Siamo (o eravamo) lettori del Secolo XIX, quotidiano storico e voce gloriosa della nostra Liguria e della nostra Savona, finché la recente fusione, con risvolti politici a tutt’oggi non propriamente chiari, problematiche economiche, ha deviato la nostra preferenza, se pur dispiaciuti per un senso di affezione, verso il quotidiano torinese La Stampa,
Perché? A riscontro principalmente per quanto concerne la cronaca locale, stessi articoli copia e incolla, spesso uguali titoli, immagini e testi. Se non altro La Stampa ha valenza nazionale, corposità di contenuti con inviati in tutto il mondo.
Che tristezza! Nato nel 1886, Il Secolo XIX°, fortemente radicato in Liguria, nel nostro cuore, fino a pochi anni fa a sfiorava le 150 mila e oltre copie giornaliere, addirittura 170 mila la domenica. La mattina a comprare i pasticcini e il giornale sottobraccio.
A gestirlo, come editori, fino al 2014, la famiglia Perrone (in precedenza anche Brivio Sforza), editori puri come non esistono più, mai nessuna interferenza con la redazione, piena libertà di pensiero ed opinioni, poi l’inizio della fine con problemi economici sempre più pesanti e gli artigli dei concorrenti pronti ad arpionare, con la recente acquisizione da parte della Stampa, e altri all’orizzonte (Gruppo Espresso – De Benedetti), comunque al momento utile a salvare i posti di lavoro (tipografia esclusa) anche se mortificati nella condizione subalterna.
L’attuale ottimo direttore, Alessandris Cassinis, ha lasciato la direzione la direzione del ‘Decimonono’, dal primo giugno. Non se ne conoscono le motivazioni, chiamato a direttore editoriale. Bocche cucite, fino ad ora, nessun comunicato a proposito, con il dubbio, e la paura più che concreta, di noi ultimi mojcani lettori, dell’addio al nostro amato quotidiano, lo smantellamento fa passi da gigante.
Un altro scampolo del nostro vivere quotidiano, l’informazione buttata alla stregua di uno straccio vecchio.
Gianni Gigliotti