Prima notizia: novità al Giardino Letterario Delfino di Albenga. Seconda: premiato il racconto di Sara Rodolao ” Aveva ancora le scarpette ai piedi”. A Savona presentazione del libro del prof. Giancarlo Pinto: ‘Viaggio fotografico Diocesi di Genova Vicariati e Chiese. A Portofino la ‘loanese’ Elena Ballerini sposa, ripresa da Alessandro Gimelli, fotografo laureato di Loano.
GIARDINO LETTERARIO DELFINO – Novità al Giardino letterario Delfino, ad Albenga, regione Carenda inferiore numero 11, sulla via Aurelia, tra Albenga e Ceriale per questo inizio estate 2016. Per chi ama le piante, per chi ama fotografarle un momento magico e irrepetibile. Il giardino sarà aperto al pubblico, eccezionalmente mercoledì 22 giugno al pomeriggio a partire dalle ore 16 fino a sera in occasione della prima dello spettacolo teatrale portato in scena da “Quelli del mercoledì” sotto la regia di Silvana Ansaldo dal titolo “A bella de Turiggia”, commedia scritta da Emanuela Pesce Bosco da una idea di Gianmario Siboni. Visualizza il programma: clicca qui.
‘TERRA DI ORMEA’ DEGUSTARE IL TERRITORIO: SABATO 25 GIUGNO (Ingrandisci con un clik le due cartine della manifestazione)
Prossimo fine settimana all’insegna del buon vino e del buon cibo, sabato 25 giugno in arrivo “Terra d’Ormea”, la raffinata degustazione per le vie e le corti del centro storico dove è possibile assaggiare gli ottimi vini piemontesi e liguri in abbinamento ai tradizionali piatti della cucina ormeasca.
L’evento, giunto alla sua dodicesima edizione, quest’anno si è arricchito di alcune novità tra cui un percorso nuovo, e la possibilità di acquistare pacchetti turistici, ovvero il biglietto della manifestazione congiuntamente al pernotto con prima colazione, iniziativa quest’ultima che si è rivelata essere molto apprezzata da turisti e partecipanti, considerate le numerose richieste pervenute.
Quindici le corti del centro storico di Ormea che ospiteranno i piatti tipici del territorio, si parte con il pane di patate, le ‘fozze’ con bruzzo e lardo e lo spumino di trota affumicata accompagnate da un ottimo Vermentino Doc della Riviera Ligure di Ponente per proseguire con Torta di patate e porri, Farinata, Frittatine di Erbette da gustare con un Pigato Doc proveniente da Bastia d’Albenga.
E poi ancora il tradizionale Branda Cujun e Pizza alle acciughe a sposarsi con un Roero Arneis di Canale, Panizza e Bagna Cauda con Verdure abbinate ad un Derthona Timorasso Doc di Tortona, Ceciata, Raviolini di Erbette saltati nel vino di Ormea da degustare con un ottimo Ormeasco Sciac-trà di Pornassio, la tradizionale Polenta Saracena e Grignolino, Maiale al forno e Rossese di Dolceacqua, le Turle di Mendatica e Palaverga di Verduno, Trippe, Salsiccia Cruda Torta Verde, Cinghiale e Bocconcini di Vitello, Capriolo ai profumi di montagna da gustare insiema a Ormeasco, Barbera e Nebbiolo.
Ci sarà anche una corte dedicata all’acqua e, novità assoluta di quest’anno il Fou Fou, piatto tipico ghanese, preparato dai ragazzi richiedenti asilo ed ospiti ad Ormea, accompagnato da birra artigianale, per concludere con la piccola pasticceria, torta dolce di patate senza burro e farina e le ‘caterinette’ accompagnate da Moscato d’Asti.
La musica da strada accompagnerà il percorso e dopo la degustazione festa finale con musica in Piazza della Libertà. Durante la camminata è possibile prenotare le bottiglie dei vini degustati ritirandoli alla fine del percorso. L’evento si svolgerà anche in caso di pioggia (sotto i Portici di Piazza della Libertà). Il costo del biglietto è di 25 euro per il percorso completo con degustazione vini, ed euro 17 per il percorso solo con cibo senza vini.
