Questa volta Borghetto S. Spirito si è svegliata dal suo lungo sonno con un bel botto. La scioccante notizia che il bilancio 2015, appena approvato, aveva un “buco” di circa tre milioni e mezzo di euro non era un incubo, ma una cruda realtà.Chi li aveva rubati?
E si, perché la povera gente comune, come me, ha una mentalità abbastanza semplice e quando sente dire che manca un euro dal cassetto, subito pensa che qualcuno se l’è fregato.
Il pensiero che un ladro si fosse introdotto in Comune e fosse scappato con la cassaforte dove erano depositati tre milioni e mezzo di euro, fu la prima cosa che venne in mente a me e a molti altri borghettini.
Forse sarebbe stato meglio cosi, ma col passare dei giorni, a suon di articoli sulla stampa locale e spiegazioni arzigogolate abbiamo capito che questo “buco” non era dovuto ad un abile Arsenio Lupin borghettino, bensì ad una serie di pesanti e gravissime colpe che vanno dal tragico errore tecnico del funzionario che redige il bilancio, al mancato controllo del suo superiore gerarchico che non ha controllato, all’incapacità di capire i numeri del dott. Gabriele CAGNINO, assessore al bilancio, per finire con la responsabilità politica del Sindaco in quanto capo dell’Amministrazione.
Per fortuna in Italia, qualche volta, alcuni personaggi politici cessano la loro attività prima della scadenza naturale del mandato grazie alle regole della Democrazia, che piaccia o meno all’ex maggioranza che ha sgovernato Borghetto per quattro anni e che, in questo frangente, non ha neppure meritato l’onore delle armi.
Non hai più la maggioranza? Te ne vai a casa e di ciò dobbiamo ben ringraziarla questa Democrazia che, forse, non è un sistema perfetto, ma è il migliore dei sistemi esistenti.
Ma se in Italia esiste (ancora per adesso) questo nobile meccanismo, purtroppo esiste anche uno dei peggiori difetti del mondo: mentre i politici cadono i burocrati restano sempre al loro posto, qualsiasi cosa facciano. Non si capisce perché non li mandino mai a casa quasi fossero una casta di intoccabili.
Sorge quindi naturale la domanda che tutta Borghetto si sta ponendo in questi giorni: cosa ne sarà di questi impiegati che hanno messo in ginocchio il paese? Continueranno ad occupare l’attuale posizione o verranno, giustamente, allontanati? Restituiranno, almeno per pudore, l’immeritata indennità di risultato (o premio di produzione) che la Giunta GANDOLFO ha loro elargito appena due mesi prima di scoprire il “buco”?
Sia quel che sia, ora dobbiamo aspettare. C’è un Commissario Prefettizio che con “cauto ottimismo” cerca di metterci una pezza. Siamo contenti quando dice che “…le ipotesi di tagli al personale non sono al momento concrete” pensando alle molte famiglie che rischiano lo stipendio, ma siamo molto preoccupati per quanto riguarda “la cura” con cui si cercherà di coprire il disavanzo e che finora non è ancora stata annunciata.
Taglio delle spese? Vuol dire che per qualche anno Borghetto avrà servizi più scadenti di quelli avuti finora. Nessun investimento? Vuol dire che per qualche anno Borghetto si può scordare di migliorare la sua qualità di vita.
Aumento delle imposte? No!
E anche se dal cauto ottimismo: “…siamo passati all’ottimismo, avvieremo un piano…che permetterà…di rientrare dal debito senza grossi sacrifici…” (IVG.it 19/07/2016) i cittadini di Borghetto Santo Spirito non staranno con le mani in mano.
AVVISO AI FUNZIONARI E ALLA EX MAGGIORANZA
Si sappia che i borghettini sono molto, molto arrabbiati, che non hanno alcuna intenzione di pagare gli errori degli altri e che neppure un centesimo uscirà dalle loro tasche.
Questa è la grande certezza in questo momento di incertezze.
Se ci sono soldi da tirar fuori li dovranno tirar fuori i funzionari che hanno sbagliato e gli amministratori che non sono stati in grado di controllare. Tutti, ripeto tutti, questi signori sono assicurati (con i soldi del Comune, soldi nostri) per queste evenienze e quindi che si preoccupino loro di riempire il “buco”, non noi.
Come sia potuto succedere tutto ciò è ancora incomprensibile anche se nell’articolo comparso su IL SECOLO XIX del 16 luglio u.s. si tenta di dare una spiegazione degli errori: “…avvieremo verifiche sui mancati introiti delle tasse…” “errori tecnici legati a una sovrastima ..delle entrate dell’Imu ….oltre che ad altre “imprecisioni” contabili commessi negli ultimi due anni.”
Come è possibile che un funzionario che redige il bilancio da molti anni abbia sbagliato in modo così clamoroso? E se ha sbagliato perché?
Quando sarà finita questa disavventura una risposta per quanto è accaduto dovrà essere data perché è doveroso darla.
Fate pure con calma, noi aspettiamo.
Silvestro Pampolini