Sono trascorsi più di 40 anni. Non c’era il computer, nè cellulari. Al giornale si usava il Fuori Sacco, conteneva articoli scritti a macchina ed eventuali foto, inseriti in una busta da consegnare all’addetto del vagone- posta che si trovava sul convoglio del treno. E ancora: telescrivente, stenografi(erano giornalisti nella sede centrale), i dimafoni (voce registrata) per la riscrittura. Oggi la rivoluzione è lunare. Il corrispondente doveva tenersi aggiornato, secondo una propria creatività, in modo da disporre in tempo reale dei dati elettorali definitivi. Dall’archivio, con migliaia di fogli, abbiamo scelto due località dove si andrà al rinnovo del parlamentino locale, con un dimezzamento dei seggi: erano 20 e l’elezione meno impegnativa. Brillavano i partiti, le liste civiche una rarità. Ma Dario Valeriani, a Pietra, indossa la fascia tricolore di sindaco (vedi foto Fasano). Per scaramanzia?
A Pietra Ligure, nei primi anni ’70 brillava la stella del dr. Giacomo Negro, tra i personaggi più popolari, apprezzati, da gran parte di elettorato, anche se non si condivideva il suo simbolo, Partito liberale italiano, considerato l’élite dell’aristocrazia di destra. Negro, medico di famiglia, uomo di compagnia, alla buona e della ‘buona tavola’. Impossibile per il partito, allora il suo leader era Giovanni Malagodi, persona colta, di grande rigore etico nella politica e nella pubblica amministrazione, non mettere in mostra l’accalappia voti nelle elezioni locali, provinciali e nazionali. Certo, già ai tempi del sindaco Negro la città registrava alcuni interventi palazzinari di troppo. Borghetto S. Spirito, dopo Rapallo, aveva fatto da apripista alla corsa al cemento, alla seconda casa, allo sviluppo e al benessere che si credevano perpetui.
Il cronista d’assalto, libero battitore, non trovava sempre porte spalancate. I sindaci erano abituati con i corrispondenti locali che sul giornale scrivevano per hobby e si veniva considerati tra i prediletti. Esisteva una tacita alleanza, non disturbare troppo il potere cittadino. Spesso le notizie del Comune le passava direttamente il sindaco ed unico contraltare erano le interpellanze della minoranza consiliare. Il dr. Negro, persona moderata, simpaticone, era piuttosto permaloso alle critiche di cronaca cittadina. E per fortuna che non arrivò subito l’era delle locandine fuori edicola, con titoloni magari forzati, come richiamo ed incremento alla diffusione.
Negro non aveva praticamente ‘rivali’ se non il Dc, immigrato siciliano che aveva fatto fortuna, Salvatore Caltavituro, un duello proseguito fino a quando entrambi sono rimasti sulla scena pubblica ed hanno perso potere effettivo, pur restando con un bacino di fedeli elettori. Negro con bacino di voti nel ‘mondo del commercio’, degli alberghi, dei proprietari immobiliari, Caltavituro negli ambienti della Caritas e della Croce Rossa, del clero e delle religiose (suore).
Walter Momigliano è stato l’unico sindaco ebreo, non solo della storia di Andora, dell’intero ponente ligure. In Riviera era arrivato da turista. Abitava una villa in uno degli angoli più verdi, alberati, panoramici della ‘baia andorese’. Uomo d’affari colto, riservato, con una ristretta cerchia di amicizie. Abituato a ricevere il cronista a casa, piuttosto che in Comune, incline a sfogarsi e a mettere a nudo chi gli metteva i bastoni tra le ruote. Era un democristiano sui generis, alleanze nel centro (Dc, Pri, Pli, Psdi, qualche missino), sul fronte opposto un affiatto gruppo di socialisti e qualche comunista. Ma colui che ha sempre remato contro Momigliano per una stranissima sorta di ‘qui comando io’ era il potente questore Arrigo Molinari che aveva sposato la figlia di una delle più facoltose famiglie (all’epoca) di Andora. E ancora, Momigliano apparteneva alla massoneria ‘nobile’, legalitaria, Molinari risultava iscritto alla P2, anche se ha sempre sostenuto di averlo fatto per motivi investigativi e di Intelligence.
