Un detto locale, sacrosanto in quanto sempre attuale, sentenzia:”u mah fah u nu peu duah”. I dieci anni di amministrazione Rossello/Penner/Repetto (Sindaco), sia pure con i ritardi della giustizia, hanno dimostrato, dimostrano e continueranno a dimostrare tra breve l’incapacità gestionale, umana, economica, ma sopratutto urbanistica. A quale prezzo? Questi signori hanno solo saputo dividere, incolpare, invece di unire e ricercare la concordia, la transazione, incapaci di gestire al meglio le idee/progetti/urbanistici di Niccoliniana proposta.
Non è detto che un giorno uno studioso/curioso di storia patria possa essere interessato a certificare, documenti alla mano, non solo gli sprechi, le scelte sbagliate sulla collina di S. Michele e Via IV Novembre, ma come ed a chi euro pubblici sono stati erogati/sprecati in progetti irrealizzabili, opere eseguite per puro clientelismo, discutibili consulenze, ecc.ecc., e, capitolo a sè stante, le centinaia di migliaia di euro per spese legali, cioè cacciarsi in una “lotta continua”. Inconfutabili certezze mai contestate.
All’inizio del 2010, ad esempio, scrivevo sui fatti di Via Belvedere: “Le azioni amministrative così condotte porteranno necessariamente ad assumere atteggiamenti da tutti contro tutti”, cioè liti su liti; C.V.D. (come volevasi dimostrare) di matematica memoria…
Non intendo oggi ricordare le tante righe scritte nel passato e che hanno riguardato le liti perse, molte delle quali a causa di arroganza, altre per incompetenza, comunque istruite e convalidate da un segretario capo, direttore generale, attualmente in forza in quel di Albenga e Vendone, Dott.ssa Anna Nerelli. Inconcepibile sudditanza quella del Sindaco nei confronti del dirigente amministrativo, pure questo venuto da fuori chiamato per comandare a Noli. Comportamento impensabile quello permesso nel tempo alla Segretaria, inusuale per la dignità istituzionale oltre che personale dovuta ad un “primo cittadino”, dimostrato con palese mancanza di rispetto, di considerazione, anche permettendosi suggerimenti scritti durante un Consiglio Comunale come quel “non rispondere” sottoposto all’attenzione ottica del Sindaco (che ha obbedito…) riferito ad una insidiosa domanda del capo gruppo di minoranza Niccoli. Serena, pacata ma doverosa riflessione di uno come il sottoscritto che Sindaco è stato.
Questo per ricordare l’ultima(?) doccia fredda pre elettorale incassata dal Sindaco Repetto, vale a dire la sentenza 00240 del TAR Liguria pubblicata il 7 febbraio su internet e trucioli. Trattasi del ricorso proposto circa due anni fa dal Prof. Mario Lorenzo Paggi avverso la personalissima ordinanza sindacale che, di fatto, gli revocava la fiducia da Presidente della Fondazione S. Antonio. Il ricorso, si legge, è stato accolto in toto dal Tribunale e nel contempo annulla l’atto impugnato, compensando le spese di causa. “
Generici motivi” oltre che”l’esposizione di fatti non concreti” addotti dal Sindaco nella sua ordinanza per “cacciare” il Prof. Paggi sono evidenziati nella motivazione della sentenza, e a mio avviso oggi ancor più squalificanti per chi ha seguito attentamente i fatti, ora che sono stati accertati nel giudizio. Un chiaro abuso di uso del suo potere (temporaneo) per scopi esclusivamente politici, agire con lo scopo di umiliare un possibile avversario. Atto gravissimo così attuato, usando metodi di staliniana memoria, riassumibile in una delle conclusioni dei Giudici del TAR: …” Tali elementi non sono deducibili dalla generica motivazione dell’atto impugnato, sì che la censura va accolta in quanto fondata”. Complimenti!. E’ vero: “U mah fah u nu pue duah”.
