Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi è ligure? Senza neve, ma solo i cuneesi invocano meno sprechi in Regione


La ‘questione invernale’, ovvero la carenza di neve che finora ha messo in ginocchio le stazioni sciistiche. Il giornale on line Targatocn (diffuso in provincia di Cuneo) ha pubblicato due interventi: uno dell’europarlamentare albese Alberto Cirio e di Roberto Ribero. Si parla di tragedia per l’economia turistica. Si chiede al presidente del Piemonte, Chiamparino (Pd), di tagliare gli sprechi che ‘affossano la sanità’. Monesi ligure, imperiese, non viene coinvolta, sarebbe dovere delle forze politiche, sociali, imprenditoriali, associative liguri, della provincia di Imperia soprattutto, far sentire la voce. Non da orologeria a tempo, ma impegno prioritario assoluto, urgentissimo. Iniziare finanziando il secondo stralcio della seggiovia, l’apertura annuale. Un credibile piano di rilancio pubblico e privato. Meno speculazione immobiliare sulla costa, da sempre baciata e bacino elettorale.  

Giovanni Berrino assessore regionale al turismo

Il quotidiano on line cuneese ha pubblicato un post polemico, che ben rende la situazione di estrema gravità in cui versano le stazioni sciistiche delle alpi. Nulla, invece, si ascolta a proposito di Monesi, in terra ligure ? Se non l’iniziativa, da piccoli eroi, di un paio di operatori di Monesi di Triora e la cantilena di qualche sconsolato tifoso. L’abbaiare alla luna di un assessore comunale. E gli assessori regionali al turismo, il sanremese Giovanni Berrino e all’urbanistica, l’onegliese Marco Scajola ? Nel settembre 2015 un comunicato stampa di Berrino sosteneva che “ dal recupero e dalla promozione della strada ex militare di Monesi- La Brigue – Limone Piemonte – Col di Tenda, attraverso un’operazione di marketing territoriale unitaria, è possibile creare un prodotto turistico organizzato in grado di favorire lo sviluppo sociale, economico, turistico ed ambientale di un’area transfontaliera di grande valenza naturalistica”.  Capofila del progetto l’Unione Montana Alta Val Tanaro in partenariato con il Comune di Triora ed il Sivom de la Roya.  L’assessore Berrino rimarcava inoltre: “Sono necessari alcuni interventi  di coordinamento strutturale e soprattutto è prioritaria un’azione di organizzazione del sistema di offerta turistica per affermare la strada ex militare come prodotto turistico di livello internazionale. Le potenzialità di questo territorio sono enormi e pensiamo che attraverso un’operazione mirata di marketing turistico potranno essere intercettate preziose opportunità per tutto il comprensorio dell’Alta Val Tanaro e Val Roya“. E perchè non includere almeno l’alta Valle Arroscia ? E perchè ignorare che accadono certi episodi che documentiamo ? Un gruppo di guide turistiche del centro e Nord Europa, accompagnati da diversi giornalisti specializzati, si sono trovati alle prese di una poco piacevole sorpresa. Era martedì, 8 settembre 2015, in piena stagione estiva, almeno nelle località turistiche della Riviera. Ma a Monesi di Triora e di Mendatica era già il coprifuoco. La strada  Monesi – Col di Tenda – Limone chiusa da una sbarra, bisogna pagare il ticket  del pedaggio dopo che è stata sistemata e resa transitabile.  Finalmente. Una scelta strategica che in pratica dovrebbe favorire gli escursionisti, i visitatori. Purtroppo  c’è chi segnala, come a San Bernardo di Mendatica, che da quando è stato istituito il pedaggio sono in netto calo di escursionisti. Si incassa parecchio meno al bar, al ristorante, nei pernottamenti. Solo un contraccolpo iniziale ? Accade che ogni martedì il ‘guardiano’ sia di riposo. La sventurata comitiva tergiversa, qualcuno propone di aggirare l’ostacolo, rischiando una multa di 200 euro cadauno. Fa freddo, tornano indietro e sosta a Monesi sperando di pranzare o uno spuntino al bar. Invece gli unici due locali sono chiusi per turno o riposo.

