Tra le tante sagre e feste gastronomiche dell’estate 2013, meritano i complimenti gli organizzatori della Castagnata di Cenesi. Nella piccola frazione di Cisano sul Neva, gli attivisti della Pro Loco, hanno proposto un menù semplice, ma soprattutto squisito. Certo, lo dovremmo sapere tutti. Da alcuni anni impossibile preparare in cucina (laboratorio) le cosiddette ‘ specialità locali’, causa normative sanitarie. Dai ravioli, ai gnocchi, ai taglierini. Come carni e conigli si acquistano. Diamo atto che a Cenesi tutti i piatti hanno avuto il plauso dei buongustai. Non solo i prezzi più che onesti. Porzione abbondante di caldarroste (provenienti dalla Spagna, 5 euro il chilo). A Pieve di Teco, al mercatino di fine mese un caldarrostaio piemontese vendeva a 5 euro il sacchetto (scarso). Castagne bruciate e di gusto mediocre, acquistate in Sicilia.
Un successo, circa 500- 700 persone, grazie anche alla corsa podistica di 36 chilometri. Un gruppo affiatato di giovani e meno giovani si è improvvisato, con maestria, gentilezza, professionalità, oste. Preparando e servendo una quindicina di piatti tra primi, secondi, contorni, dolci. I caldarrostai si sono avvicendati – vedi la foto -senza bruciare il prodotto, digeribile il pan fritto, così pure l’ottimo coniglio, la salciccia, ricca e buona la porzione polenta. C’erano anche piatti meno liguri come la braciola di maile, funghi e patatine fritte, tomino alla piastra con bacon. Leggere le frittelle di mele. Molto impegnati e diligenti al bar, con prezzi onesti.
Un benvenuto da primi giorni di autunno, tra folate di vento e rischio pioggia, ma alla fine Cenesi si è guadagnato una medaglia al merito. Chi ha frequentato altre sagre può testimoniarlo. Pensate che una bottiglia di Granaccia (azienda Noberasco di Cisano) si pagava 10 euro. 15 euro il prezzo minimo a Quiliano. Un vino di pregio che non abbiamo trovato in altre manifestazioni culinarie della zona ponentina savonese.