Intanto il Prof. Paggi dovrebbe essere reintegrato nella sua carica, vuoi anche per un solo giorno, come dallo stesso affermato da subito, a meno che il Sindaco non voglia proseguire nella sua azione perdente, così da continuare a costare/sprecare denaro pubblico, ricorrendo presso il Consiglio di Stato contro una sentenza che è sin troppo chiara. Già due anni fa la notizia della rimozione aveva suscitato scalpore presso l’opinione pubblica, sorpresa ed indignata per la ingiusta motivazione addotta da colui che dovrebbe essere “il Sindaco di tutti…” e, guarda caso, ora vagliata e confermata dal Tribunale Amministrativo.
Vorrà ora il Prof. Paggi usufruire del suo legittimo diritto e richiedere il risarcimento più interessi per i danni economici subiti durante il periodo in cui è stato ingiustamente allontanato? E cosa dire di una sua altrettanto legittima richiesta per danni morali? A chi spetteranno gli oneri finanziari per risarcire questi errori se non a noi, eredi disgraziati di questi conduttori senza patente? Chi sbaglia non paga, e questo non mi sembra corretto: l’importante è ricordare, ora e sempre.
Ma attenzione: il tuffo nella pozza gelata del risarcimento danni che probabilmente il Comune (cioè NOI!!!) dovrà risarcire per la sua parte, non ancora determinata, agli aventi diritto (il che è possibilissimo, stando alle testimonianze ed alle perizie nel caso in cui le stesse verranno confermate dal Giudice ), cioè i proprietari degli immobili disastrati di Via Belvedere, fra non molto giungerà al traguardo del giudizio in sede civile. Altro che essere parte civile nel processo penale come proposto dai PM Granero e Paolucci! Per intanto questo processo non s’ha da fare nè oggi nè mai! Parola di Corte di Cassazione.
Così come stanno le cose, il solo pensare ad una possibile condanna del Comune in sede civile, non credo faccia dormire sonni tranquilli ai responsabili amministrativi/politici che tale disastrosa situazione hanno promosso. Potranno camminare serenamente, in tutta coscienza, a testa alta, tra quella “gente”, la stessa che aveva concesso loro totale fiducia? Penso proprio di no, perchè nessuno potrà più credere ancora al “fato” oppure sentire addebitare ad altri colpe come fatto sino ad oggi; questo ascoltando in tribunale le motivazioni difensive di tutti contro tutti, cercando ognuno di dimostrare infondate le proprie responsabilità nell’aver causato collettivamente danni per milioni di euro. Vogliamo cominciare dal permesso a costruire rilasciato impropriamente pur in carenza di documentazione essenziale, obbligatoria per legge ai fini di porre la doverosa attenzione in fase di realizzazione dell’opera? Solo allora le mancate speranze diventeranno indignazione.
COLLINA DI SAN MICHELE
L’ultimo (?) scandalo perpretato sulla collina di S. Michele si è consumato oggi 12 febbraio 2014, con la conclusione della Conferenza dei Servizi Referente istruita per installare un’antenna per la radiotelefonia. C’era RAI Liguria sulla piazza tra le tante mamme e nonni presenti per una protesta silenziosa dopo aver affisso lungo le scale d’accesso del Comune i lavori, i disegni, le ricerche dei loro bambini frequentanti le scuole locali. E’ stata intervistata la presidente del comitato per salute, la Prof. Mariuccia Vincenti, la quale ha spiegato le ragioni dell’opposizione al sito: carenza di informazione da parte del Sindaco che, tra l’altro, non si è attivato, anzi, ha tergiversato nell’approvazione del Piano della Antenne fermo dal 2008 nel cassetto, in attesa di essere modificato secondo i rilievi regionali. Ciò ha comportato che il gestore, forte della legge (nata Gasparri) che permette di installare dove vuole la sua antenna in assenza di Piano approvato, ha ottenuto ciò che a lui interessava. Grazie Sindaco! Ma non credo sia finita così. Circola la volontà di indire un’assemblea pubblica perchè la popolazione deve conoscere, documenti alla mano, come è stata illusa.
Carlo Gambetta