Mi sorprende molto la replica polemica e non certo di alto profilo che l’ex Sindaco Gambetta rivolge a “Insieme per Noli” e a me personalmente in merito alla questione delle antenne. (stavolta c’è la S maiuscola…, ma un errore di battitura non cambia il rispetto che nutro per l’ Istituzione).
Condivido pienamente il rispetto dovuto alla Costituzione e alle sue Leggi da parte di tutti.
Al riguardo mi pregio ricordare che ho presentato la lista “Insieme per Noli” come candidato sindaco Maina (a me basta anche solo la s minuscola) con un programma consistente nella diretta applicazione dell’Art. 9 della Costituzione di cui mi ritengo un garante assiduo e della cui applicazione a Noli ci sarebbe un enorme bisogno, non solo sotto l’aspetto formale.
Quanto poi alla “provocazione” è noto che in situazioni come questa si tratta di una esortazione forte verso l’Istituzione Comunale, minoranza compresa, che sul caso delle antenne non ha provveduto a deliberare in tempo debito un Piano di Installazione che avrebbe evitato la preoccupante situazione di pericolo attuale e le connesse , forse inevitabili polemiche.
Dunque un Sindaco “deve bloccare”, solo se lo vuole, per provare ad andare oltre la Normativa carente, mai contro la Legge in due casi:
- Quando le norme applicative non rispettano lo spirito della Costituzione; è il caso in oggetto poiché la legge di mercato sembra prevaricare il Diritto alla Salute, qui minacciato da una mancata tutela dall’inquinamento elettromagnetico ambientale.
- Quando la Sua coscienza, o altro obbligo morale, gli impone di farlo.
In altre parole, si tratta semplicemente del processo virtuoso che porta al miglioramento delle leggi sbagliate.
Certo , non si deve amministrare con un’ottica da semplice burocrate, ma bensì come un Sindaco coraggioso che rischia anche personalmente, nell’interesse dei cittadini, i quali sono peraltro in grado di apprezzarne il pregevole valore.
Alcuni l’hanno fatto e qualche volta hanno raggiunto lo scopo.
Forse non è il caso condiviso dal Comandante Gambetta.
Infine è noto l’esempio dei medici , che nelle situazioni più disparate, per propria convinzione Etica e Deontologica, hanno “dovuto perché hanno voluto” tentare di bloccare i rischi gravi che minacciavano la salute delle persone di cui si curavano, e lo hanno fatto anche a costo della loro stessa vita.
Giovanni Maina