Libertà (illegalità diffusa?) di accendere ‘falò’, di inquinare l’aria che si respira. Non c’è solo il problema della centrale a carbone. Nella piana ingauna, nelle abitazioni più vicine al centro come in periferia, anche interessate da edifici scolastici, comprese scuole materne, il lassismo ed il permissivismo hanno superato il limite di guardia e di impunità. C’è chi è rassegnato, si è stancato di telefonare ai vigili urbani, alla Forestale, ai vigili del fuoco, inviare esposti a destra e manca. I contadini devono smaltire sterpaglie ? L’assessore regionale Giovanni Barbagallo, imperiese, ha firmato una delle tante deroghe. Ma cosa prescrive la legge nazionale ? Come si comportano in altre zone d’Italia ? Qual è la fotografia nella più estesa e produttiva area agricola ligure ? Cosa succede col rischio salute ? Pubblichiamo in esclusiva una straordinaria carrellata di istantanee opera di più lettori di trucioli.it. Con documentazione giuridica. Articoli di cronaca locale e non. 1) Leggi un articolo con circolare dell’autorità giudiziaria. 2) Leggi sentenza della Corte di Cassazione sui fumi molesti.
Alcuni cittadini di Albenga rivelano di aver inviato dossier al sindaco (pare già all’avvocato Tabbò, alla leghista e battagliera Rosy Guarnieri, al neo inquilino avvocato Giorgio Cangiano) senza risultati apprezzabili. Nessuno chiede, pare di capire, una moratoria totale. Però, bruciare a cielo aperto, sia almeno regolato dalle più elementari norme della convivenza civile. Se ci preoccupiamo, seppure in grande ritardo, della salute e delle conseguenze (pare drammatiche scoperte nei territori interessati dalla centrale Tirreno Power ) perchè si è indifferenti, inconcludenti, tolleranti di fronte alle fumarole, sempre più frequenti, alle esalazioni nocive ? Per quale ragione di fronte alle segnalazioni all’autorità giudiziaria e agli organi istituzionali competenti non si segue quantomeno l’esempio di zone più virtuose d’Italia, dove il problema è stato discusso ed affrontato con provvedimenti? Una tema di civiltà, diritto alla salute, pilastro fondamente della Carta Costituzionale, alla stregua del ‘diritto al lavoro’, alla libertà di pensiero, alla tutela e preservazione idrogeologica, monumentale, storica.
Nomi e cognomi. Che dice il neo assessore all’Ambiente, Mariangelo Vio, definito politico esperto del Pd, partito del rinnovamento e del ‘fare’ in ossequio alla linea Renzi’ ? Purtroppo siamo alle prese con usanze che si tramandano e persistono, avrebbe risposto a chi sollecitava il suo intervento. Ma più si tollera, più la piaga, il danno si allarga a macchia d’olio. “Bruciano giorno e notte, e non solo sterpaglie...”, testimoniano i ‘perseguitati dalle ciminiere dei campi’. E’ un manicomio. L’unico rimedio è chiudere le finestre, barricarsi in casa, non importa se accade in piena estate, una domenica, un giorno festivo, nei mesi scolastici. Ci saranno pure degli eterni ‘brontoloni’. Però la tolleranza è utile purché non si trasformi in incentivo. Impunità diffusa ai danni di cittadini inermi.
C’è la prevenzione. In una società come quella italiana, dal Sud ad Nord, dove tutte le statistiche ci descrivono fanalino di coda nel rispetto dei codici, della deontologia, del territorio (vedi il recente susseguirsi di disastri ambientali), del codice stradale (clamorosi i dati su automezzi e motoveicoli privi di assicurazione), sull’evasione fiscale benedetta ad antidoto per non soffocare commercio ed esercizi pubblici, artigiani. In una società cosi amalgamata, dicevamo, non ci sarebbe da stupirsi se i ‘falò‘ sono diventati una ormai costante realtà quotidiana. Tutti protestano e nulla cambia. Si dovrebbe iniziare dall’educazione nella scuola dell’obbligo, per proseguire con un’opera capillare di informazione. Eppure nessuno ha mai letto, in un programma elettorale, per quel che valgono simile promesse, che la pianura di Albenga non può essere abbandonata allo scriteriato uso dei roghi in ogni angolo. Perchè prevale tanta indifferenza, menefreghismo colletttivi? Il sindaco, gli assessori, i dirigenti della Forestale, i magistrati non respirano forse la stessa ‘aria inquinata e tossica’ ? E il silenzio della comunità medica e scientifica come interpretarlo ? All’ospedale di Albenga non si accorgono di nulla, oltre alla sacrosanta lotta per salvaguardare il presidio di qualità e assistenza ?
