Dove trucioli.it resta impotente, inascoltato, isolato almeno corre in aiuto, si fa per dire, la Corte dei Conti ? La notizia forse è pubblica, ma a noi del regno degli ‘ultimi’ è sfuggita, non l’abbiamo letta. L’ingegner Enrico Paliotto, chiamato a dicembre in soccorso urgente alla malandato settore edilizia-urbanistica, dovrà lasciare l’incarico entro il mese di giugno ? Pare di sì, per cause di forza maggiore. La giunta comunale e un decreto del sindaco, n. 7, 2013, gli avevano conferito l’incarico di responsabile dell’area Urbanistica e edilizia, a tempo determinato e parziale al 50 % – 18 ore settimanali – con decorrenza 1° dicembre, salvo revoca motivata, per un rinnovo massimo, se oltre il 30 novembre 2014, con la durata del mandato di Ennio Fazio.
La retribuzione fissata in 9 mila euro l’anno, un’ulteriore retribuzione di risultato nella misura massima del 25 % di quella di posizione del raggiungimento degli obiettivi assegnati e risultanti da parte del Nucleo di Valutazione ; ed ancora, una ulteriore retribuzione aggiuntiva di 7500 euro, come deliberata dalla giunta il 21 novembre 2013.
Trucioli.it aveva scritto e descritto il personaggio Paliotto, un curriculum professionale di tutto rispetto (vedi….), una clientela importante quale libero professionista, un ruolo di primo piano nella giunta provinciale del presidente- primario ospedaliero al S. Corona, Marco Bertolotto, già consigliere comunale a Ceriale, poi sindaco a Toirano area Dc, sostenuto e voluto alla candidatura di presidente dal suo sponsor e predecessore Alessandro Garassini ( si dichiarerà pentito), infine andato in ‘sposo’ a Claudio Scajola e agli scajolani savonesi, capitanati da Angelo Vaccarezza: in passato aveva definito il governo Bertolotto il più disastroso ed inconcludente della storica politica di Palazzo Nervi.
Avevamo scritto, a completezza di informazione, che nel suo studio di ingegneria civile aveva fatto pratica la figlia di Piero Revetria, considerato a torto o ragione, il dominus dell’ultimo ventennio in campo edilizio ed urbanistico nella deturpata e ferita Ceriale, manco a dirlo a discapito del turismo degno di questo nome e dell’agricoltura.
Ora il secondo mandato Fazio pare abbia dovuto incassare l’intervento della Corte dei Conti in merito alla formulazione del contratto. Si dice che alla fine sarebbero state riconosciute solo 2 mila euro il mese. Pur con esperienza e capacità, entrature, conoscenze, Paliotto si troverebbe a dividersi tra l’avviato studio privato, le esigenze di un Comune alle prese con contraddizioni e problematiche immobiliari. Contenziosi. Ha fatto un certo scalpore, ad esempio, l’operazione azienda agricola, con relativo magazzino, in costruzione sulla collina di Peagna, ai confini con Albenga. Un’area acquistata da un ex presidente provinciale di Confagricoltura. Lo sbancamento da mesi si vedeva da Albenga, una processione domenicale di curiosi, chi pare non si accorgesse di nulla abitava proprio a Ceriale e Peagna (c’è un consigliere delegato).
L’area è stata acquistata a giusto prezzo dalla famiglia del potente vice presidente del consiglio provinciale Gianfranco Sasso. Dopo l’intervento dei vigili urbani di Ceriale e sequestro disposto dalla magistratura per asserite violazioni, l’esponente politico, proprietario di un avviato cantiere navale a Imperia, è stato promosso presidente della Seava, la società pubblico- privata che gestisce l’aeroporto internazionale di Villanova d’Albenga e da decenni in perdita. Con centinaia di annunci – illusione sulla stagione del definitivo rilancio ed una squadra di giornalisti poco curiosi rispetto ai riscontri e ai confronti.
Tornando all’azienda agricola, con il merito di risanare terreni abbandonati, incolti, risulta dagli atti ufficiali che tra i tecnici incaricati di seguire progetto e lavori (tre) c’è anche la figlia ingegnere di Piero Revetria. Un defilato geometra di Albenga ed un ingegnere di Imperia alla sua prima esperienza in quel di Ceriale. Sasso ha dichiarato: “Nessuna violazione, i lavori sono in corso, compreso il muraglione contestato”. Il problema che ci era sfuggito in un primo momento – vedi precedente articolo e servizio fotografico – è l’esistenza nelle immediate vicinanze di un rio che impone il rispetto delle distanze. Il sindaco Fazio, prima dell’intervento degli organi di polizia giudiziaria e del magistrato, aveva dichiarato ai giornali locali che, a suo avviso, tutto avveniva nel rispetto della legalità. Difficile sapere cosa intende, nella sua concezione illuminata, per legalità. Sasso ha aggiunto che l’investimento meriterebbe un premio, ha ammesso che lo stesso Comune l’aveva consigliato, che non era suo obiettivo realizzare un agriturismo anche se la zona appare ideale. Infine aveva provveduto a perforare il terreno, trovando acqua irrigua a 60 metri di profondità. In realtà risanare terreni abbandonati merita incoraggiamento, non si capisce come mai con ben 3 tecnici si sia potuto scivolare, secondo l’accusa, in irregolarità di natura penale.