Il fine settimana di Ormea si conclude con una serie di appuntamenti previsiti anche per il giorno successivo: domenica 26 giugno le vie del centro storico si animeranno nuovamente col mercatino dell’artigianato (Artigianato, che passione!) mentre al Parco Pollicino si svolgerà DIVERSAMENTE UGUALI, un pomeriggio di gioco per abbattere le barriere e rivolto a ragazzi con disabilità e ai loro familiari. Sempre domenica 26 la tradizionale Festa degli Alpini, con raduno e S.S. Messa presso la Chiesetta di San Mauro e nel pomeriggio visita ai Musei aperti di Ormea. Per l’occasione alcuni risotranti convenzionati proporranno il menù dell’Alpino.
SARA RODOLALO SCRITTRICE E POETESSA – Per il racconto ” Aveva ancora le scarpette ai piedi”, dedicato ad una piccola profuga, annegata nel Canale di Sicilia, la qualificata giuria della seconda edizione del concorso letterario nazionale” Gian Lorieri “, organizzato dal Club Culturale Giovello” Mario Capetti “; ha assegnato alla poetessa e scrittrice imperiese Sara Rodolao il Primo Premio, sezione B. La cerimonia di premiazione si terrà a Massa domenica 26 giugno, alle ore 15,30, dopo il pranzo conviviale nel rinomato ristorante Candia Il Gioiello. Sara Rodolao, è nata a Limbadi( VV) ed è cresciuta a Imperia, da qualche anno risiede ad Albenga. Dice l’autrice: ” Mi ha molto ferita la notizia data da un giornalista che, parlando della tragedia dei migranti, disse che una piccola creatura era stata trovata con le scarpette nuove ancora ai piedini. Da quella profonda tristezza ed emozione, questo racconto che non avrei mai voluto scrivere”.
SAVONA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANCARLO PINTO: “Viaggio fotografico Diocesi di Genova Vicariati e Chiese”
Questa pubblicazione è la prima di una serie, che si spera si possa realizzare, che comprende tutte le chiese del centro storico di Genova presentando 1000 fotografie di esterni, interni, particolari relativi a 68 Chiese dei 9 vicariati (Albaro, Carignano-Foce, Centro Est, Centro Ovest, Oregina, San Fruttuoso, San Teodoro, San Martini-Valle Stura). Hanno collaborato gli studenti del corso di Fotografia Applicata, svolto dal Prof. G. Pinto presso la facoltà di Architettura dell’Università di Genova, che per tre anni hanno fatto sul campo la campagna fotografica delle Chiese oggetto di questo nuovo libro: ben 100 studenti si sono impegnati in tale lavoro di ricognizione partendo. sempre, dal primo elemento caratterizzante la struttura religiosa esaminata, ossia la facciata
Con tale pubblicazione si è inteso, anche, colmare un vuoto documentario che può essere utile allo studioso, al curioso, al turista perché ogni scheda dà precise indicazioni sull’ubicazione della Chiesa (non è sempre facile ritrovare nella complessa urbanizzazione delle nostre Città e, quindi, anche del centro storico di Genova così’ antico, le varie strutture architettoniche e religiose degne di nota), sulla sua distanza dall’autostrada, dalla stazione ferroviaria, ecc.. diventando, così, un utile strumento di “lettura” e facilitando la visita al turista. Il titolo di questo primo volume –“Viaggio fotografico”- indica anche come la fotografia, ossia l’arte della fotografia, sia un mezzo moderno, diretto, efficace per uscire dalla banalità del quotidiano e divenire motivo di studio, di ricerca. La metafora del “viaggio” è intesa quale fonte di istruzione e fissare per ogni Chiesa esaminata i particolari essenziali (l’organo, la fonte battesimale, il rosone di facciata, ecc.) significa evidenziarne l’essenza artistica, storica e culturale per offrire, pure, al turista i veri segni di quella civiltà dalla quale, in qualche modo, si vuole evadere col viaggio. Il viaggio, la scoperta di cose nuove, del Bello nasce dal desiderio di cambiamento: il viaggiatore, spinto dai bisogni dell’io, si mette in marcia, in movimento, è attratto dal luogo che lo chiama, in qualche modo, è una chiamata misteriosa fatta di mappe, di letture, di ricerche di immagini e l’escursione inizia, perciò, prima di quella vera e fisica e non termina quando si riportano le valigie a casa perché, allora, entrano in gioco la memoria, le fotografie scattate, i taccuini di viaggio, ossia tutto ciò che aiuta il ricordo