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Liguria e Basso Piemonte

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Ultime notizie dei giornalisti liguri


LA NEWS LETTER  DI APRILE 2013 – N.3

1-CONTRATTO VIA AL CONFRONTO, EQUO COMPENSO LA SITUAZIONE. CASAGIT PER TUTTI I PUBBLICISTI DIPENDENTI

2-ORDINE, USCIRE DAL (DIS)ORDINE

3-SEGRETO PROFESSIONALE, L’ANTIMAFIA LO RICONOSCE ANCHE AI PUBBLICISTI DI CRONACA

4-INPGI E ADEP INCONTRO CON LE REGIONI

5-ANONIMUS, IL LIBRO DI UNA COLLEGA GENOVESE

 

1-CONTRATTO VIA AL CONFRONTO, EQUO COMPENSO LA SITUAZIONE. CASAGIT PIENA PER TUTTI I PUBBLICISTI DIPENDENTI

E’  partito il confronto tra  Fieg e Fnsi per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, scaduto il 31 marzo scorso. ”Non un passo scontato”, lo ha definito il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, sottolineando come il confronto avvenga in un momento di profonda crisi del settore dell’informazione con molte imprese in difficoltà e una sostenibilità economica del sistema precaria. Benché distanti su molte questioni, Fieg e Fnsi hanno ritenuto che il negoziato sia imprescindibile, anche alla luce di una politica debole, assente che considera nemica l’informazione, e hanno deciso di attivare, già dalla prossima settimana, quattro tavoli di lavoro, divisi per temi, che entro i prossimi due mesi dovranno presentare i loro rapporti. Una commissione si occuperà di Inpgi, ammortizzatori sociali e formazione; la seconda si occuperà dello studio dell’aggiornamento del contratto in relazione a nuove figure professionali e nuovi modelli organizzativi che l’innovazione tecnologica e la convergenza crossmediale richiedono; la terza dovrà definire misure di compatibilità relative al fondo integrativo di fine rapporto (la cosiddetta ex fissa); l’ultima si occuperà della ridefinizione contrattuale del lavoro parasubordinato e autonomo con l’obiettivo, per il sindacato, delle integrazioni contrattuali e del giusto compenso, per gli editori (per oggi) di una riorganizzazione funzionale del lavoro giornalistico.

Accanto alle quattro commissioni, è stato istituito un tavolo istituzionale permanente di vertice Fieg-Fnsi, già impegnato nella messa a punto di proposte comuni e iniziative per quanto riguardo le riforme legislative di interesse comune (welfare, diritto d’autore, pubblicità, google). In particolare, editori e sindacato ritengono che la crisi non possa essere scaricata solo sulle parti sociali, ma necessiti di un interlocuzione con i pubblici poteri per una riforma del welfare di settore che abbia un carattere attivo in funzione del lavoro professionale, dell’occupazione, dei giovani, della formazione, della trasformazione industriale.

”Siamo pronti al confronto, sappiamo che la sfida è impegnativa e che il momento è grave. Agli editori che chiedono discontinuità diciamo che se questo significa aggiornamento del contratto nell’ottica dello sviluppo professionale, siamo disponibili, se invece è un tentativo di ‘sbaraccare’ il contratto, siamo contrari. Questo significherebbe aprire il conflitto. Anche un rinnovo senza soldi, come annunciato dal presidente Giulio Anselmi, sia pure in tempi di ristrettezza, è impensabile. Serve senso della giusta visione del sistema, ma anche realismo e concretezza”.

Tema portante della trattativa contrattuale sono dunque il  lavoro e l’estensione delle tutele alle figure di co.co.co e precari il cui lavoro (oggi strutturato con previdenza Inpgi2) di fatto configura figure contrattuali dipendenti come art 2 e 12 con una diversa scrittura e formulazione delle loro figure contrattuali che comprenda anche gli art 36 (pubblicisti). Per questi ultimi la Fnsi e il sindacato regionale delle varie realtà insiste per una estensione (la Casagit nasce e vive in ragione del contratto) dell’applicazione dell’assistenza e integrazione di queste figure pubblicistiche nella Casagit 1 con piena disponibilità delle prestazioni.

Sull’equo compenso il confronto è per ora congelato dopo i primi confronti nella commissione ministeriale dove oltre alla Fieg hanno chiesto di avere un loro rappresentante Aeranti, Mediacoop.  L’Fnsi si è opposta perché la composizione verrebbe ad essere squilibrata con 4 rappresentanti degli editori e uno solo sindacale.

2-ORDINE GIORNALISTI, USCIRE DAL (DIS)ORDINE

L’Assemblea annuale dell’Ordine della Liguria ha visto oltre 60 partecipanti e, per la prima volta, con una folta rappresentanza di colleghi giovani e precari, che hanno portato la drammatica testimonianza delle realtà di lavoro ligure nei siti web, all’Ansa, Secolo XIX, Repubblica, Corriere Mercantile e dell’emittenza locale. E la posizione della Ligure (come quella di altre regioni e presidenti di Ordini regionali) ha ribadito la propria opposizione alla delibera di sanatoria pluriennale per l’accesso all’esame da professionista che, nei fatti, penalizza proprio i precari pubblicisti, aprendo la strada alla vecchia logica delle gabbie salariali, del non-lavoro con effetti devastanti sul mercato del lavoro giornalistico e una completa deregulation dell’accesso alla professione la cui logica deve essere quella del “giornalista è che il giornalista fa”. Senza contare che proprio con questa delibera e aprendo alle gabbie salariali, l’Ordine nazionale contribuirebbe ad affossare la legge sull’equo compenso che, pure, aveva sventolato come una priorità. Una battaglia e una iniziativa che dovrà essere consolidata con il prossimo rinnovo del pletorico e inutile consiglio nazionale e di quelli regionali che invece, se non dappertutto, invece funzionano. Da rilevare la condivisione di questa posizione da parte dei colleghi precari presenti all’assemblea. In sostanza un ordine da rifondare per uscire dal (dis)ordine di un ordine nazionale con 155 consiglieri nazionali in cui la maggioranza in base alla legge vigente sarà non di chi fa la professione al di là del titolo professionale, ma di chi fa altri lavori e in forma non esclusiva, collabora con le testate giornalistiche, non svolgendo nei fatti una vera professione giornalistica.