Enrico Paliotto aveva sul suo tavolo altri fascicoli assai più importanti per il futuro di Ceriale. L’intervento del porticciolo e residenziale nella zona di levante (ex albergo Torrelli, poprietà famiglia Murialdo, con la possibile acquisizione del gruppo Delle Piane di Savona, lo stesso interessato ad acquisire l’approdo di Borghetto, sempre dei Murialdo e soci. C’è la matassa della T 1, finita nella procedura fallimentare, messa in vendita, da tempo privi di notizie certe ed aggiornate. Qui si ricorderà il banchiere Fiorani e lo stesso Grillo, oggi detenuto per le presunte tangenti Expo. Chi conoscevano questi due ‘patrioti’ delle galere a Ceriale ? Ci sono i progetti di sfruttamento ed espansione edilizia a ponente ad opera di un ramo della solida famiglia Fresia. Ci sono una serie di grane – tutta da raccontare quella dell’ex cantiere navale Patrone, dove una parte è finita sotto sequestro per un’annosa lite tra le famiglie Moreno (ex concessionario rinunciatario) e Pesce. Negli uffici competenti (Demanio) della Regione si era presentato il sindaco in persona che aveva preferito fare ameno del giovane e meticoloso consigliere delegato Fresia. Racconteremo in un prossimo numero un paio di curiosi retroscena.
Insomma, il Paliotto salvatore della patria ha potuto rendersi conto che Ceriale avrebbe bisogno di cure da cavallo. Noi sommessamente ripetiamo, dopo l’errore strategico ( e di contenuti), serviva presentare un’unica lista, affrontare uniti e coesi problemi complessi. Ennio Fazio renderebbe un benemerito servizio alla comunità, dimettendosi. L’unica speranza per fermare la deriva, accelerare gli interventi, rimediare dove è possibile, è una giunta di salute pubblica. Si scelgono i cittadini migliori, che nella vita hanno dimostrato capacità e risultati. Si chieda loro magari un sacrificio di rinuncia alle indennità ed un patto di non belligeranza per almeno un mandato elettorale. Si escludano tutti coloro che possono avere direttamente o indirettamente conflitti di interesse, personali, di studio professionale o di azienda: dagli avvocati, ai geometri, ingegneri, architetti, commercialisti in servizio attivo. Si coinvolgono, senza affidare loro ruoli da ago della bilancia, quanti pubblicamente si impegnano a rispettare una tabella di marcia (non di buoni propositi) di interventi concreti.
Scusate, anche noi siamo un po’ ipocriti perchè si intravvede la porta sbarrata del ‘clan’ senza lupara. Talmente miope, senza capacità di saggia e sana autocritica, da non rendersi conto dell’abisso sociale e morale, del profondo malessere, della diffusa sfiducia. Il simbolo del cantiere Patrone, del fatiscente Palazzo Pesce, delle scuole elementari quasi fronte mare abbandonate, non lasciano intravvedere nulla di buono. E quel pugno allo stomaco di decine di appezzamenti di terreni incolti in quella che per anni è stata la fertile campagna cerialese, non fa sperare nella resurrezione in tempi brevi. Lascia increduli l’indifferenza della stragrande maggioranza dei consiglieri che sostengono la giunta Fazio e che si rendono corresponsabili di fronte ai loro figli, alle future generazioni.
Lascia sbigottiti la disciplina da regime praticata dal sindaco Fazio che, tra l’altro, ha voluto dare una lezione pubblica al consigliere delegato Fresia, magari alle prese con qualche rimorso. Il giovane consigliere ha rinunciato ad una delega, con motu proprio, a tamburo battente, gli sono state tolte anche le altre due. Dove ha demeritato ai danni dei cittadini Simone Fresia ? Forse perchè è diventato cittadino abitante a Borghetto S. Spirito ? Di cosa si è macchiato per essere messo alla porta e alla berlina? In altri contesti si sarebbe chiesta una commissione d’inchiesta, a meno che non si consideri Fresia un politicante disubbidiente agli ordini di Fazio, dell’agente immobiliare Marinella Fasano, dell’assessore per tutte le stagioni Maineri, ex An. Hanno già dato, i lor signori eletti dal popolo cerialese; se tolgono il disturbo non sarà sinonimo di pusillanimo. Ma si faccia presto, prima dell’ irreparabile e che da qualche archivio si conoscano altre amarissime verità sulla politica di Ceriale. Vedi l’articolo di don Paolo Farinella. (L. Cor)