Si firma ‘Dal vostro sequestrato e pignoratissimo Marco Ballestra‘. L’8 aprile, col titolo ‘Parco Diaz‘ (macelleria cilena al G 8 di Genova) ha colto l’occasione per riproporre il suo ‘calvario’ giudiziario (penale e civile per querele anche di tre magistrati liguri). Ha scritto: “Nel Bel Paese non esiste il reato di depistaggio, non esiste il reato di tortura, se evidenzi comportamenti discutibili di un magistrato ti condannano, ti vendono la casa all’asta*; senza entrare nel merito di eventuali danni prodotti al Bel Paese, a noi cittadini, dal ‘povero diffamato‘….”
Sorge spontaneo, perchè ‘perseverare’ anzichè attendere, dove sussiste, l’esito dei ricorsi in appello? Sarà mica il ‘tutti tacciono per timore’ e l’isolato (?), emarginato, silenziato si arrabbia ancora di più ? Vediamo intanto la spiegazione dell’asterisco contenuto nelle righe precedenti. Ecco testuale: “*Quella dove vive mia madre la mettono all’asta a fine maggio, per poter dare 5.000 al pm Alberto Landolfi. Resistere, Resistere, Resistere……..ma a chi dovrei resistere? A chi posso chiedere aiuto e chi é il mio nemico?“
E’ vero nel procedimento ‘immobiliare (ipoteca, sequestro, esecuzione) la partita è chiusa. trucioli.it ha già dato conto, dovere di cronaca, un paio di giornali hanno riservato ai risultati del ‘duello Ballestra- Landolfi- notizie in breve. Hanno omesso il ‘cuore della disputa’, il motivo per cui un’anziana donna, con qualche problema di salute e la comprensibile ansia, si ritrova nel vulcano in continua eruzioni sui cui siede il figlio per una scelta di vita, di lotta contro quelli che lui definisce ‘ingiustizie e poteri invisibili’. Al suo fianco, non da oggi, il belligerante per eccellenza Christian Abbondanza. Di recente abbiamo dato conto che Ballestra ha reso noto: “….Vogliono farci tacere, vogliono isolarci…anche tra l’Associazione Libera in quanto inseguiti da oltre un centinaio di querele e cause con richieste danni….Noi che abbiamo le mani pulite”.
Ci sarà pure una ragione se la via Crucis di Marco Ballestra e C . viene, almeno fino ad oggi, ignorata anche da giornalisti che nei programmi serali tv di approfondimento sparano cannonate a destra e a manca sulla ‘pattumiera’ Bel Paese ! E la diffusa omertà non è un problema penale, ma di responsabilità politica nelle sue fondamenta, dalla base ai vertici. Il ‘caso- vicenda’ dell’apicoltore ventimigliese – francese merita davvero di essere ignorato da tutti? Non solo e non tanto per le ‘disgrazie’ o gli infortuni in tema di diffamazione ( nella lista c’è l’ex sindaco di Venimiglia Antonio Scullino, l’ex dirigente del Comune city-manager Marco Prestileo altri), ci sono curiosissimi grovigli amministrativi, burocratici e ancora giudiziari a proposito di una proprietà in quel di Camporosso dove Ballestra si ritrova davvero ingabbiato nei meandri di un bacino fluviale, di cause ed incomprensioni con i vicini. Uno degli aspetti più straordinari è che il blogger alla fine ha sempre raccontato e divulgato ogni cosa. E’ davvero il signor nessuno pur con un bacino di migliaia di abitanti del ponente ligure e oltre? E allora…Quanti sono i Marco Ballestra in Liguria (Rai Regione – Tele Nord – Imperia Tv) ? Ha torto o ragione chi ipotizza l’ostracismo ?
LEGGI UNO DEGLI ARTICOLI AUTOBIOGRAFICI DEL BLOGGER VENTIMIGLIESE LETTO ANCHE NEL SAVONESE PER ALCUNI ARTICOLI DI CRONACA LOCALE
13 marzo 2015
A Camporosso in zona Braie , sopra una discarica abusiva di scarificato da demolizione stradale realizzata dall’ex sindaco di Vallecrosia Armando Biasi e sanata dall’Amministrazione provinciale, c’é voglia di fare biasi-occhiali un’area di sosta camper.
