‘Azione Riformista, Savona dei Cittadini’, elezioni comunali: progetto in quattro punti.
1) invece dei soliti programmi ruffiani ‘copia & incolla’ pre-elettorali, come sempre disattesi cinque minuti dopo le elezioni;
2) un progetto concreto e realizzabile, adeguato alle disponibilità finanziarie certe, con un utilizzo accorto e severo, che evidenzi le priorità irrinunciabili della città e in particolare le problematiche maggiormente pressanti dei suoi cittadini;
3) con un recupero efficiente delle risorse economiche, senza speculazioni di opportunismo politico, dei mille rivoli palesi ma anche volutamente occultati, di spreco, di favoritismi, di comportamenti dolosi come sovente evidenziato dalla Magistratura;
4) ponendo fine all’osceno balletto dei ‘poteri forti gli uni con gli altri compromessi’, casta e greppia, a favore perenne degli ‘amici degli amici’, ammutolendo, estraniando, privando la nostra città di uomini e donne di riconosciuta limpidezza e onestà, di alto livello culturale, di grande esperienza amministrativa e sopratutto di buona volontà di servizio senza fini personali.
‘SOCIALISTI MON AMOUR’
Sarebbe auspicabile che le parole scritte mantenessero il loro giusto significato, peso ed equilibrio, con assunzione di responsabilità: ma siamo in Italia e questo nostro concetto è considerato al pari di una barzelletta.
Dopo quindici anni di catacombe, di martirio nel suo peggiore significato, abbiamo ingenuamente creduto, cioè illusi, che i socialisti savonesi intendessero rivivere in piena luce, con ritrovato coraggio e concordia, l’identità storica di un passato glorioso.
Si è ricaduti invece nel peggiore nomadismo delle idee falsate, con rivoli velenosi di inquinamento, senza discernimento, senza dignità, senza intelligenza, non più liberi ma al servizio di chi al momento meglio offre una carrubba .
Cari amici socialisti, in questo modo non si va lontano, non si va da nessuna parte, di certo saremo costretti, dalla vergogna, cinque minuti dopo passate le elezioni comunali, a nuovamente nasconderci nelle catacombe.
Gianni Gigliotti