Bellissima la notizia che i due esponenti Pd in consiglio comunale a Loano hanno fatto ‘gazzarra sulla raccolta degli assorbenti femminili’ (titolo del Secolo XIX del 25 marzo). Per la ‘faraonica’ cifra di 4 mila 300€. In un Comune che anche grazie alla minoranza, come ai vecchi tempi dei valorosi Antonio Rodano (Pli) e Maurizio Strada (Lega, poi indipendente), si fanno le pulci ai bilanci. Sarà davvero cosi? E che dire delle ‘ultime’ da Borghetto S. Spirito? Un Comitato cittadino ha esordito con la bussola dritta. Ha designato il super leghista (almeno lo era) Andrea Bronda segretario e tesoriere di ‘Tuteliamo Borghetto’. E’ un omonimo del personaggio o un pesce d’aprile ? Noi sapevamo di quel ‘bravo ex frantoiano’ di Vendone, ex giocatore di calcio dilettante, di cui ci eravamo occupati anni fa su trucioli savonesi? e che abbiamo lasciato. E che ha fatto il diavolo a quattro, di recente, per la candidatura a sindaco del mitico ‘pio’ Piero Revetria, già presidente di Comunità Montana e già sindaco di Ceriale, ora attratto alla Provincia.
Dicono e ci consigliano che se non vogliamo annoiare i tre lettori, saliti a 5 di recente, dovremmo essere più ottimisti, trattare argomenti in positivo e soprattutto essere più spiritosi. L’umorismo fa bene alla salute. Accettiamo quest’ultimo consiglio perchè quando si affrontano certi temi di pubblico interesse bisognerebbe essere nati ieri. Invece, con i cappelli bianchi e una memoria che nonostante gli anni non vuole fuggire, è impossibile voltarsi dall’altra parte. Cechi e sordi.
Loano da bere, quella che rimanda alle calende greche il Puc a favore di cemento continuo (e dei senza casa!), quella che spende da anni montagne di quattrini in manifestazioni affidate soprattutto a cooperative sociali (centro destra vero non finto!), ad agenzie di Finale Ligure, uffici stampa al femminile. Loano del piano alberghiero delle Vignasse rinviato da 14 anni e che doveva perfino far gola (parole di Vaccarezza) a mister ingegner Ligresti, finito agli arresti per un ‘buchetto’ da qualche centinaio di milioni. Loano, la città del decoro che nell’antico Borgo Castello (ponte romano) lascia crescere rovi, erbacce, disordine, fili e cavi a destra e a manca. Loano dove i divieti di sosta (non per colpa dei vigili) vengono fatti rispettare a seconda della luna. Loano che finge di ignorare le centinaia di residenze fasulle e lascia l’ufficio tributi ai minimi termini, tre impiegati. Loano dove tra i maggiori contribuenti dell’Irpef comunale c’è un giornalista pensionato, persino gli imprenditori edili, i palazzinari di ieri e di oggi, i proprietari di stabilimenti balneari, sono dei ‘poverelli’ per il fisco. Ebbene ora scopriamo che esiste l’emergenza ‘pannolini assorbenti femminili’. L’Agenzia delle Entrate non c’entra.
Motivo ? Due baldi seguaci del ‘guerriero’ Nino Miceli, professionista della politica a sinistra, prima del sindacato professionista, si sono ribellati a nome del ‘popolo di sinistra loanese’ contro lo sperpero di denaro pubblico. Queste le loro parole riferite dal diligente corrisp0ndente del Secolo XIX, Luca Berto: “Garantire l’igiene ed il decoro dei servizi igienici pubblici è un dovere del Comune, ed è tanto più necessario sia svolto in modo corretto quando riguarda le donne e le giovani, che rispetto ai maschietti hanno esigenze diverse. Viene da chiedersi, però se la cifra stanziata dagli uffici non sia esagerata rispetto alle reali esigenze degli utenti degli edifici scolastici e sportivi. Al di là del caso particolare ci domandiamo se gli uffici abbiano indetto una gara o abbiano effettuato un sondaggio di mercato al fine di strappare un’offerta il più possibile conveniente”. E tutto ciò con tanto di interpellanza.
Non dubitiamo delle capacità politico-amministrative dei due esponenti, visto che sono stati votati dagli elettori. C’è da chiedersi se non sia più producente alla comunità loanese, a chi è vittima di ingiustizie sociali grosse come una casa e che spesso sfuggono proprio ai signori illuminati della sinistra (avete più avuto notizie dell’edilizia sociale?), di conoscere la causa di ben altre voragini del bilancio comunale, degli sprechi promozionali. Da anni. Citiamo solo la chicca della lista della spesa – almeno fino a qualche mese fa, avendola seguita dalle note dirigenziali – del Ramella che ospita gli anziani di Loano. Avete per caso, tra le tante voci, chiesto spiegazioni su un intervento urgente per il mangano ? Avete controllato, casualmente, il costo complessivo degli alimentari e magari fatto un confronto su quanto spendono, per le stesse voci, al Simone Stella, presieduto da un cocciuto ex maresciallo dell’Arma? Vi siete chiesti le ragioni del ‘risparmio’ di affidare ad una ‘cooperativa amica’ l’assistenza nei fine settimana?