A Camporosso in zona Lovaira, nella mia proprietà privata, ho voglia di realizzare di campeggio a costo zero per la collettività.
Se quelli che mio malgrado devo mantenere girassero alla larga e mi lasciassero fare, farei bene.
Ma non possono lasciare fare, devono giustificare se stesssi e massimizzare l’esser li..
L’area é posta tra due discariche abusive di decine di migliaia di metri cubi di tutte le porcherie possibile ed immaginabili, interrate nell’alveo del torrente Nervia per sviste colossali dell’Amministrazione provinciale, con il raggiro autorizzativo dello stoccaggio provvisorio.
M’hanno già fatto perdere dieci anni per un taroccamento del Piano di bacino del Nervia che ha girato le acque nel mio terreno privato.
Ho chiesto aiuto al Comune di Camporosso, alla Prefettura di Imperia, al Corpo Forestale dello Stato, ho scritto decine di lettere per conoscenza alla Procura della Repubblica di Sanremo prima e di Imperia poi.Tutto inutile.
Allora, come annunciato in Prefettura, sono andato avanti coi lavori e mi son preso circa venti verbali dalla Forestale e dalla Polizia Locale di Camporosso, li ho pagati tutti.
Poi, in procura ad Imperia, scazzati, han deciso di sequestrarmi l’area:han fatto bene!
Nella foto a sinistra il Dottor Massimiliano Rainieri*
Mi ha spiegato cortesemente il sindaco Gibelli che da me il torrente “virtuale” é largo venti volte che a valle, nella curva del campo sportivo comunale, perché l’Amministrazione provinciale ha deciso che li, proprio li, ci doveva essere un’area di espansione golenale come quelle del Po, un sorta di esperimento idraulico da Manuale Hoepli. Gli ho detto che le aree golenali son per fiumi lenti e che il Nervia é velocissimo, come una fiumara calabrese.
Mi ha detto che é impossibile spiegarglielo, che a quelli di Imperia é più facile farglielo entrare nel c…o che nella testa.Se lo dice lui…
A Ventimiglia l’amministrazione Scibilia-Ioculano lancia una proposta fantastica:un’area di sosta camper da 2500mq alla modica cifra di 170.000 euro di denaro pubblico.
La sosta sarà gratuita o a pagamento?
Ci sarà il cognato di qualcuno con un cappello da parcheggiatore abusivo a pulire i vetri e rigare il camper a che non lascia la mancia?
Tutto questo, a pochi metri dal Camping Roma, che aspetta i camperisti che non arrivano, perché vogliono bivaccare a scrocco e svuotano i liquami mentre viaggiano.
Stia zitto il signor Lorenzi, titolare del Camping Roma, non si lamenti,che gli mando una processionaria di controlli.
Il mio paese é fantastico e si chiama Italia.
Nei giorni scorsi, come richiestomi dal Capo di gabinetto, ho inviato la relazione in prefettura sugli abusi istituzionali che ho subito a Camporosso e per i quali chiedo tizzano-sappagiustizia in Prefettura e Provincia di Imperia ed altri da anni.
Mi piacerebbe tanto che il Prefetto venisse sul posto a vedere di cosa si tratta, assieme ai magistrati che si sono occupati del mio spinoso caso.Che mi sfilassero sto cactus dal soprasella.
La Dottoressa Tizzani (nella foto “Oggi sposi” assieme al Presidente dell’Amministrazione provinciale Luigi Sappa) é napoletana e percorrendo il corso del Nervia si troverebbe a casa, una discarica dopo l’altra, tranne il posto che ho pulito io.
Per il posto che ho pulito sono stato in questi giorni condannato a due mesi di carcere, commutata in una multa di 15.000 euro ridotti a 7500 con la sospensiva.
Va bene, cari magistrati, io non pulirò’ più il torrente Nervia,lasciamolo sporco, cosi’ prefetti e questori si sentiranno a casa loro.
