Ciao Lucianone, così come ti chiamavamo noi amici intimi, anche tu ci hai lasciato, a seguire a breve Sergio Altamura, rendendoci ancora più orfani di quel Socialismo nobile che tanto hai partecipato e amato. Io conservo, da reliquia, il ‘cucù’ in legno che mi hai regalato perchè il suo ‘rumore’ ti infastidiva.
Pur con il Tuo limpido integralismo, critico quando le cose nel partito viravano in una brutta piega, tracimando dalla politica degli ideali a quella degli interessi personali. Uscendo dal partito, in punta di piedi come è orgoglio dei figli della terra di Sardegna, iniziando una coraggiosa battaglia di denuncia dei casi di malaffare di Savona.
Oggi, molti socialisti, si apprestano ad ostentare le loro lacrimuccie di coccodrillo credendo ancora di riuscire ad ingannare il mondo.
Ti pensiamo, caro Lucianone, ben oltre i Tuoi straordinari meriti ed impegni pubblici, i Tuoi incarichi prestigiosi sempre condotti con limpidezza, oggi ti siamo accanto per chiacchierare della Tua straordinaria raccolta di pipe, del sole della Tua terra, del mirto e della grappa rompibudella, e, mi permetto come fatto personale, di quel ‘cucù’ in legno della Foresta Nera che a tutti i costi hai voluto regalarmi ‘perchè a te rompeva le balle con il suo rumore’ e che oggi ho caricato per ricordarti ogni ora, ogni giorno. (Gianni Gigliotti, per ‘Futuro è Socialismo‘)
LA LIBERTA’ E’ UN DIRITTO ACQUISITO O UN PRIVILEGIO CONCESSO?
‘….Cristo ci ha liberato perchè fossimo liberi, state quindi saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù’ (lettera di San Paolo ai Galati).
Sarebbe interessante, se mai possibile in termini concreti, disporre di un congegno capace di ‘misurare’ di quanto è stato ‘sminuito’ il concetto di ‘libertà’ nei confronti dei cittadini italiani dall’avvento al Governo di Silvio Berlusconi e fino a tutt’oggi con Matteo Renzi.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto di scegliere, liberamente e totalmente, i nostri rappresentanti politici: che, evidentemente, noi cittadini siamo considerati per nulla affidabili, incapaci d’intendere e volere.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto alla protesta in quanto tutti noi altro non siamo che dei ‘gufi’, ovvero ‘menagrami’, irriconoscenti per quanto e come l’apparato di Governo ci apparecchia e condisce, come a dire ‘o si mangia questa minestra o si salta dalla finestra’.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto alla tutela e alla certezza del lavoro, oggi molti operai, padri di famiglia, si ritrovano nella disperazione.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto ad una vecchiaia serena senza per questo essere costretti ad attingere, per sopravvivere, alle risorse e alla benevolenza dei figli essendo lo Stato latitante e poco efficiente.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto alla salute, chi non ha la possibilità di pagarsi medici e cure private è costretto a mendicare presso le strutture sanitarie pubbliche un’attenzione spesso disattesa, inaccettabile per lungaggini anche in caso di problematiche urgenti.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto di vivere in un ambiente non inquinato oggi al limite della sopportabilità e motivo conseguente di gravi malattie, disattendendo o non incrementando come dovuto e fattibile, le fonti alternative, oltraggiando l’armonia di madre natura che, a ragione, sovente si ribella con conseguenze disastrose.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto atavico della proprietà dei propri beni, della casa in particolare sovente frutto di sacrifici di generazioni e divenuta difficile da mantene per molti cittadini con redditi limitati, con imposizione di balzelli iniqui e senza freni da uno Stato ingordo, subentrato come proprietario a tutti gli effetti.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto ad una moderna istruzione, al passo con il mondo globale, con sempre meno risorse economiche destinate agli insegnanti, con un aumento della precarietà.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto alla riservatezza dell’intimo privato con intercettazioni che fanno dell’Italia la prima al mondo in fatto di non privacy, pure se (e quando) necessarie nelle funzioni d’indagini per contrastare la criminalità e il malaffare.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto ad una esistenza serena con la certezza della tutela della famiglia quale nucleo fondamentale di affetti, senza ingerenze volte a condizionare scelte politiche e di religione.
E’ stato ‘sminuito’ il diritto di sempre e comunque sperare in un futuro migliore, di donne e uomini costruttori responsabili del proprio destino, senza il rischio di ritrovarsi schiavi.
Giovanni Gigliotti