Quali iniziative per la promozione, se si tiene conto che proprio la Regione Liguria, col suo presidente, ha vantato di recente una poderosa campagna per promuovere il turismo sulla costa ? E l’entroterra povero ? Sempre più spopolato, senza occasioni di lavoro ? Ci pensa Francesco Zunino patron di Imperia Tv, con i suoi proclami !? “Sono l’unico che rilancia l’entroterra, la nostra montagna, io investo, spendo soldi miei e dei miei sponsor, i politici fanno sempre e solo chiacchiere “. L’editore aveva  chiesto un paio d’anni fa, pubblicamente, che gli fosse affidato un ruolo, si sarebbe accontentato delle sole spese.  Nulla di nulla, lo ignorano e l’unico politico che ringrazia sistematicamente è l’ex senatore di Forza Italia dal 2001 al 2008, avvocato  Gabriele Boscetto.

Alberto Cirio europarlamentare albese

LA PRESA DI POSIZIONE DI ALBERTO CIRIO – Stamattina l’europarlamentare albese Alberto Cirio – riporta Targatocn – ha incontrato i gestori di alcune stazioni sciistiche cuneesi. Argomento: siccità nevosa, da lui definita “una tragedia per l’economia turistica piemontese. Migliaia di posti di lavoro a rischio”. E poi l’affondo: “E la Regione  Piemonteche fa? Scarica su Roma la richiesta di fondi di emergenza. Caro Chiamparino, taglia qualche spreco tra i tanti che affossano la nostra Sanità e sostieni concretamente le oltre 50 stazioni sciistiche del Piemonte così come feci io quando ero Assessore regionale al turismo nel 2011. Servono fatti e non sempre e solo parole“.

Il post di Alberto Cirio prontamente riportato da Targatocn ed altri organi di informazione locale ci riporta per l’ennesima volta all’attenzione la “questione invernale”. Il turismo della neve è senza dubbio da sempre una fonte di reddito importante per la montagna piemontese, compresa quella cuneese, tanto da prevedere praticamente in ogni stagione invernale una discreta quantità di fondi pubblici convogliati a tamponare la mancanza di neve, la troppa neve ecc.. Sulla bilancia viene fatta pesare la capacità di alcune di queste “macchine dello sci” di spostare gli equilibri occupazionali sul territorio montano. Personalmente mi verrebbe da chiedere se queste risorse finiscano realmente a sviluppare la montagna, oppure quest’ultima diventi meramente il “campo di battaglia” per partite che si giocano altrove. Non parlo, o quantomeno non solo, della questione “voti”, ma anche e soprattutto di un equilibrio territoriale tra aree montane diverse.

Roberto Ribero

“Perché sostenere una stazione sciistica e non le decine (centinaia?) di attività connesse alla neve sparpagliate fuori di esse? Il rifugio della Val Maira che vive una stagione invernale importante grazie a sci alpinismo ed escursionismo su racchetta da neve non ha forse la stessa dignità della società che gestisce impianti a fune? Il maestro di fondo che collabora con un rifugio creando una microeconomia non è altresì danneggiato dalla scarsità della neve? La guida alpina che non riesce a lavorare con gli sci alpinisti è figlia di un dio minore?

Perché sostenere una stazione sciistica e non le decine (centinaia?) di attività connesse alla neve sparpagliate fuori di esse?, ma che transitano verso altri investimenti ed altre vie. Viceversa le attività, piccole, ecologicamente sostenibili, e magari capace di tenere piccoli insediamenti stanziali in montagna sono perfettamente ignorate da queste misure. Certamente sono realtà incapaci di muovere milioni di euro singolarmente, ma spesso sono condotte da motori della montagna. Paradossalmente in questa categoria rientrano tutte quelle piccole stazioni capaci di incidere sull’economia di una vallata, ma dimenticate perennemente nei vari tavoli di confronto. Lo skilift singolo, o la piccola seggiovia inserita in un contesto montano di moltissime attività spesso viene abbandonata a sé stessa, la grande stazione che vive al 90% su un bene non garantito da madre natura e che denota una miopia di progetto, invece ogni anno viene “dopata” con flussi di denaro pubblico.

Le aree montane rimaste senza stazioni, apprezzate oggi per la loro naturalezza ed incontaminatezza, sono obbligate a proporre attività non connesse esclusivamente alla neve, perché non applicare lo stesso discorso a quelle “città di montagna” create intorno agli impianti? Si tratterebbe in fondo semplicemente di non avere due pesi e due misure, a scapito della montagna dove non nevica firmato.” E’ quanto scrive Roberto Ribero. 

