Il 17/10/2012 la Giunta comunale di Noli, al completo, verbalizzante la segretaria Dott.ssa Michela Gaggero, approva la bozza di convenzione da stipulare con la “Residenza d’epoca” sito in Piazza Vivaldo n. 2 (ex conventino di S. Francesco – Real Collegio Carlo Alberto – di proprietà dei Padri Barnabiti di Moncalieri). Delibera leggibile sull’albo pretorio del Comune.
Quello che mi ha indotto a valutare e quindi approfondire se “voci insinuanti” di scorrette connivenze circolanti per il paese fossero attendibili, trovassero quindi riscontro in questa convenzione già dal mese di luglio, è stata la consapevolezza nel dover inizialmente constatare nella “Casa del Popolo”, ovvero il “Comune”, reticenze, ritardi nelle risposte, oltre che in seguito troppo vistose disparità di trattamento nel somministrare decisioni “punitive” unilaterali per poi trarne delle conclusioni.
In questo caso tralascio la sequenza cronologica delle date; mi atterrò ai fatti successi ed a mia conoscenza, alle lamentele susseguitesi nel tempo per oltre un mese da parte della categoria imprenditoriale cointeressata, da “gente” che ha visto, e che, salvo errori od omissioni, sono sempre pronto a rettificare. Ed ecco che, come al solito, mi porrò delle semplici domande sugli atteggiamenti oltre che sulle decisioni prese e che lascio, come sempre, al giudizio di chi legge, nel caso in cui non ci fossero smentite. Brevemente:
L’art. 3 della convenzione prevede che: …” La presente convenzione regola i rapporti fra il Comune ed il Soggetto Attuatore acconsentendo a quest’ultimo l’applicazione del pagamento… con prima decorrenza dalla data di rilascio del predetto titolo abilitativo e…”
L’art. 4, comma 2, specifica che: ” Il Soggetto Attuatore si impegna a concedere in uso gratuito al Comune o ad altro soggetto dallo stesso individuato, la predetta struttura ricettivo-turistica con esclusione delle camere e dei locali accessori per n. 5 giorni nel periodo annuale (01 gennaio 31 dicembre) per dieci anni consecutivi dalla sottoscrizione della presente convenzione…”
L’art. 5 – Obblighi del Comune – comma 2: ” Il Comune si impegna inoltre a comunicare anticipatamente e concordare con il Soggetto Attuatore le giornate del periodo stagionale nelle quali usufruirà della predetta struttura ricettivo-turistica secondo le disposizioni meglio richiamate all’art. 4 comma 2. .
I FATTI
Martedì 29 novembre 2011 su RSVN.it (direttore responsabile Giò Barbera, editore Vie de Charme Srl di Alassio dei fratelli Parodi, albergatori) si legge che “ Noli avrà un nuovo e prestigioso albergo d’epoca a quattro stelle”…. “sulla base del progetto presentato e dei requisiti dichiarati dalla proprietà, il settore Politiche Economiche e del Lavoro dell’Amministrazione Provinciale ha provveduto a classificare provvisoriamente l’esercizio alberghiero al livello – QUATTRO STELLE-. Si tratta di una classificazione preventiva che è però necessaria per poter ottenere il permesso di eseguire lavori di ristrutturazione. Al loro completamento si procederà alla classificazione definitiva, obbligatoria per poter poi ottenere dal Comune di Noli il rilascio della licenza di esercizio.”
Sempre per sentito dire, come al solito le diverse “burocrazie soggettive” pare abbiano ritardato non poco l’iniziativa imprenditoriale. E’ logico dedurre che i lavori iniziano a seguito dell’approvazione da parte di tutti gli organi amministrativi preposti, compreso la rinnovata impiantistica igienico sanitaria che pare sia stata eseguita da un noto artigiano locale. Esiste però ad oggi, da parte della stessa Provincia, una nuova classifica provvisoria come albergo a due stelle rilasciata, sembra in maniera piuttosto frettolosa nel bel mezzo del mese d’agosto, quando le acque ormai si erano intorbidite all’interno del Palazzo, su insistenti richieste di chiarimenti da parte della categoria. Il fatto è che non esiste una classificazione definitiva, per cui l’apertura non può essere concessa. Infatti una targa esterna obbligatoria non si nota, l’autorizzazione per l’esercizio di albergo rilasciato dal Comune che obbligatoriamente deve essere esposta all’interno della struttura non è visibile. Il che vuol dire che la struttura non è autorizzata ad esercitare. Gli organi preposti al controllo hanno compiuto il loro dovere? Come ed in quali occasioni dalla prima conoscenza operativa, visiva e non solo, dei fatti?
