La notizia è fredda. La primavera ha sfoggiato alcune giornate di autentica gioia di vivere ed il mostro che serpeggia sotto il suolo di Mendatica sembra essere dimenticato. Io ci vado due volte alla settimana a farmi spezzare il cuore dalle crepe che non si fermano, da un paesaggio di solitudine che sembra un’isola abbandonata in mezzo ad uno scenario incantato. Entro nella casa di mia figlia a spazzare ogni volta i calcinacci che cadono sul pavimento di coccio di Firenze spaccato a metà .
Infilo stoffe e giornali nelle fessure dei muri che si affacciano all’esterno per non lasciare entrare ospiti indesiderati. Controllo il puntello che ho messo sotto il trave del tetto che, a suo tempo, le Autorità Regionali preposte mi hanno costretto a rifare con pesantissime “ciappe” e che ormai si poggia sul muro di sostegno devastato, per pochi centimetri. Poi esco e controllo le due spaccature ai due lati della casa. In alto superano i dieci centimetri. L’ultima volta che sono stato lassù, passando con la macchina davanti al Municipio, ho visto sulla piazza, appoggiato alla ringhiera il Sindaco che guardava verso valle, gustando forse un momento di pausa sotto il sole tanto atteso. Mi son detto “chissà se i suoi pensieri saranno malinconici come i miei! ” Penso di no.
Da quella parte non è mai arrivata una parola di conforto e l’impressione che si avverte è che il mostro col suo risveglio brutale, ma da tempo prevedibile, abbia costituito solo un fastidioso intralcio ai progetti turistico del paese. Poi, proprio quest’ultima volta,la sorpresa. I lavori effettuati sul Riazzo, come avevo previsto, sono stati soldi buttati via. E’ avvenuto un nuovo vistoso movimento che ha strappato il cemento proprio dove finisce la canalizzazione con le lamiere e l’acqua si infiltra con abbondanza nella spaccatura proprio al di sopra delle case disastrate.
I previsti lavori relativi ai famosi “pozzi drenanti” sono avvolti dalle misteriose manovre della burocrazia, tra sopralluoghi, verifiche, riunioni e asseriti rimpalli di responsabilità. E forse arriveranno troppo tardi. Con diversi sfortunati proprietari, che come me non si rassegnano e non si uniscono alla malinconica apatia di molti paesani, abbiamo ancora scritto a tutte le Autorità competenti chiedendo, in base a precisi obblighi di legge, chiarimenti e relative risposte. Siamo in attesa. Poi faremo pervenire alla Procura della Repubblica conseguente denuncia dei fatti, che si andrà ad aggiungere a quella già presentata dai consiglieri di minoranza nell’autunno del 2011. E non ci resterà che piangere e imprecare.
Segue aggiornamento sulla seduta del consiglio comunale di Mendatica di mercoledì 9-4-2014 Nello Scarato
Sono le 22. Sono appena arrivato da Mendatica dove si è tenuto il consiglio comunale. Su proposta del Sindaco è stato modificato l’ordine degli argomenti in discussione, permettendo di anticipare l’analisi e gli sviluppi relativi alla frana che interessa il paese, considerato che tra il pubblico erano presenti alcuni proprietari di case pesantemente danneggiate dal fenomeno.
Viene presentato,dunque, il progetto definitivo dei lavori di esecuzione dei così detti ” sifoni drenanti”. Una curiosità balza evidente. La prima serie di questi pozzi verrà effettuata a partire dalla chiesa di S.Caterina verso il rio Mulino. La curiosità consiste nel fatto che il rione più danneggiato,con case dichiarate inagibili e con pericolo immediato di ulteriori gravi danni, si trova in basso dalla parte opposta.(Borgo Piano).
Per cortese concessione del Sindaco ,su richiesta della consigliera di minoranza , Antonella Solieri, è permesso ai citati proprietari di case, di porre quesiti. Gli stessi chiedono, dopo aver esaminato la mappa dei lavori, quali interventi immediati verranno adottati per arginare i danni in atto, alle case ubicate sulla sponda destra del rio Riazzo. La risposta non chiarisce affatto, ma si limita a promettere sopralluoghi di tecnici. La consigliera di minoranza,Solieri, legge dichiarazione,con quesiti, firmata da alcuni proprietari chiedendo che venga acquisita agli atti. Il Sindaco promette adeguata risposta. Uno degli argomenti sollevati riguarda un provvedimento del 1973,che nel piano di bacino ,dichiarava la zona geologicamente pericolosa. Si chiede se il comune era a conoscenza del fatto e dei relativi comportamenti che si sarebbero dovuti tenere in relazione a licenze edilizie e ristrutturazioni, nonchè compravendita di immobili. Nel mio intervento faccio presente la situazione grottesca dei lavori effettuati a monte della casa di mia figlia, già vanificati da ulteriori recenti danni , con nuove ,pesanti infiltrazioni di acqua. Si rimanda ancora a future verifiche.
Si ribatte che purtroppo si ha l’impressione che l’esecuzione dei ” sifoni drenanti” arriverà troppo tardi. A questo punto il Sindaco legge una lettera,inviata dal ministero dell’Ambiente al Comune stesso, allaProvincia e alla Regione, informando che il problema della frana di Mendatica è stato inserito nelle calamità naturali e chiedendo quali interventi urgenti le Autorità interpellate intendano espletare. Si chiude qui la discussione ,assicurando che quanto prima si terrà una riunione estesa a tutta la popolazione con illustrazione dei lavori da parte dei tecnici. Torno a casa. Resta tutta l’amarezza dei problemi che hanno soluzioni incerte in un imprecisato futuro, senza nessun riferimento a interventi finanziari a sostegno dei privati ,con l’ansia di non sapere se la casa di mia figlia potrà essere ancora recuperata.
Nello Scarato