In una provincia dove la disoccupazione ha raggiunto livelli storici ed i giovani vedono un futuro nero, oltre alle gravi difficoltà in cui molti di loro sono vittime, brilla nel firmamento la crescita, nel 2013, dei croceristi nel porto di Savona. Hanno raggiunto quota 939 mila, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Gli esperti dovrebbero indicarci, di conseguenza, altri dati in merito all’indotto di questa positiva realtà. Quanto spendono, mediamente, nel Comune di Savona o nelle loro escursioni? Chi sono i più diretti ed indiretti beneficiari? In lieve controtendenza, invece, sempre nel 2013, il traffico delle merci del porto Savona-Vado. Pari a 13,2 milioni di tonnellate, con una flessione dello 0,6 rispetto all’anno precedente. Nelle rinfuse (raffinanti e biocarburanti) il calo è stato superiore. Stabile l’importazione del greggio (-0,7%).
I costanti dati in crescita del movimento crociere fa subito ipotizzare ad un effetto benefico a cascata, a catena. Più gente arriva a Savona e si immagina un ritorno economico, ad iniziare dalle attività commerciali, agli esercenti. Poi c’è il resto dell’indotto. Pensiamo all’utilizzo dei pullman per le escursioni, al personale impiegato a terra. In mancanza – almeno per il nostro osservatorio – di riscontri precisi, ad esempio sul tessuto savonese dei negozi, dei bar, ristoranti, è facile dare credito alle voci dell’uomo qualunque. L’opinione più diffusa che si raccoglie tra i cittadini è che commercio ed esercizi pubblici, con qualche rara eccezione, non siano molto entusiasti. Tanta gente, è vero, ma non si avverte negli incassi di fine giornata. E non succede solo da oggi o dall’immediato passato. Un fenomeno, a quanto pare, che si rafforza.
Bisognerebbe sapere, eventualmente, cosa possono suggerire gli esperti per invertire questa tendenza; innanzitutto se questo è possibile e con quali interventi-strumenti mettere in atto.
E’ voce costante che, una volta sbarcati a Savona, ai croceristi vengono proposte escursioni, la più gettonata a quanto è dato a sapere è la ‘giornata all’outlet di Serravalle, la cittadella commerciale che esercita una grande forza attrattiva. Tra le mete, ma in misura minore, Alassio ed altre località del ponente e del Levante, Portofino in particolare. Anche su questo fronte bisognerebbe lasciare la parola a chi ha competenza nell’analisi dell’offerta e del prodotto, con possibili indicazioni e suggerimenti, proposte. Bisogna far presto, darsi dei tempi di intervento. Incontrare prima di tutto i rappresentanti della proprietà Costa Crociere. Individuare le maggiori attrattive-risorse da offrire e che non appartengono solo all’effimero del commercio.
Un ristoratore storico nel centro di Savona ha confermato a trucioli.it. “ Non avvertiamo, se non in piccola misura e limitatamente a croceristi stranieri, la presenza in porto delle navi. Gli unici clienti, va a periodi, che frequentano il nostro ristorante- pizzeria, appartengono al personale, diciamo di grado più elevato, della nave”.
Tra i dati diffusi dall’Autorità portuale, è interessante la voce energetici. Il carbone ha perso 100 mila tonnellate chiudendo l’anno con -10%. Il settore cerealicolo ha evidenziato invece, pur con alcune oscillazioni, una ripresa che si è attestata al + 5,7 %. Le merci varie mostrano valori positivi in quasi tutti i settori: ortofrutta + 5 %, acciai + 55%, prodotti forestali + 9,9 %. Il comparto dei container ha potuto contenere il calo del volume del traffico a – 1,6% in termini di teu.