E potremmo continuare l’elenco, ma non essendo stati amministratori pubblici, nè di talento, rischiamo di fare brutte figure ed apparire nemici della sinistra loanese che conta. Siamo certi che il benestante Nino Miceli, terminato il gravosissimo impegno ed investimento in Regione, sarà tra noi, a rendersi conto ‘de visu’, meglio se a piedi, degli angoli più dimenticati della città. Non una volta ogni tanto, sistematicamente. E se avrà tempo a incontrare gli abitanti, i proprietari di seconde case che pure pagano tasse salate; per controllare pulizia, ordine, decoro, servizi, progetti fattibili. Ascoltare ed essere vicini ai bisogni della gente 360 giorni l’anno, non solo con l’approssimarsi delle comunali. Ovviamente, non vale soltanto per Loano. E cosa dirà se Loano dice no, a tutela ambientale e degli interessi dei proprietari di aree e di immobili, al forno crematorio? E se lo stesso discorso vale per Borghetto dove si minacciano già sollevazioni. E più avanti a Ceriale, dopo il ‘no grazie’ di Albenga. All’estero, nel centro e nord europa, sono più le salme cremate che quelle nei feretri. Non si fanno barricate per i ‘forni’ pur nella tutela prioritaria della salute dei cittadini e della qualità della vita. Da noi la mala politica di solito cavalca la protesta demagogica. Grazie alla disinformazione imperante.
Sfogliando la margherita arriviamo a Borghetto S. Spirito. Qui siamo attratti dalla notizia che finalmente ha un nome ed un cognome il neo Comitato civico. Annunciato dal Secolo XIX il 18 marzo alla stregua di un’associazione carbonara. Ovvero senza nomi dei promotori. Oggi è arrivato il fiocco rosa. Due donne, tenaci e di esperienza, cognomi noti, guidano “Tuteliamo Borghetto”. Sono Carolina Bongiorni presidente, Anna Garofalo vice presidente. Il ‘volto nuovo’ è, tuttavia, quello di Andrea Bronda che se non omonimo, è stato segretario locale e provinciale della Lega Nord, origini in quel di Vendone. La famiglia era titolare del primo frantoio tecnologico del ponente savonese, poi “salvato” dal crack da un’azienda del settore imperiese. Sono rimaste profonde ferite.
Dopo aver lasciato, col fratello, l’attività frantoiana eredita da papà, Andrea Bronda ha sbarcato il lunario cercando aiuti e sponsor nella politica. Tra alti e bassi, sempre a bagnomaria, pure bravo milite della Croce Bianca di Albenga. Qualche incarico nella pubblica amministrazione (quando va male nel privato, c’è la ciambella del pubblico).
A Borghetto S. Spirito abbiamo già il fulgido esempio alla Servizi Ambientali Spa. Su trucioli savonesi avevamo scritto capitoli documentati e che per umanità evitiamo di citare. Sta di fatto che nessuno, a Borghetto e dintorni, aveva alzato la mano per gridare allo scandalo. Un fallito, dichiarato dal tribunale di Savona, ricompensato con carica pubblica dal rag. Angelo Vaccarezza e dai suoi fedelissimi a Loano e Borghetto. La moglie di un sindaco benestante assunta a tempo pieno come impiegata sempre ai Servizi Ambientali Spa. Assunti, in successione, parenti di primo, secondo e terzo grado. Bilanci secretati dalla privacy delle Spa, anche pubbliche.
Per fortuna non era ancora sorto il “Tuteliamo Borghetto” . I migliori auguri di successo, magari chiedendo la consulenza della Lega Nord non più targata Bossi & Trota, Belsito & Paladini. La cricca, con seguaci a Savona. Andrea Bronda (ci sfugge) aveva preso le distanze ? come fece in tempi davvero non sospetti il dr. Alessandro Panizza, capostazione a Loano, che si racconta subì palesi minacce quando a Genova, in una riunione, si permise di far una d0mandina di troppo e lo scandalo delle ‘lobby leghiste e affariste’ non era ancora esploso.
Se il Comitato ha occasione di incontrare Panizza, magari, una volta, invitatelo come testimonial, essendo stato nel direttivo regionale e provinciale della Lega, e in giunta a Balestrino.
Buona fortuna a ‘Tuteliamo Borghetto‘, cittadina che da 47 anni raccontiamo invano, sempre soccombenti al partito degli affari e del cemento. Ora si affacciano gli imprenditori edili, agenti immobiliari, convertiti a coltivatori agricoli, con la passione per l’ agriturismo. Sono riveriti, temuti e rispettati. Tanto onore noi ce lo sogniamo!
L. Cor.