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Mendatica: impagliatori di palme benedette, la cantoria e l’uovo di Pasqua gigante


Non ha una cattedrale, le tre processioni religiose non diventano spettacolo folcloristico da offrire ai turisti sui lungomare o centri storici affollati, ma dove sorgono le Alpi Marittime, a 40 chilometri dall’Aurelia intasata e spesso trappola infernale, la cantoria alla Messa domenicale e festiva non è un optional.  La confraternita non riceve sostanziosi contributi comunali. A Mendatica il buon esempio è solo ‘volontariato’ e perseveranza. Certo sempre più rari. La domenica della Palme un gruppo di fedeli ha intrecciato ramoscelli per ogni casa abitata. La benedizione dei palmizi non era affollata,  sono poche decine gli abituè. La benemerita cantoria vede all’organo il giovane mendaighino Roberto Grasso. Da ultimo, l’uovo di Pasqua gigante, opera di un artigiano per la gioia di grandi e piccini.

Un peccato che le antiche tradizioni di Mendatica si stiano esaurendo – come accade nell’intero arco alpino-  per il costante calo della popolazione. Diventa persino difficile nelle storiche feste paesane trovare portatori di statue, così il percorso della processione si accorcia e bisogna solo sperare nella presenza di mendaighini che tornano nei fine settimana o proprietari di seconde case. Non è un’eccezione, è la realtà dell’entroterra sempre decantato.

E’ una fortuna quando una comunità, come a Mendatica, ma non solo, può contare su un gruppo affiatato, intraprendente di persone, giovani e meno giovani. Dall’amministrazione comunale, alla Pro Loco, a chi si cura dei luoghi sagri. Certo sarebbe troppo bello se non ci fossero divisioni,  pur nella utile dialettica di opinioni e dei caratteri. Le divisioni fine a se stesse finiscono per creare meno forza contrattuale, più menefreghismo.  Almeno su alcuni cose l’unità sarebbe un omaggio ai nostri antenati, a chi ci ha lasciato. La loro storia documenta che avevano capito con l’esperienza della guerra, della povertà, della fatica,  del bene comune, quanto sia producente, per tutti, la solidarietà, la presenza solidale.

Mendatica buon esempio con la  sua cantoria parrocchiale, i suoi amministratori comunali, la sua Pro Loco. Cosa sarebbe diventata Mendatica senza la perseveranza dei suoi figli, del suo volontariato. Pensate che il cugino Comune di Imperia, con il nuovo sindaco, ha deciso di ridurre i dirigenti (TPO – posizione organizzative)  da 44 a 23. C’è da domandarsi, il biglietto lo mettiamo nell’uovo di Pasqua indirizzata all’ex sindaco e presidente della Provincia, amico di Mendatica, Ginetto Sappa (potremmo aggiungerne altri), se questi ‘capi’ servono perchè privarsi di loro, in caso contrario è un gigantesco monumento agli sprechi, a quei soldi che i comuni montani in stragrande maggioranza non hanno mai potuto amministrare. A Imperia matrigna per l’entroterra si sono permessi questo ed altro? Buona fortuna a tutti quelli che lottano e sgomitano per un posto di potere proprio con l’approssimarsi delle elezioni comunali di fine maggio. E dire che tutti, nessuno escluso, continuano a predicare benefici per la società.

ECCO LA SEMPLICE FOTOCRONACA DELLA GIORNATA DELLE PALME

Il parroco, don Rex, benedice le ceste di palme che saranno distribuite in ogni casa di Mendatica
I fedeli sulla piazza della chiesa di Mendatica per la benedizione della palme
Dopo la messa, in piazza, il momento di rompere l’uovo gigante, con il sindaco Piero Pelassa ed il vice sindaco Emidia Lantrua
Da 15 anni la domenica della Palme a Mendatica arriva l’uovo gigante di cioccolato al latte per la gioia di bambini ed adulti

   

 


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