LAVORI PUBBLICI E CRITICITA’ Dlgs N.163/2006 – DPR N.207/2010. Alla televisione in numerose tavole rotonde cui hanno partecipato rappresentanti politici dei vari partiti e giornalisti,è stato affrontato il problema dell’affidamento degli appalti dei lavori pubblici, i modi per assicurare legalità e trasparenza.
I personaggi che si sono alternati, in particolare i politici, hanno manifestato il loro pensiero e avrebbero potuto parlare ore ed ore pur senza conoscere minimamente la materia. E’ stata anche suggerita la nomina di un commissario speciale per creare un posto all’amico degli amici non essendo a conoscenza che il codice dei contratti pubblici (Dlgs N.163/2006) che regola la materia aveva istituito l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici composta da circa 380 persone oltre al Presidente e 3 Consiglieri.
I rappresentanti dell’Autorità sono stati inquisiti, l’Autorità soppressa con il recente DL. N.90 del 24/6/2014. Le funzioni dell’Autorità troveranno entro l’anno un nuovo posizionamento all’interno dell’Autorità nazionale anticorruzione.
In ordine alla recente e seconda alluvione che ha investito Genova con gravissimi danni, alla televisione è stata segnalata l’improvvida azione della Magistratura amministrativa (TAR), colpevole di aver determinato con la sua azione, la sospensione dei lavori riguardanti appalti aggiudicati.
Veniamo ora ai criteri di affidamento degli appalti. Le leggi speciali sono un caso a sè; la previsione del sistematico ricorso a procedure di emergenza come di recente l’EXPO di Milano, dove gli appalti vengono affidati senza un serio confronto concorrenziale a imprese amiche, hanno sempre creato problemi di trasparenza.
Vediamo però cosa prevede la normativa riguardante gli appalti pubblici (Dlgs N.163/2006) in ordine ai normali criteri di affidamento degli appalti (art. 81). Le stazioni appaltanti hanno la possibilità di scegliere tre criteri per la scelta dell’offerta: il prezzo più basso, il prezzo più basso con l’esclusione automatica delle offerte anomale (a regime per appalti sino ad un milione di €uro e transitoriamente fino al 31 dicembre 2015 per appalti fino a 5 milioni di euro, art.253 , comma 20 bis di LGS n.163/ 2006) e il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il criterio del prezzo più basso premia l’impresa che ha offerto il prezzo migliore. Il criterio del prezzo più basso con esclusione automatica delle offerte anomali prevede l’eliminazione di tutte le offerte che rispetto alla media delle offerte sono meno favorevoli per la stazione appaltante,si mediano le offerte rimaste e si aggiudica a quell’impresa che più si è avvicinata con la sua offerta a questa ultima media. Questi due criteri assicurano trasparenza in presenza di un progetto eseguito correttamente.
Il criterio di aggiudicazione critico è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa ove il bando di gara stabilisce i criteri di valutazione dell’offerta quali il prezzo, il pregio tecnico, la qualità, le caratteristiche estetiche e molti altri parametri.
Il fattore prezzo nella ponderazione tra i vari elementi di valutazione, nei casi previsti dalla legge, non può superare il 35% (comma 1 art. 12 DPR 207/2010).
Posto che la valutazione dei criteri assicura una notevole discrezionalità nella scelta dell’aggiudicatario, la giurisprudenza ha affermato che non può essere aggiudicato l’appalto all’impresa che ha fatto in assoluto il prezzo più alto.
La valutazione dei vari elementi indicati nel bando di gara è fatta da una Commissione aggiudicatrice composta da membri scelti dalla stazione appaltante che forti di una notevole discrezionalità affidano i lavori.
Accade così che di fronte a regole di valutazione incongrue e alla graduazione arbitraria delle stesse, i partecipanti alla gara ricorrono alla Magistratura che spesso ravvisa elementi di irregolarità nella scelta dell’aggiudicatario della gara.
Per concludere: per assicurare legalità e trasparenza ed evitare sospensioni dei lavori o favoritismi nel migliore dei casi,è sufficiente adottare modalità di aggiudicazione ad evidenza pubblica, con il criterio del prezzo più basso, prevedendo un’adeguata cauzione non solo per l’esecutore dell’opera, ma in particolare anche per il professionista che ha eseguito il progetto.
Il progetto perfetto è il presupposto fondamentale per un’esecuzione senza problemi.
Franco Brignole
Carlo Cambetta scrive il post scriptum: Franco Brignole, figlio della Medaglia d’oro Giuseppe, il Com.te della “CALATAFIMI” è nato a Noli nel 1941. Ha sempre lavorato in quel di Padova, terminando la sua carriera da Direttore Collegio Costruttori di quella città. Non più tardi di quest’estate, chiaccherando a proposito della vicenda garages di Via IV Novembre, con la sua esperienza mi dimostrava come dalle sue parti una simile situazione avrebbe trovato immediata soluzione. Residente a Padova, sposato con la Sig.ra Emma, due figli, ora da pensionato, sempre appassionato di Noli, oltre l’intera estate soggiorna molto spesso fuori stagione nella casa paterna. Capita così di scambiarci idee sulle manchevolezze/debolezze della politica e di chi l’utilizza in maniera distorta, improduttiva, quando non dannosa. Gli ho chiesto di mettere nero su bianco e lui l’ha fatto. Personalmente ho capito meglio quel che da tempo ormai immaginavo!