Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Salviamo il castello di Noli


Le vicende relative al “restauro” del Castello sono state talmente clamorose da assurgere al livello di attenzione di un quotidiano nazionale quale Il fatto quotidiano, grazie alla meritoria iniziativa del comitato sorto a Noli. Sostanzialmente un’occasione Importante diriqualificazione del simbolo di Noli, si è trasformata in un’opera di aggressione devastante del monumento. Il 29 dicembre, alle 21, nella sala della Banda cittadina, è indetta un’assemblea pubblica che ha per temi il Castello e le Antenne. Interverrà il sindaco Pino Niccoli.

Un progetto scriteriato, basato su un obiettivo funzionale pretestuoso ha stravolto un intervento conservativo e filologico, in una grossolana ristrutturazione tecnologica modernista oltre il limite della violenza delle forme e della demolizione delle strutture.

Eppure esisteva il virtuoso esempio del restauro del 1992, che in occasione delle Colombiane ha compiuto un corretto e importane passo nel percorso di ripristino del castello verso la sua consistenza originaria.

Il pregevole progetto dell’arch. Ricchebono approvato dal Sindaco Carla Fois e realizzato sotto la vigile attenzione dell’egregio Assessore Giuliano Moggio, ha consentito il ripristino di alcune parti, con spirito conservativo e non invasivo, poiché eseguito con materiali omogenei e qualche leggera integrazione strutturale in acciaio inox, per garantire una fruizione in sicurezza del castello, con il minimo impatto sulla sua immagine storica.

Sarebbe stato sufficiente proseguire in quella direzione senza ricercare una fruizione modernista e falsa di un’opera medioevale, poiché i monumenti storici vanno riutilizzati così come furono costruiti e vissuti nelle identiche condizioni di allora. Solo così se ne può cogliere il vero valore storico e l’autentico significato culturale.

Purtroppo quanto eseguito del progetto, peraltro saggiamente contestato, è inaccettabile poiché stravolgente delle sue parti qualificanti, tanto da imporre un intervento di ripristino della situazione precedente:

  • chiusura della breccia brutale del torrione
  • eliminazione di ogni struttura per l’ascensore
  • eliminazione degli impianti tecnologici e igienici
  • asportazione della struttura a soppalco del percorso di accesso
  • asportazione della pavimentazione interna a gradoni
  • consolidamento della struttura esterna costruita su basi insicure:

Dopo il completamento di questa operazione tanto drammmatica quanto doverosa, si potrà

procedere nel percorso di ripristino e riqualificazione funzionale della costruzione originale, secondo quanto previsto dalla seconda fase del progetto Ricchebono.

Tenendo ben presente che la prassi del corretto restauro di un monumento di tale rilevanza, prevede un atteggiamento di rispetto e un approccio di tutela:

-ripristino della consistenza originale nelle sue forme e strutture

-ricostruzione delle parti demolitenei secoli, quando necessario per la comprensione della tipologia

del castello, da eseguire con intento filologico corretto:

-a) utilizzando materiali originali o dellostesso tipo storicamente coerenti

-b) mantenimento delle modalità funzionali dell’epoca

-c) garantendo la fruizione dell’opera nelle condizioni originali, equelle di s icurezza con la minima invasività , inserendo strutture leggere chiaramente differenziate.

Solamente così facendo sarà possibile consegnare alle generazioni future un prezioso monumento, nella sua integrità e nella vera autentcità culturale.

Giovanni Maina



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G.Maina

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