Guglielmo Achille Cavellini, conosciuto anche come GAC, è stato uno dei più attivi promotori in Italia della cosiddetta mail art o arte postale.
Nato a Brescia nel 1914, ha iniziato il suo interesse per l’arte diventando un attivo collezionista, amico di grandi artisti degli anni Settanta come Vedova, Birolli, Rotella, parallelamente è stato pittore egli stesso rifacendo nel suo studio un percorso d’avanguardia, dapprima nell’astrattismo e nel dadaismo, quindi ha scoperto la mail art internazionale e Fluxus.
Non sempre riconosciuto dai critici per la sua genialità troppo avanti nel tempo, GAC si dimostra comunque immune alle critiche e, si “inventa” dapprima una sorta di galleria d’arte in casa sua dove invita Andy Warhol che gli fa il ritratto e poi fonda la cosiddetta “Autostoricizzante” nel 1971 e porta avanti l’idea di farsi auto-promozione da solo.
Gli stumenti sono ad esempio le mostre a domicilio in cui invia a destinatari più disparati pacchi di suoi libri e posters, oppure le future retrospettive create da lui stesso stampando in anticipo manifesti con l’indicazione Palazzo Ducale di venezia, Museo di New York, Art Gallery di Tokyio…
La sua ironica predisposizione all’automagnificenza e all’autoglorificazione viene vista come l’urgenza di un superamento delle vecchie barriere e del sorpasso del retaggio delle epoche precedenti.
Nel contempo rifiuta l’invito (mai arrivato, peraltro) ad organizzare una sua retrospettiva alla Biennale di Venezia.
A Rocchetta dei Murales, convocati da Bruno Chiarlone, arrivano artisti da ogni parte del mondo per celebrare GAC – Cavellini, fluxus e mail art: Ryosuke Cohen da Osaka, Alberto Sordi da La Spezia, Carl Chew da Seattle, Illinois, Renato Cerisola da Lanrosso di Quiliano, Alla Kupriyanova dall’Ukraina, Gianni Donaudi da Imperia, Pier Roberto Bassi da Brescia, Bruno Cassaglia da Quiliano, Konstantin Kalendarof dalla Russia..
Lorenza Brunetti e Bruno Chiarlone Debenedetti