Ecco allora la prima domanda: in base alla convenzione, alla voce “titolo abilitativo“, il portone del civ. 2 di Piazza Vivaldo si sarebbe potuto aprire per permettere l’accesso al pubblico per assistere alle cinque serate di spettacolo nel Chiostro concordate con il Soggetto Attuatore? Stando a quanto si legge nel “Notiziario Comunale“, l’Assessore alle Attività Produttive, Davide Arancino (nella foto),quale responsabile delle serate del “Musical Festival“, dovrebbe poter dimostrare che quanto sopra messo in discussione non corrisponde al vero e quindi che il suo concordato è corretto e valido a tutti gli effetti. Compreso quello della sicurezza che sta tanto a cuore al Sindaco, la “priorità dei suoi pensieri“, come sentenziato in un Consiglio Comunale riguardante una strada di pubblico interesse su una sponda del Rio Buongiardino. Oppure, come tutte le testimonianze ricordano alla Polizia Giudiziaria e non solo, le azioni che (non) ha intrapreso a suo tempo per evitare il disastro di Via Belvedere... .
Il responsabile al vertice del potere amministrativo e di controllo può certificare che tutto era in regola per esercitare uno spettacolo pubblico? Ammesso che tutto sia stato corretto, viene spontanea una seconda precisa domanda: perchè la quinta ed ultima serata pattuita è stata spostata in San Paragorio? E’ stata una “chiusura” obbligatoria oppure un “diniego” per ripicca? Senza voler apparire “giustizialisti“, questa sarebbe una buona quanto sostanziale domanda che si dovrebbe porre anche la minoranza!!! per poter TUTTI, eventualmente, ascoltare in Consiglio Comunale una precisa risposta.
Ma ora viene il bello…!!! Molte autorità amministrative locali, di Giunta, accompagnate o meno, sono presenti alla prima serata di fine luglio. Qualcuno tra il pubblico nota persone che, percorrendo la loggia ed aggirando il chiostro, salgono al piano superiore, dove ci sono stanze. Questa circostanza viene confermata dal Segretario Comunale presente quella sera a chi in seguito le ricordava il fatto. E’ pensabile che solo Lei, la Dott.ssa Michela Gaggero abbia visto, e non altri? Compreso il Sindaco nella sua qualità istitutiva, Lui che anche da cittadino artigiano non può non sapere…? E cosa dire del fatto gravissimo in sè stesso, quello per cui i gestori potevano fare entrare i loro clienti nella struttura per accedere direttamente alle stanze pare avendo ottenuto “idonei lasciapassare“. Da chi? Se i fatti sopra denunciati, descritti corrispondono al vero, riesce difficile non individuare presunti reati commessi da parte dell’organizzazione e/o dai singoli che l’hanno gestita. Certamente a partire dal Comune. Favorendo e pubblicizzando un’operazione illegittima perchè non autorizzata, ha favorito, permesso (come insegna la storia delle tre scimmie…) di fatto il Soggetto Attuatore a commettere reato: meno male che non è mai successo nulla.
Altro che “mani nella marmellata“! Se così è, ci troviamo di fronte a “dilettanti allo sbaraglio” ma pagati da noi tutti contribuenti con tanti, tanti euro in premi produttività , “elogi ad personam” e che invece di aiutare a risolvere problematiche, favorirebbero, indurrebbero all’illecito come in questo specifico caso. Non c’è che dire!
Un “fascicolo” eventualmente aperto su richiesta della minoranza o da altri potrebbe confermare che trattasi di un semplice reato amministrativo commesso dal solo Soggetto Attuatore? Punibile e conseguentemente punito con un’ammenda di 2000 €, oltre l’ingiunzione a chiudere la struttura di P.zza Vivaldo n. 2? Ingiunzione eseguita con tanto di ordine di servizio e riscontro di accertamenti serali da parte della Polizia Urbana? Oppure tacito accordo ? Perchè pare che la depandance di “Casa Pagliano” (cioè camere), all’interno di Piazza Vivaldo 2, abbia continuato ad essere occupata sino a settembre.
