Borgio trema ? Non esageriamo. Il Secolo XIX del 2 luglio: “Borgio, grotte e cemento. Comune sotto inchiesta. Due assessori nel mirino per l’ipotesi di abuso d’ufficio. Gli atti del progetto edilizio nel dossier della forestale consegnato in Procura”. Il 3 luglio. Il sindaco Dacquino: “Basta polemiche, nuovo Puc…il giornale come sempre è bene informato…ma non è accettabile che vengano dati giudizi sulla base di informazioni non ancora pienamente verificate…”. Si tratta dell’operazione Blau Mer della famiglia Orsero, la stessa finita nel mirino per i crediti facili Carige. Trucioli.it, piccolissimo blog che qualche volta riesce ad approfondire notizie anche su conflitti di interesse e sostiene che la corretta amministrazione pubblica ha bisogno di buoni esempi, quando si era occupato del caso “grotte & cemento ‘ (ma non solo) aveva commesso l’errore di ‘ farsi intimidire’ . Ora preoccupatissimi annunciamo che siamo estranei a tutto e ci rallegriamo per la serenità che alberga a palazzo civico.
Pare che abbiano già ‘inviato’ un legale a palazzo di giustizia dove sarebbe stata rassicurata. Se sia la stessa persona che aveva vergato la lettera – diffida (vedi) non possiamo saperlo. Poco importa. Tenuto conto che si sentono tutti in una ‘botte di ferro‘ e vale sempre quel detto ‘male non fare paura non avere‘, non ci sarebbe nulla di strano ad ipotizzare i destinatari – pubblici amministratori dell’ipotesi di reato. I ‘ fratelli‘ parlano del vice sindaco Brunella Marmetto e dell’assessore Marco Coriolano. Solo al termine dell’inchiesta si saprà quale fondamento abbiano sospetti ed indizi. In fatto ed in diritto.
Tanto chiasso per due assessori nel mirino, insieme a due tecnici non del Comune ? come ha riferito con grande prudenza Alberto Parodi sulle colonne del Decimonono . Vedremo. Noi, in realtà, non parlavamo solo dell’operazione grotte. Già allora tra le informazioni, alcune fonti ci avevano indicato un percorso che in 47 anni di cronaca locale abbiamo imparato a memoria. La ‘pulce’ arrivava da ambienti massonici assai ben introdotti ed informati. Da sempre è la prima agenzia di ‘intelligence‘ di ogni paese che si rispetti. Con nomi, ruoli, evoluzioni, utili strategie, incluse quelle giornalistiche. E’ vero, la nostra imprudenza era stata di non usare il condizionale e fare qualche accostamento di troppo. Acqua passata ed articolo riparatore.
Seguendo la cronaca del quotidiano ligure si può supporre che all’origine ci siano stati uno o più esposti, presumibilmente circostanziati. E forse qualche altra ‘chicca’ è arrivata dall’inchiesta e dalle intercettazioni sui crediti facili della Carige che vede appunto gli Orsero esposti con somme ingenti ed un ruolo nel Cda della banca. Possibile che qualcuno, mai più immaginando, si sia lasciato sfuggire una confidenza di troppo nella milionaria operazione edilizia di Borgio Verezzi ? Magari millantando…C’è un nesso con l’intervento e la demolizione dell’immobile di piazza Marconi ? Leggi Coriolano ? E l’attività di agente immobiliare della Marmetto la quale ha ripetuto che da quando è vice sindaco ha rinunciato a molti affari e guadagni. C’è un problema di partecipazione alle votazioni- decisioni sulla variante ?
Francamente a tirare le prime somme, seppure giornalisticamente, a temere di più da tutta questa storia dovrebbero essere gli Orsero. Non tanto per l’esito dell’inchiesta giudiziaria, ma per il rischio concreto che quel progetto per il quale hanno speso già notevoli somme in consulenze e carotaggi vari, resti definitivamente bloccato. A nostro modestissimo avviso, lo meriterebbe. E si, perchè dopo aver letto e riletto – ma non c’era bisogno – che tra i divoratori di suolo del Bel Paese occupa un posto di rilievo, in vetta alla classifica, la nostra Liguria, bisognava domandarsi se meritano un premio tutti gli sponsor del ‘cemento sopra le grotte di Borgio’. In un paese civile l’edilizia avrebbe dovuto essere pilastro di crescita sociale e sviluppo armonico, invece si è trasformata in un generale degrado del paesaggio, delle tradizioni, dell’eredità dei nostri avi. La ‘salvezza’ di Verezzi è un modello, gioiello del patrimonio e dell’identità ligure. Cosa ne sarebbe del borgo se avessero avuta la meglio quei ‘signori’ perbenisti che abbiamo conosciuto in tanti anni di attività professionale ?
Salvata Verezzi, sono riusciti a deturpare Borgio con molte complicità trasversali e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Sostenere che il paese può essere abbellito, reso più grazioso ed accogliente, facendo realizzare qualche altro palazzo o palazzina, per ricavare soldi da destinare ad opere pubbliche, persino le scuole, è un discorso da retrogradi incalliti. Magari bisognerebbe organizzare loro un viaggio in pullman o in aereo e far visitare località che non concorrono al poco inviabile primato di divoratori di suolo.
Su questo blog l’abbiamo già scritto: ci sono alcune categorie che per la loro particolare attività farebbero bene ad estraniarsi dal ruolo di rappresentanti dell’interesse pubblico. Il Dio denaro non solo serve a sfamare, ma ad arricchire. Le cronache di questa provincia sono zeppe di casi, vicende, inchieste, processi, condanne, assoluzioni, strascichi. Non è solo un problema di trasparenza, ma di cultura ambientale. Possiamo svelare un particolare inedito. Spesso con l’approssimarsi di scelte urbanistiche nascevano comitati ambientalisti ricchi di ‘ideali’. Chi erano gli ispiratori ? Ambienti interessati che invece avevano tutto da guadagnare, sfruttando proprio il massimalismo e l’estremismo parolaio di questi gruppi. Per fortuna a Borgio Verezzi è nato un comitato che nonostante i maldestri tentativi nessuno è riuscito a condizionare. Si muove con intelligenza, pazienza, approfondendo i vari aspetti in ballo. Si muove senza la ricerca del sensazionalismo o dell’apparire. Anzi, agisce con dovuta fermezza, ma altrettanta riservatezza. Un compito difficile, di alto profilo sociale e morale.