e che ci fa cogliere il veritiero senso di quella “fuga” versi mete lontane o meno note. Ecco in tale orizzonte si può collocare il libro di Pinto che è propedeutico alla scoperta vera delle tante bellezze legate ai Vicariati di Genova. Un libro che pare, in un certo qual modo, un nuovo modo di sentire la fotografia applicata al tessuto pulsante di storia e di arte di Genova, in questo caso, ma lo potrà divenire di altre Città. Quello che mi preme sottolineare, oltre alla capacità tecnica, è l’impegno di così tanti Giovani che sotto l’attenta direzione del Prof. Pinto e dei suoi Collaboratori hanno realizzato una vera significativa “testimonianza” di cosa vuol dire lasciarsi incantare dalle bellezze dei luoghi , delle architetture per scoprire la propria storia, per provare delle emozioni. (Silvia Bottaro)
La Cucina Bianca sbarca a Eataly con la ‘Festa delle Erbe’ : sei serate genovesi
Da Lunedì 20 Giugno a Sabato 25 Giugno la Proloco di Cosio d’Arroscia (IM) per la prima volta porta fuori dal proprio territorio la Festa delle Erbe, nata sulla base di una secolare consuetudine degli abitanti di Cosio legata all’uso delle erbe spontanee in campo alimentare, medicinale, veterinario, rituale, pastorale, a sottolineare inoltre l’antichissima tradizione cosiese della coltivazione e della distillazione della Lavanda.
L’intento è anche quello di far conoscere il patrimonio della gastronomia cosiese e difenderne la specificità. Durante le 6 serate genovesi si potranno gustare le “raviole”, preparate con moltissime erbe spontanee dalle signore del paese e cotte in forno a legna, le squisite “turle” ripiene con patate, uova, formaggio, olio extravergine di oliva e insaporite con erbette aromatiche e le dolci “caterinette” aromatizzate alla lavanda!
La Festa delle Erbe si replica ogni il terzo weekend di Luglio nell’incantevole borgo in Valle Arroscia, raggiungibile da Albenga o da Imperia.
Il calendario della manifestazione “Eataly in Sagra” proseguirà con: Dal 27 al 30 Giugno Gusto e Tradizione Circolo Ranzi (SV). Feste delle Erbe, dal 20 al 25 Giugno 2016 dalle 18.30 alle 22.00. Eataly, Porto Antico, Genova (GE).
LUIGI VASSALLO ; ‘TROVO CONFORTO NELLA POESIA DI Joseph Rudyard Kipling.
A dire la verità, il mondo di oggi (anche se Leinbiz direbbe che è il migliore dei mondi possibili) non mi piace tanto per come vanno le cose (sia a livello “macro” che a livello “micoro”), ad esempio nell’associazione in cui milito. E allora, come ho già fatto altre volte nel passato, trovo conforto in questa poesia (o lettera al figlio) di Joseph Rudyard Kipling. E quindi – per dirla col “mio” Guccini – “tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare”. (Luigi Vassallo)
LA POESIA –
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;
*
Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.
*
Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”
*
Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Ioseph Rudyard Kipling
ELENA BALLERINI SPOSA A PORTOFINO
Cerimonia nuziale nell’affascinante Portofino
Un matrimonio da incorniciare per Elena Ballerini. La showgirl ligure ha detto sì al genovese Luca Ghini nell’affascinante cornice di Portofino. All’esterno della chiesa di San Giorgio c’erano molti paparazzi ad aspettare la conduttrice per immortalare l’evento. Elena è arrivata sorridente e radiosa accompagnata da un caro amico, indossando uno sfavillante abito a sirena con lungo strascico che sorreggevano le cuginette. Nonostante l’abitudine ad apparire in pubblico, è apparsa molto emozionata e commossa.
Tra gli invitati, personaggi di spicco dell’imprenditoria e industria italiana. A immortalare in esclusiva la cerimonia è stato Alessandro Gimelli, fotografo e artista loanese. Particolarmente elegante il ricevimento avvenuto presso l’hotel Bristol di Rapallo e finemente decorato dalle fioriste Cademartori, che hanno curato anche la chiesa. L’evento è stato sapientemente organizzato dalle wedding planner Licia Zazzi e Giulia Olivieri.
Elena Ballerini è legata al marito da circa un anno e a lui sarà dedicato il suo nuovo progetto musicale “il cielo addosso “. Nel futuro della showgirl, ancora musica e televisione, ma ora anche il progetto di allargare la famiglia.