Non si tratta qui di questione personale, anzi, mi duole constatare come non è la prima volta che “il potere” abusa del “suo temporaneo potere” all’interno del palazzo per agevolare quel meschino baratto che è il clientelismo. In questa occasione però, è il Soggetto Attuatore a rimanere con le pive nel sacco. E questo sì che mi rincresce personalmente: sono amici che sono stati indotti oltre che favoriti a commettere errori.
E’ stata forse la scappatoia amministrativa concordata a tavolino per convenienza tra le parti, quella di addebito di colpevolezza comminata ad un unico soggetto da parte della responsabile dei procedimenti, la Segretaria Comunale? La procedura così limitatamente circoscritta, a mio avviso, omette ogni corresponsabilità del Palazzo, e questo non mi pare corretto alla luce dei fatti. Omettere significa non fare chiarezza. Per proteggere chi dalle proprie responsabilità?
La Segretaria, nuovo Capo Area della Polizia Urbana, inizialmente dice di essersi attivata incaricando la Polizia locale di indagare sui fatti della prima serata. Passano oltre dieci giorni senza risposte, sembra quasi si voglia far passare il tempo… il mese d’agosto. Le indagini si sono limitate alla prima serata o per quante altre volte ed in quali occasioni ulteriori controlli sono stati eseguiti, visto che… dalle parole si passa alle mail e la risposta è la conferma che la struttura non poteva aprire, non aveva licenza.
Forse così è svelato il motivo della mancata ultima serata prevista nel chiostro e spostata in San Paragorio con tanto di correzione sui manifesti ormai stampati. Nel contempo il Sindaco indice, ma solo nella seconda parte del mese d’agosto, una riunione per concordare, Segretaria Comunale e gestore presenti, la soluzione per tamponare una falla che ormai si è creata e che, come dicevo, pare abbia procurato la precipitosa visita di riclassificazione provvisoria da parte della Provincia, oltre che definire la risoluzione punitiva unilaterale sopra menzionata.
Come la mettiamo con la convenzione che, se disattesa, oggi risulta monca? L’ultima serata in calendario, non fruita quest’anno, sarà riscattata il prossimo come previsto al comma 3 dell’art. 4 della convenzione? Oppure, ritenendo la stessa non ancora applicabile per quest’anno, possiamo dire di aver ottenuto “a scrocco” quattro serate. Siamo certi che la serietà alberghi nel palazzo di Piazza Milite Ignoto n. 2, con tutti i suoi inquilini obbedienti alle necessità di bassa politica…di pochi? La salatissima tassa sulla Tares è stata applicata oppure ancora una volta ci troviamo di fronte ad una qualche…soluzione manipolata sempre dallo stesso sindaco pro tempore simile, ad esempio, a quella descritta dal sottoscritto sul numero 211 di trucioli savonesi di fine luglio 2009? Con tanto di corrispondenza personale, velate minacce di querela se non ci fosse stata rettifica…che non ci poteva essere, finita nel dimenticatoio, ma non per l’archivio del blog.
Intanto qualche nolese di quelli che ricordano le domande sibilline del “U Banana” sentenzia: “quarcùn ù là sà beiù l’egua da galaia“. Alla luce dei fatti, personalmente confermo.
I MAGNIFICI TRE GIORNI
Ormai è impossibile fallire. E’ la piacevole quanto doverosa constatazione del successo consolidato in Noli grazie all’impegno di tanti concittadini impegnati il venerdì, sabato e domenica della seconda settimana di settembre per allietare la chiusura della stagione turistico/balneare. Pescatori in primis. Questi, per fortuna, continuano ad essere il valore aggiunto della cittadina. I cosìddetti “progressisti” locali, regionali, nazionali, inattivi o in ritardo a difendere una storica realtà locale nella formulazione delle nuove leggi comunitarie in materia, rendono ancora oggi difficile la loro sopravvivenza invece di proteggerla. L’immagine storica, urbanistica, economica di Noli li vuole sempre presenti sulla passeggiata, cuore pulsante in occasione della manifestazione della”regata dei rioni“. E così è stato anche per quest’anno. Da anziano nolese, partecipe anch’io, anche se con una sola “regata” (1960) con una delle tante “gundie” di legno e …con un limone tra i denti… Vi ringrazio.
Carlo Gambetta