Negli anni ’60 e primi anni ’70 la gloriosa testata ‘Gazzetta del Popolo’ di Torino, redazioni a Savona, Imperia, Sanremo, corrispondenti in tutti i centri, era il quotidiano più letto nel ponente ligure. Vicino alla Dc e ai suoi potentati, assai libero nella cronaca. Luigi Giglio, 92 anni compiuti lo scorso 24 aprile, imperiese Doc, professionista, firma prestigiosa, colta, moderata e mordace, il 18 settembre 1970 aveva scritto un interessante reportage della ‘veggente’ di Balestrino Caterina Richero. Il servizio è nell’archivio di un altro giornalista (Luciano Corrado), ormai rottamato e da quasi mezzo secolo memoria di eventi locali (vedi trucioli.it).
Un servizio che aveva fatto un certo scalpore e riproponeva approfondendo in punta di penna, quanto già emergeva dalla corrispondenze sulla pagina locale di Albenga – Riviera del Secolo XIX che nella cittadina ingauna aveva aperto da pochi mesi la prima redazione periferica affidata al giovane pubblicista Luciano Corrado, chiamato a prendere il posto di Franco Rognone promosso alla neo redazione di Sanremo. La Gazzetta era anche un quotidiano sensibile al mondo ecclesiastico, ma non faceva sconti quando si doveva ‘scavare’ nelle notizie. Non a caso contendeva alla Stampa, già della famiglia Agnelli, il dominio in Piemonte. Tra quanto pubblicato da trucioli.it, la settimana scorsa e l’articolo di Giglio del 1070, emerge un’incongruenza: il numero complessivo delle apparizioni. La nostra fonte, diciamo ufficiale, è il libro dell’agiografa della veggente. Dunque una fonte diretta, non ci resta che affidarci alle due versioni, tenendo conto che pure Giglio aveva intervistato Caterina Richero.
Luigi Giglio, nato e vissuto a Imperia, iscritto all’albo dei pubblicisti il 29 marzo 1966, fu inviato a Balestrino perchè in quel periodo le apparizioni erano diventate un importante business e quanto accadeva stava creava molto interesse tra i mass media del Bel Paese, ma anche in Francia, Svizzera, Austria, Spagna. Il collega Giglio è stato anche un valido capo ufficio stampa all’Autostrada dei Fiori, ha scritto a lungo pezzi di storia e cultura sulla rivista La Casana del Gruppo Carige. Una memoria storica non comune nell’imperiese, un ‘caveau’ di ricordi che portava ad un altro personaggio del giornalismo imperiese, il compianto Osvaldo Contestabile, nato a Pornassio il 23 febbraio 1924 (un anno più giovane di Giglio), iscritto all’albo dei pubblicisti il 19 maggio 1960, firma apprezzatissima del ‘Nuovo Cittadino’, del Gazzzettino della Liguria (Rai). Abitava a Imperia, Borgo S. Moro in via Don Glorio. Per i giovani delle nuove generazioni sono giornalisti sconosciuti, del resto i colleghi degli ultimi decenni hanno sulle spalle altre storie, altri codici di valori, perlopiù animati da un certo disinteresse, o forse indifferenza verso gli anziani e chi non fa più parte e si è estraniato.
Le nuove leve dimostrano di saper stare alla ribalta, il loro ruolo del resto è diventato sempre più coinvolgente, da attori ed involontarie prime donne. Fanno più gavette e peggio pagati di un tempo, da protagonisti si partecipa anche ai fasti della vita moderna. Luigi Giglio, gentiluomo, incapace di essere villano, è tornato sulla scena con un avvenimento di spessore e di talento. Tra i protagonisti del ‘Buon compleanno cara Imperia…sono trascorsi solo 90 anni’, edizione a cura del circolo Parasio. Era settembre del 2013. Un volume che ogni imperiese, e tanti abitano nel savonese, in altre province d’Italia, ma anche all’estero, spesso facendosi onore, dovrebbe custodire con orgoglio tra le reliquie di casa, di famiglia. Le foto dell’ottimo Angelo Moraglio. I testi di Giglio. Chissà se in quella circostanza si sarà ricordato di un umile collega mendaighino spesso inviso ai ‘ladroni e ai briganti’, tenace nel ricordare le origini, la dignità ed i valori dei montanari.
In quella stessa pagina del reportage di Luigi Giglio, la cronaca descriveva il processo con l’imputato Calogero Carbone, 46 anni, nato a Sommariva (Caltanisetta), residente in Francia, già Legionario che a Vallecrosia, alla guida della sua auto, lanciato a folle velocità, si era deliberatamente diretto contro la moglie Immacolata Albanese che camminava a braccetto della sorella Giuseppina. La moglie si accorse in tempo e riusciva a salvarsi, non la sorella. L’uomo inseguito e raggiunto da alcuni passanti fu bloccato e rischiò il linciaggio. L’imputato era difeso dall’avvocato Alfredo Biondi, leggendario del foro genovese e della politica, ex ministro, ex esponente del Pli di Malagodi. Altra notizia curiosa, insolita, da Albenga. Un gruppo di giovani che alla contestazione studentesca si trasformarono in straccivendoli per costruire una scuola in Costa D’Avorio (Africa). Hanno raccolto 200 quintali di carta, 100 di ferro, 60 di stracci e molti indumenti usati ma ancora utili da indossare. Con al vendita hanno realizzato un milione. Tra gli attivisti i nomi di Marco Rosato e Albertino Negro. “Questa è il nostro granello – dissero – per un mondo migliore e di solidarietà verso i più sfortunati”.
E infine il personaggio del mese a Imperia – con tanto di foto – Giorgio Amoretti che abitava con la famiglia nella villa paterna a Diano Gorleri. Fu protagonista di voli con paracadute sulle distese ghiacciate dell’Alasca e con il suo nucleo famigliare fece esperienze ecologiche nel deserto del Sahara. Altri tempi, altri uomini e donne, giovani, sacerdoti, parroci, insegnanti, maestri di vita, di lavoro e di professioni. E oggi ? Risum teneatis amici ? Spes ultima dea ? Sine qua, non.
L. Cor.