Momigliano poteva contare su ‘amicizie altolocate’, Molinari sull’apparato del ministero degli Interni, sui prefetti, sui questori, sulle forze armate e ottime entrature nelle redazioni centrali degli organi di informazione liguri.
Nell’amministrazione cittadina Momigliano poteva comandare con una maggioranza di seggi schiacciante (16 a 4), Negro doveva competere in parità con Caltavituro ed i socialisti di Eugenio Carrara, ex dipendente del cantiere navale, poi amministratore di beni (ora c’è il figlio, musicista, da anni saldo tra i banchi della giunta comunale). Socialisti, ago della bilancia e comunque più vicini al democristiano siciliano che era pure preferito dagli uomini del Pci.
E’ interessante dare uno sguardo ai candidati e alle preferenze. A Pietra Ligure l’unica continuità famigliare porta il cognome di Carrara. Intanto si avvicina a grandi passi il giorno della sfida e Dario Valeriani può già indossare la fascia tricolore. Così’ l’ha ripreso Silvio Fasano. Ad Andora pare ci sia un Anfosso che si è dimesso. Dopo oltre 40 anni anche la politica giocoforza si rinnova. Un segnale di speranza, senza euforia.
ANDORA, MAURO DEMICHELIS INCONTRA I CITTADINI
Fareinsieme: un ricco calendario di iniziative per il candidato Sindaco di “Andora più”
Prosegue la campagna elettorale di Mauro Demichelis, candidato Sindaco ad Andora per la lista civica “Andora più”. Dopo una serie di incontri tenutisi nei giorni scorsi, si intensifica il calendario di appuntamenti e di iniziative in tutta la città, a contatto con i cittadini. “Come già affermato, la nostra è e sarà una campagna costruttiva e non distruttiva”, afferma il candidato Demichelis. “Andora è la città che amiamo, e vogliamo lavorare per renderla a misura di cittadino, un comune aperto, a disposizione dei cittadini, e proiettato nel futuro. Per questo motivo stiamo incontrando gli andoresi, in numerosissime occasioni, per confrontarci, ascoltare le loro proposte, conoscere le loro esigenze, e per presentare le nostre proposte per migliorare e rinnovare la nostra città”.
#Fareinsieme lo slogan (e l’hashtag sui social network) che introduce e accompagna gli incontri che, in questi giorni, si stanno svolgendo ad Andora. “Sabato 15 Marzo saremo in Viale Roma per incontrare i cittadini, mentre Lunedì 17 Marzo saremo presenti con un gazebo al mercato settimanale, per presentare le nostre idee, e prestare ascolto alle necessità di chi, come noi, vive la nostra città”.
“Una lista civica indipendente, che raccoglie idee per la città, che fa proposte, e che ha un solo obiettivo: il bene di Andora e degli Andoresi. Una forza che guarda avanti, e non indietro. Che parla di proposte, e non di poltrone. Che sta in mezzo alla gente, e non dentro ai palazzi. Questo è ciò che serve alla nostra bella città, e questa è Andora più per Mauro Demichelis Sindaco”. Così Paolo Rossi, Consigliere Comunale uscente e Presidente della Associazione “Andora più”, in merito alle prossime elezioni amministrative di Andora.
“Nella nostra realtà, ci sono tante cose che funzionano, da migliorare e perfezionare, ma altrettante che non funzionano e non piacciono, da cambiare o da realizzare da zero. È per questo che Andora più ha deciso di metterci la faccia, e di scendere in campo, con l’appoggio al candidato Sindaco Mauro Demichelis, il nome giusto per il rinnovamento e per il rilancio di Andora. Siamo una lista civica indipendente, che parla e, soprattutto, ascolta la gente. È proprio l’ascolto, il rapporto diretto con i cittadini, ciò che più manca, e ciò che vogliamo portare, all’insegna dei concetti di trasparenza, correttezza, onestà e competenza”, aggiunge Rossi.
ANDORA PIÙ per MAURO DEMICHELIS SINDACO