E potremmo aggiungere nell’elenco, la sorte di Piaggia Marittima, con le sue frazioni  Upega e Carnino. Per le strutture del Don Barbera e della Foresteria, a Carnino, il Parco ha fatto molto. Sopratutto col presidente Armando Erbì che le ha date in gestione all’encomiabile  Matteo Eula. Si potrebbe includere Viozene, Ormea, Garessio,  Valle d’Inferno. Ascoltare analisi e diagnosi di chi conosce, non per sentito dire, la realtà, di ieri e di oggi, le potenzialità effettive, non da sognatori. Parliamo del geometra Davide Sigaudo che è stato guardia parco naturale del Marguareis e Valle Pesio, a Carnino. Ora ricopre un incarico all’ufficio tecnico a Chiusa Pesio. E’ geometra. Segue utili ricerche sul lupo. Ha vissuto a Monesi, ad Ormea.  La mamma sanremasca, cognata del mitico e compianto Armando Lanteri di Piaggia, uno degli artefici della fase di sviluppo di Monesi e Monesino.

VENERDI 22 GENNAIO 2016 A PRATO NEVOSO (CN)  GARA DI SLALOM GIGANTE

valevole per la Coppa Italia – FISIP (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici)

L’Associazione DiscesaLiberi che opera nel Comprensorio Mondolè Ski (prov. Cuneo), organizza per il prossimo 22 gennaio 2016 a Prato Nevoso la prima gara di slalom gigante per atleti disabili della stagione, valevole per la Coppa Italia – FISIP (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici). La gara, organizzata grazie alla Prato Nevoso G.A.M. Cervino in occasione del 15° Coppa B. Contati, è valevole per la Classifica del “Trofeo DiscesaLiberi“ aperta ad Atleti Disabili e Normodotati.

La competizione si svolgerà in Prato Nevoso alla Pista del Caudano detta dal Verde ( Pista n° 3 omolg. 07/155/AOC/A) a partire dalle ore 9,00 e ad essa potranno partecipare, secondo le norme emanate dalla Federazione, tutti gli atleti tesserati FISIP per l’anno in corso.

Le iscrizioni dovranno pervenire unicamente tramite modulo fornito dall’Associazione DiscesaLiberi www.discesaliberi.it, entro giovedì 20 gennaio 2016 per e-mail info@discesaliberi.it o per fax al numero 0174.78.00.45, ed il costo è di Euro 15.00 ad atleta per ogni categoria (per gli atleti in gara skipass gratuito). La riunione di giuria e sorteggio è prevista presso l’Ufficio Direzione Impianti PratoNevoso mercoledì 20 gennaio 2016 alle ore 16,00, mentre i pettorali verranno consegnati ad un rappresentante di società o all’atleta dalle ore 8,00 alle ore 8,45 di venerdi 22 gennaio 2016 presso lo chalet “ Il Verde” – Pista del Caudano (previa cauzione di Euro 20).Le premiazioni avverranno circa mezza ora dopo il termine delle gare in zona arrivo mentre le classifiche verranno esposte all’ufficio gare ed inviate per e-mail a chi ne facesse richiesta. Comitato Organizzatore:

Organizzazione generale: Discesaliberi ASD (www.discesaliberi.it)

Organizzazione Tecnica: PRATONEVOSO, giuria Presieduta da Delegato FISIP, Cronometraggio: F.I.C. Cuneo, Servizio Sanitario: Pronto Soccorso PratoNevoso.

Altra importante iniziativa si svolgerà, sempre in Prato Nevoso, nel periodo gennaio febbraio 2016 quando sarà avviato il “Corso Guida Ciechi e Assistenza ai Disabili sulle Piste” promosso dalla FISIP ed organizzato sempre da DiscesaLiberi. Il corso si svolgerà in Prato Nevoso, ed è aperto a tutti coloro che, buoni sciatori, vogliano aiutare i disabili sulle piste da sci.

Per informazioni: Associazione DiscesaLiberi, Sede Operativa: Conca di Prato Nevoso (CN),

info@discesaliberi.it – www.discesaliberi.it mobile: 335.68.44.866, Ufficio stampa: Anna D’Oria + 39 328 7068803 – doria.anna@gmail.com

 

 

 

 

 


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