A Ceriale c’era bisogno di rimettere in moto l’edilizia in collina, con una modifica allo strumento urbanistico vigente. La dove ci sono anche uliveti sorgeranno ville famigliari e bifamigliari. Nella zona di levante, alle spalle del camposanto. Operazione immobiliare con nomi noti: Murialdo, Cremonesi, Lenzi, Cattaneo. Tra i progettisti lo studio Podio di Albenga dove casualmente lavora pure un assessore comunale di Ceriale. Altra chicca, questa volta non inedita. Il vice sindaco risiedendo fuori regione presenta ogni mese la ‘nota spese viaggio’. Una media mensile di oltre 900 euro. Saranno invidiosi i cittadini incapienti che da anni, anche a Ceriale, tirano la cinghia ogni giorno.
A Bordighera, terra profumata da un certo malaffare organizzato, si è approvato una variante al piano regolatore per tagliare in collina gli indici edificatori nelle zone agricole, da 0,05 a 0,03 e lotto minimo da 3 mila a 3500 mq. A Ceriale nella ‘zona di espansione di edilizia rada’ l’indice è invece dello 0,20, quattro volte superiore alla ‘tollerante’ Bordighera. A Ceriale il ‘benemerito’ imprenditore Murialdo (l’area delle Caravelle è di proprietà del Comune) verserà alle casse comunali 113 mila euro di oneri di urbanizzazione, Cremonesi 100 mila, oltre ad altre opere di poca incidenza socio- economica e qualitativa a scomputo delle concessioni edilizie. Parcheggi in zone decentrate sistemazione di piccole strade. Tra i nomi appare quello di Cattaneo, ex assessore a Pietra Ligure, trasferitosi con i suoi interessi verso ponente.
Ma da che mondo è mondo l’imprenditore fa il suo mestiere e deve cercare il maggiore utile possibile, soprattutto quando ha di fronte l’ente pubblico. Ci sono un paio di domande: siamo sicuri che Ceriale, oggi, abbia bisogno di nuovi insediamenti residenziali, quali seconde case ? La scelta delle ville e villette fu proposta con forza ed invano dal compianto prof. Sergio Ferrero, Dc, negli anni settanta. Allora la città avrebbe dovuto scegliere un’espansione qualitativa, non a suon di palazzi, palazzoni, cementificazione diffusa. Semmai privilegiare il ‘borgo mediterraneo‘ e l’allora presidente dell’Azienda di Soggiorno, il compianto socialista Carlo Camino, si fece in quattro perchè Ceriale salvaguardasse in primis il patrimonio agricolo finito nel mirino di un manipolo di costruttori dei quali, in passato, abbiamo indicato nomi e cognomi. Tra essi figuravano alcuni imprenditori di Loano che militavano nella Dc e Pli, capeggiavano l’avanzata della cementificazione. Oggi i loro figli e nipoti governano e si erigono benefattori della comunità.
L’altra domanda è forse meno pertinente. Si costruisce in una città (Ceriale) in cui il mercato immobiliare è saturo; riusciranno a vendere le nuove abitazioni ? Forse per ville e villette ci sono ancora acquirenti danarosi, nonostante l’attiguo centro storico sia ormai sinonimo di mortorio per almeno 10 mesi all’anno. Magari si pensa al grande rilancio (illusione) dell’area portuale passata ad un nome eccellente dell’imprenditoria di Savona e provincia.
A Ceriale dove in località Cameriera, non lontano dal disastro della T 1 di Nucera, una società di solidi imprenditori di Albenga (Gerosa), ha ricevuto il via libera ad una pratica che il precedente ‘capo’ dell’ufficio urbanistico (arch. Spada) aveva bocciato. E’ arrivato l’ing. Paliotto di Cisano sul Neva, con studio ad Albenga (tra i collaboratori la figlia di Piero Revetria, ex sindaco di Ceriale, neo di Vendone, anzi un ritorno dopo anni). Paliotto preside la commissione edilizia, ma nella discussione della pratica (volumi, computo degli oneri, ecc) si è assentato con l’avvocato Emiliano Bottazzi dello studio Vallerga di Genova (legale del Comune, in particolare della pratica-affaire Nucera). Per quale motivo non hanno partecipato al voto ? quali sono le ragioni di un presunto conflitto di interessi ? di opportunità ? Quando c’è di mezzo l’edilizia, la trasparenza non è mai troppa. Speriamo di apprenderlo già dal prossimo numero.
Sul prossimo numero approfondiremo, come merita, anche la vicenda del consumo di acqua potabile a Ceriale. Il sindaco ha dato in gran parte ragione all’interpellante consigliere Giordano ….ci sono utenze pubbliche senza contatore….chi paga ? Cosa accade che la cittadinanza deve sapere, conoscere ? Chi ci rimette e chi ci guadagna dall’acquedotto story che si protrae irrisolta da decenni ? Chi ha governato Ceriale ? Ennio Fazio da quanti anni è sindaco ? E’ colpa dell’opposizione? Degli uffici comunali ? Vedremo, facendo parlare atti e documenti.
Da ultimo, piccolo particolare riguardante il vice sindaco Eugenio Maineri, ex An, già residente a Ceriale e dalla scorsa legislatura comunale, trasferitosi nel Comune di S. Nicolò di Rottofreno ( PC). Ogni mese chiede legittimamente il rimborso delle spese “di accesso alla sede comunale, sostenute con mezzo proprio, per la partecipazione alle sedute di giunta, di ricevimento del pubblico, riunioni di gruppo di maggioranza, di consiglio… per aver svolto attività attinente al proprio mandato….presentando i relativi attestati di spesa….“.
Abbiamo fatto una ricerca su internet e possiamo sbagliarci, pare si tratti di uno dei rari comuni d’Italia dove accade che un vice sindaco ogni volta che varca la soglia del Municipio debba presentare la notula. L’hanno eletto i cittadini. E chi l’ha scelto in giunta per meriti e competenze speciali? Un benefattore ?