3-SEGRETO PROFESSIONALE, L’ANTIMAFIA LO RICONOSCE ANCHE AI PUBBLICISTI DI CRONACA

“L’estensione ai giornalisti pubblicisti del diritto di poter ricorrere al segreto professionale per tutelare le fonti, finora loro negato, e che la commissione parlamentare antimafia ha invece voluto inserire nella sua relazione conclusiva, accoglie pienamente le richieste avanzate in questo senso dalla Federazione nazionale e dell’Associazione siciliana della stampa. Questo principio, previsto dalla legge istitutiva dell’Ordine, insieme con una serie di interventi mirati a prevedere adeguate tutele normative contro le querele temerarie a scopo intimidatorio e all’attivazione di tutti gli strumenti idonei a tutelare soprattutto i giornalisti più esposti, che esercitano la loro attività nelle zone di mafia, era stato posto all’attenzione dei commissari nelle audizioni alle quali avevano partecipato i rappresentati del sindacato nazionale e siciliano. La decisione dei commissari di accogliere queste segnalazioni e inserirle nella relazione finale soddisfa pienamente le richieste del sindacato impegnato come sempre nella tutela dei giornalisti “di frontiera” esposti ad attentati ed intimidazioni come nel caso del pubblicista siciliano Leonardo Orlando, vittima di un attentato due giorni addietro e al quale va la solidarietà della Federazione e dell’Associazione siciliana”.

4-INPGI E ADEP INCONTRO CON LE REGIONI, IL FUTURO DELLE PROFESSIONI

Il futuro delle professioni è il tema strategico. Ce lo ha dimostrato l’Europa approvando l’Action Plan che considera, per la prima volta, le libere professioni un motore di sviluppo e quindi degne di sostegno al pari delle Piccole e medie imprese. Ce lo impone la situazione del nostro Paese che vede milioni di professionisti registrare una depressione dei redditi del 20%, giovani che non riescono neppure ad affacciarsi nel mercato del lavoro o percepire per oltre 10 anni redditi che è offensivo chiamare tali. Se non invertiamo la rotta oggi, domani avremo davanti una schiera di pensionati sempre più poveri” – così il Presidente dell’AdEPP, Andrea Camporese, durante l’incontro con i rappresentanti di alcune Amministrazioni regionali. IL TESTO COMPLETO SU WWW.INPGI.IT

5-ANONIMUS, IL LIBRO DI UNA COLLEGA GENOVESE

Giovedì 28 marzo nella Sala del  Camino di Palazzo Ducale è STATO  presentato l’ebook di Carola Frediani (giornalista genovese)  “Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti” (Informant ebook , 2,99 euro, http://inform-ant.com/it/ebook/dentro-anonymous.-viaggio-nelle-legioni-dei-cyberattivisti).

All’incontro, organizzato dal Museo del caos e dall’Associazione per un archivio dei movimenti, oltre all’autrice hanno partecipato Giovanna Sissa, ricercatrice dell’università di Milano, Raffaele Mastrolonardo, giornalista di Effecinque e Giuliano Galletta, giornalista Secolo XIX.  Il libro è un viaggio-inchiesta che attraverso testimonianze, interviste, retroscena, ricostruisce gli ultimi sviluppi di Anonymous, il gruppo di cyberattivisti che ha dichiarato guerra a governi e aziende di mezzo mondo. Un racconto giornalistico che svela il “dietro le quinte” di alcuni cruciali attacchi informatici e che riflette sulle sfide di un movimento di “senza volto” che si propone di difendere la libertà di espressione e la libera circolazione delle informazioni. Il libro, di recente uscito anche in edizione inglese, affronta alcuni nodi cruciali: la Rete sta diventando un nuovo terreno di conflitto? E chi sono i protagonisti di questo campo di battaglia? Cosa è successo al movimento di hacktivisti dopo l’ondata di arresti internazionali di alcuni mesi fa? Come si organizza? Quali sono i suoi strumenti? Come sono state effettuate alcune delle azioni più famose, compiute in Italia? Interrogativi dietro ai quali si cela   Anonymous,  un soggetto nuovo e difficilmente inquadrabile nelle categorie tradizionali della politica e dei media. Liquido come la società in cui viviamo.

L’autrice Carola Frediani, giornalista, nel 2010 ha co-fondato l’agenzia Effecinque, impegnata a realizzare nuovi format giornalistici e a sperimentare con i social media. Scrive soprattutto di nuove tecnologie, cultura digitale e ambiente per L’Espresso, Wired, Corriere della Sera, sky.it, Il Secolo XIX. Per sky.it ha lavorato al progetto Beautiful Lab. In precedenza ha lavorato per quasi dieci anni alla società di web journalism and design Totem, di Franco Carlini.

(da Associazione Giornalisti Liguria)


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