (già in contatto accertato e documentato con il faccendiere MOKBEL Gennaro – anello di congiunzione tra estrema destra, Servizi Segreti deviati e ‘Ndrangheta – nonché già sostenitore del noto BELSITO Francesco ex tesoriere della Lega Nord che operava a vantaggio della ‘ndrangheta ed in particolare con il GIRARDELLI Romolo, ritenuto esponente all’ombra della Lanterna della cosca dei DE STEFANO).
Oggi, nella Conferenza Stampa che ha tenuto a Diano Marina, il SURACE Domenico, ha continuato nella sua pratica di reiterazione di puri deliri.
Non solo il SURACE Domenico continua ad affermare che la ragione per cui lo si attaccherebbe sia la sua origine calabrese. Il problema non è assolutamente l’origine “calabrese”, bensì l’essere soggetto di una famiglia di ‘ndrangheta, come risulta dagli Atti, per l’appunto, la famiglia SURACE.
Si spinge poi ad indicare una sorta di complotto dello Stato (ed in particolare della Magistratura) contro di lui, sino al proferire affermazioni assolutamente false nei confronti del Presidente della Casa della Legalità.
Il SURACE Domenico afferma, infatti, tra i vari deliri: “Questo signore viene pagato per infangare il nome di altri. Ho le prove. Da persone di Diano che non mi amano più, prima mi amavano, che mandano i soldi al signor Abbondanza”.
Tale fatto è assolutamente falso. La Casa della Legalità non “incassa” neppure un euro per lavorare su commissione di qualcuno (né soggetti pubblici, né soggetti privati) ed anzi, chi ha tentato di “pagarci” per chiederci omissioni o per dirottare il nostro lavoro è stato sempre, sistematicamente, segnalato alle Autorità preposte. Le donazioni che giungono alla Casa della Legalità (tutte indicate sul sito internet con data, iniziali del/i donatore/i e somma) vengono tutte utilizzate per le attività dell’Onlus ed Abbondanza, così come gli altri operativi della struttura, non percepisce alcuno stipendio né stabile, né occasionale. L’associazione, inoltre, tanto per precisarlo, non riceve alcun contributo pubblico.
Inoltre nell‘istanza alla Prefettura del 10.12.2012, così come nell’integrazione alla stessa (del 15.04.2014), con cui si chiedeva di procedere all’invio della Commissione d’Accesso al COMUNE DI DIANO MARINA, si evidenziava anche (ma non solo) la questione SURACE, sulla base degli Atti delle inchieste antimafia e non certo di simpatie o antipatie personali o di terzi. Anche l’indicare che ci sono state persone, a Diano Marina, divenute vittime di molteplici atti intimidatori per aver osato non assecondare e non piegarsi alle famiglie della ‘Ndrangheta – e nemmeno quindi alla famiglia SURACE – è, ancora una volta, indicazione oggettiva indipendente dalla conoscenza o meno di chi è stato vittima di tali intimidazioni.
Il fatto che le Autorità preposte abbiano confermato con un proprio Rapporto (ovviamente riservato) alla Prefettura di Imperia la necessità di invio della Commissione di Accesso, dimostra che quanto evidenziato dalla Casa della Legalità era non solo fondato ma riscontrato.
Il cercare di far passare la necessaria e indispensabile azione di contrasto e prevenzione alle infiltrazioni ed ai condizionamenti delle organizzazioni mafiose sugli Enti Locali come un danno all’immagine di un Comune, risulta grave e fuorviante. L’indecenza e la vergogna non è il contrasto alle mafie ma le mafie stesse e le loro relazioni con la politica, la pubblica amministrazione e l’economia locale. Pretendere che gli esponenti della ‘Ndrangheta siano posti fuori da ogni consesso sociale è fondamentale difesa della Legalità, dell’ordine democratico e della libera concorrenza.
Ribadendo quindi la necessità e l’urgenza dell’invio della Commissione d’Accesso, affiancata dai reparti investigativi antimafia, al COMUNE DI DIANO MARINA, non resta che concludere che il SURACE Domenico sarà denunciato all’Autorità Giudiziaria, per le affermazioni false e diffamatorie che ha pronunciato nella conferenza stampa odierna a danno del Presidente della Casa della Legalità e dell’intera associazione.
l’Ufficio di Presidenza