Ma com’é questo giudice bravo o cattivo?
Non é bravo ne cattivo, un giudice é un giudice.
Dai corpi di polizia raccattano come possono prove per far di un cittadino carne da boia.
Lasciando perdere la frase tratta da un film di Alberto Sordi, il Dottor Rainieri é una persona equilibrata, perbene.
Mi piacerebbe che venisse assieme al prefetto a vedere l’area oggetto d’intervento.
Il carabiniere che m’ha fatto sto verbale fantastico da due mesi di galera non ci credeva, pensava che lo prendessi in giro.
Allora gliel’ho dato in mano, l’ha letto ed é sbiancato. M’ha offerto un caffé, cosi’ son solo 7499 euro.
San Gennaro quando venne trasferito da Napoli e prese il comando di stazione a Ventimiglia crocefisse per primo il sottoscritto, sequestrandogli l’escavatore. Poi tre giudici annullarono il sequestro a seguito del ricorso presentato dai miei avvocati Gianfranco Locuratolo e Roberta Rosso.
Questo carabiniere é straordinario e per far cassa cito’ il Codice della Navigazione fluviale del 1867, Garibaldi non era ancora sceso da cavallo.
Io vi voglio bene attutti, pero’ tutto questo ha un costo che grava sulle spalle della mia famiglia e sull’opera dei miei avvocati che hanno già un posto assicurato in paradiso, nelle poltrone numerate.
Vi prego, siate lievi. San Gennaro, famme a grazia!
Un caro saluto dal vostro sequestrato e pignoratissimo Marco Ballestra
ALLA LIBRERIA UBIK DI SAVONA
Venerdì 17 aprile ore 18:
“Liguria terra di ‘ndrangheta”
Facciamo il punto su mafia e antimafia in Liguria.
Partecipano MARCO GRASSO e MATTEO INDICE giornalisti e autori del libro “A meglia parola”,
CHRISTIAN ABBONDANZA Presidente della Casa della Legalità, DONATELLA ALBANO Senatrice componente della Commissione Parlamentare Antimafia.
A cura della Casa della Legalità
Anticipazione prossimo incontro sul tema della ‘ndrangheta:
lunedì 18 maggio con il Procuratore di Reggio Calabria
NICOLA GRATTERI
Due anni fa usciva il libro “A meglia parola – Liguria terra di ‘ndrangheta” scritto da Marco Grasso e Matteo Indice, giovani giornalisti de “Il Secolo XIX”. In quelle pagine si raccontavano storie, nomi e cognomi, di quella malagiata che in Liguria aveva messo le sue pesanti radici negli anni Settanta. Una storia di malaffare che ripercorreva quanto documentato dai reparti investigativi e magistratura (senza tacere i gravi ritardi e le contraddizioni di un negazionismo istituzionale che frenò, per decenni, il contrasto sociale) oltre che descrivere un fenomeno che ha condizionato e condiziona ancora pesantemente economia, politica e gestione del territorio.
Il primo libro sulla ‘ndrangheta in Liguria che rilanciava quanto denunciato da anni dalla Casa della Legalità Onlus, l’associazione antimafia che ha promosso e promuove, da ormai dieci anni, denunce pubbliche e denunce alle Autorità dello Stato, dando un concreto contributo alla prevenzione ed al contrasto delle organizzazioni mafiose e delle loro reti di cointeressenze.
«…La Liguria è ‘ndranghetista…» diceva, intercettato, il reggente Mimmo Gangemi. E non era un illusione. Da Ventimiglia a Sarzana non c’è isola felice. Non c’è quasi settore politico, di qualsiasi colore, che sia esente dalla presenza di soggetti contigui, conniventi quando non complici di patti con i mafiosi, vuoi per avere un ritorno in denaro, in favori o pacchetti di voti.
Cosa è cambiato da allora? Oltre alle recenti azioni giudiziarie che hanno portato la magistratura ad adottare pesanti provvedimenti contro quei soggetti (Fameli, Gullace, Fotia, Mamone, Nucera), che cosa è cambiato davvero?