Sulla querelle relativa alle prossime elezioni a Savona, in realtà, nulla da dire. Nella scuola savonese, della penosa e umiliante (per il PD) vicenda che vede ora contrapposti Di Tullio e Battaglia – e dei conseguenti stracci che volano e voleranno – non frega niente a nessuno. A qualche dirigente scolastico sarà senz’altro arrivata una telefonata con richiesta di aiuto più o meno sotterraneo a questo o quel candidato, ma finora tra i professori e il personale non è trapelato nulla.
I problemi attuali della scuola savonese sono altri: dall’assoluta mancanza di fondi (per cui non si trovano i soldi neppure per rimborsare le ore aggiuntive fatte dai coordinatori di classe o dai responsabili della redazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa) alla tragicommedia degli insegnanti di potenziamento, una serie di distinti signori – provenienti spesso da mille chilometri di distanza (vedi Calabria, Sicilia & C.) – paracadutati da un giorno all’altro nelle aule savonesi senza un minimo di gavetta e, soprattutto, senza che nessuno avesse mai pensato a cosa fargli fare! In pratica, il MIUR paga una pletora di insegnanti (in provincia credo che siano oltre 40) per non fargli fare niente.
Oggi sta uscendo fuori il discorso relativo ai corsi di aggiornamento: in pratica, ogni insegnante deve fare almeno 20 ore annuali in attività di formazione e aggiornamento presso “enti accreditati”. C’è quindi una vera e propria corsa di fantomatiche organizzazioni a farsi accreditare (o a trovare altri escamotage per figurare come accreditati) così da proporre (e farsi lautamente pagare) corsi a metà tra il lunare (l’ennesimo corso sull’ormai insopportabile registro elettronico) e l’equivoco (corsi di educazione finanziaria proposti da illustri signor Nessuno a favore di chi?).
I risultati complessivi? Non si vedono. Rapporti tra scuola e università non ve ne sono. Il Campus per gli istituti superiori è un oggetto misterioso (che per alcuni profuma di fallimento). Gli unici dati che servirebbero per qualificare una scuola, ovvero il tasso di occupati all’uscita dall’Istituto o il tasso di proficua frequenza all’università, sono proprio quelli che le scuole, in generale, non vogliono sentire.
Nella scuola savonese, comunque, oggi vi è un vincitore. E’ Alfonso Gargano, dirigente scolastico del Liceo Classico – Linguistico – Artistico “Chiabrera – Martini” (e reggente anche dell’Istituto Secondario Superiore “Mazzini – Da Vinci” ossia IPC e IPSIA), che, in due mesi, prima ha incassato un successo importante sbugiardando Larosa e la Provincia sulla questione dell’orario settimanale con o senza il sabato e poi ha messo all’angolo Angelo Vaccarezza, accusandolo in pratica di aver favorito con una condotta disonesta il liceo di Albenga sulla questione del Liceo Musicale. I fatti gli danno ragione: il liceo musicale ad Albenga non aprirà per mancanza di iscritti, il prossimo anno tutti sono pronti a scommettere che tale liceo sarà assegnato a Savona e la questione sarà senz’altro utilizzata dagli avversari di Vaccarezza alle prossime elezioni.