Ci sono le alternative. Certamente per chi produce sterpaglie c’è il nodo – spesa dello smaltimento. Quanti sono a conoscenza che esiste l’alternativa di utilizzare l’idonea discarica di Lusignano ? Se la legge è rigorosa verso chi abbandona batterie, oli esausti, scarti di macelleria,eccetera, pochi si pongono l’interrogativo sulla sorte degli ‘scarti’ delle circa 6 mila attività agricole di una piana pur ‘divorata’, insidiata da asfalto e cemento. L’agricoltura rappresenta un polmone economico, sociale, da tramandare, integro, alle future generazioni. La terra coltivata è un patrimonio di cui non si potrà fare a meno. E’ strategico. In questo contesto, che le associazioni di categoria, gli enti locali, le forze sociali sensibilizzino il messaggio per evitare la pratica dei roghi come smaltimento tollerato.
Siamo nel pieno della stagione delle piogge, dei guasti provocati anche dall’uomo. Ci sono i periodi in cui si potano le olive. E’ facile vedere e trovare zone dove si ricorre al fuoco, alle fiamme, piuttosto che alla buona pratica di trinciare con apposite macchine i rami che potrebbe essere usati a concime. Stesso discorso per le erbacce. Oppure resti agricoli vari che, aspetto ancora più allarmante, sono stati sottoposti a fitofarmaci, diserbanti, fertilizzanti. Cosa significa bruciare tutto e produrre fumo ? L’inettitudine della classe politica, dal basso all’alto, e viceversa, è sinonimo di sviluppo civile, progresso da non intendere solo nell’ottica venale ?
Albenga non è sola ad avere al suo cospetto tanti assilli, ma esiste pure una base culturale viva, benemerita. Deve essere coinvolta e sensibilizzata alla stregua della Guardia Forestale, della Polizia Provinciale, dell’Asl, dell’Arpal, delle associazioni ambientaliste,quelle degli agricoltori, il mondo giovanile, alla ricerca di informazione e prevenzione prima di tutto. La normativa (il codice) è chiara, è già stato ripetuto. Ci sono ordinanze comunali che consentono di accendere fuochi in orari specifici e con modalità prestabilite. Ci sono studi inequivocabili che hanno accertato reazioni respiratorie di tipo infiammatorio ed allergico, altre forme infiammatorie sono state riscontrate da inalazioni (da fumi) di sostanze tossiche di cui si fa uso indirettamente. Vedi gli aldeidi, furani, diossine. Effetto di combustione. Per non parlare, documentano le stesse foto, di chi da alle fiamme materie plastiche e polesterolo.
Il diritto dei cittadini alla salute e all’ambiente salubre è una conquista che molti altri paesi occidentali hanno già percorso, raggiunto da decenni. Non praticano il lassismo, la giustizia a giorni alterni. Non trascurano certo gli interessi legittimi degli agricoltori. Si fa corretta informazione a livello popolare. In Italia, oltre alle deroghe regionali, comunali, ci sono casi di circolari ad hoc delle procure della Repubblica. Si informa che bruciare i rifiuti agricoli a cielo aperto integra sia il reato di smaltimento illegale, da parte degli stessi privati autori del rogo, che l’articolo 674 del codice penale sull’emissione di fumi. Non è un caso che la Suprema Corte di Cassazione abbia giudicato ‘fumi molesti‘ anche quelli provenienti dalla cucina di un bar, di una tavola calda, di un ristorante, che nuocciono alla salute di chi abita un locale sovrastante.
-Al Fondo vedi la Galleria di foto, con un click si possono ingrandire –
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In caso di «molestie olfattive» è configurabile il reato di getto pericoloso di cose?
POLIZIA LOCALE AMBIENTALE MB: Molestie olfattive
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La Regione Liguria e l'agricoltura: quel brutto vizio di bruciare… anche la salute
Ancora i roghi agricoli | La voce del nolano
ordinanza disciplina accensione fuochi n. 36 2013 _1_ – ORDINANZA_N.36-2013. INCENDI.pdf
http://spazioweb.inwind.it/
Santoloci – Bruciature rifiuti agricoli -25.8.10 – rifiuti_articoli_696.pdf
Fuochi inquinanti a Lugagnano : IlBacodaseta.org
Ancora i roghi agricoli | La voce del nolano
Roma Capitale | Sito Istituzionale
Roghi in ambiente agricolo e inquinamento – Agricoltura M5S
GRUPPO EL@: VILLA D'ADDA.
ordinanza NR.08 DEL20.08.14 ACCENZIONE FUOCHI – ordinanza NR.08 DEL20.08.14 ACCENSIONE FUOCHI.pdf
In Primo Piano – Comune di Gallo Matese
09_2014 ordinanza abbruciamenti – 09_2014 ordinanza abbruciamenti.pdf
REGOLAMENTAZIONE ACCENSIONE FUOCHI 2014.pdf
volantino ordinanza abbruciamenti – volantino ordinanza abbruciamenti.pdf
Comune di Pontassieve – Abbruciamenti