Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il WWF scopre che l’approdo di Ceriale danneggia Borghetto: assemblea


Il consiglio regionale, il 28 maggio scorso, all’unanimità,  ha approvato una variazione del Piano territoriale di coordinamento per la realizzazione dell’approdo turistico di Ceriale e la riqualificazione urbanistica dell’area attigua dove oggi sorgono tre immobili.  Il Comune di Ceriale, dopo 12 anni, si appresta a convocare la Conferenza dei Servizi  deliberante nella quale sono rappresentati anche la Regione, l’Agenzia del Demanio, la Sovrintendenza, la Provincia e… La proprietà- concessione demaniale è della società Netturo Srl (famiglia Murialdo), con una  sopravvenuta partecipazione del Gruppo Dellepiane di Savona. Il WWF, con il presidente regionale Marco Piombo, in collaborazione con l’Assoutenti di Borghetto, ha indetto un’assemblea pubblica per le 21 di lunedì, 28 luglio, nella sala di via Marexiano.  Gran marasma ? LEGGI ANCHE DOCUMENTI A FINE ARTICOLO.

 

Il grafico del progetto a terra dell’approdo turistico di Ceriale (da IVG)

Nel comunicato stampa diffuso, il WWF  forse in base a suoi studi – non sappiamo ad opera di quali tecnici e studiosi della materia –  sostiene che “il porticciolo di Ceriale danneggerà il litorale di Borghetto a causa del cambio di correnti marine “.  Il parere degli ambientalisti va preso in considerazione e rispettato, sarà utile conoscere appunto su quali presupposti tecnici esprimono giudizi categorici e nefasti.

Purtroppo, chi fa cronaca da decenni ha conosciuto la statura di ambientalisti liguri  passati alla storia per essere poi approdati a ‘greppie’ e ‘magiatoie’ varie, sia nel pubblico, sia nel privato. Qualche nome emerge perfino nella relazione che la Casa della Legalità di Genova ha presentato di recente alla Commissione parlamentare antimafia in visita ad Imperia e di cui scriviamo in un altro articolo.

E’ utile riferire che a Borghetto, già impegnata nella ‘guerra’ del depuratore consortile per l’allaccio, contestato, della piana di Albenga, si parla in termini allarmanti. Si sostiene che l’approdo di Ceriale è stato ‘approvato’ dal Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico senza valutazione di impatto ambientale (VAS).  I rischi? Si andrà incontro all’erosione della spiaggia, come è già avvenuto a Pietra Ligure. Di recente anche il sindaco di Alassio, Canepa, ha attribuito al porto di Andora il mancato apporto di sabbia al litorale alassino, ormai alimentato solo dalla sabbia del Centa. E sarebbe stato un disastro, sempre per Alassio, se avessero realizzato il porto a Vadino d’Albenga.  Con il porto di Ceriale saranno realizzate consistenti cubature proprio sotto l’area protetta di Castello Borelli, a sua volta al centro di un progetto di ristrutturazione e riqualificazione turistico (albergo) e residenziale (alloggi) annunciato già una venti di anni fa. A Ceriale è previsto che sorga un residence a 4 stelle (sic!), ma in futuro potrà essere trasformato ? Inoltre un consistente numero di alloggi – seconde case, box.  Come è a tutti noto l’ edilizia è in crisi di posti di lavoro. La Liguria ha il primato italiano di cementificazione della costa.  Poco importa, ormai il turismo alberghiero è cancellato grazie anche  alle Associazioni di categoria, con presidenti che appartengono al mondo immobiliare. O comunque molto sensibili al mattone che fa ricchi con i soldi delle banche. Di certo a Ceriale sarà cancellata la spiaggia libera privata, ma almeno in questo la cittadina offre  altre possibilità.

Insomma, a Borghetto S. Spirito, da sempre simbolo e martire di cemento selvaggio, di degrado ambientale, di arricchimento facile e corruzione, di intrecci d’affari con l’attiva presenza di personaggi affiliati ad associazioni elitarie, si lancia l’allarme cementificazione, mentre sarebbe l’ennesima colata per la martoriata Ceriale.  Si parla, non si sa con quale fondamenta, che la costruzione dell’approdo avanzerebbe in mare per 400 metri.  I Bagni Marini di Borghetto, si dice, siano allarmatissimi e pronti a non perdere l’occasione per un ricorso al Tar dell’ultima ora. Ci sono 60 giorni dalla pubblicazione deliberante dell’opera. Tra le altre cose si sostiene che il VAS sia obbligatorio, cosa non avvenuta, da qui sarebbe inficiata di illegittimità la stessa decisione della Regione Liguria che, a Borghetto, vede quale referente Doc il capogruppo regionale Pd, Nino Miceli, cittadino benestante loanese, con dimora a Boissano. Si osserva che chiedere il Vas a lavori iniziati, si rischia creare un pregiudizio all’opera stessa per probabili ulteriori lungaggini. Lo scempio Italia, infatti, non è solo quello dei danni dell’ambiente, ma l’incertezza dei tempi e della burocrazia, veicolo che favorisce le attività di corruttela (di politici e funzionari) proprio per accelerare le pratiche.

Il dossier porto di Ceriale e costruzioni attigue (negozi, bar, ristoranti?) dovrebbe rispondere all’esigenza primaria di “un approdo a misura d’uomo“, di insediamenti capaci di rilanciare ciò che resta dell’economia e del turismo, perlomeno a levante della città. Il sindaco Coltivatore diretto Ennio Fazio, da oltre 40 anni sulla scena pubblica locale,  ha seguito in prima persona i rapporti con l’imprenditore Franco Murialdo, i suoi tecnici ed in qualche caso il rappresentante della famiglia di industriali Dellepiane, proprietari, tra l’altro, della Demont tra le più attive e dinamiche industrie  italiane, risparmiata dagli scandali delle linee di credito taroccate in cui è coinvolta la Carige- Carisa ed alcuni importanti clienti anche della provincia di Savona. Fazio si sarebbe detto orgoglioso di aver risposto picche ad alcune richieste di Murialdo, tipo l’acquisizione dell’attuale area di parcheggio pubblico.

Non sappiamo chi sia l’autore del progetto Ceriale, si parla di uno studio tecnico di Pietra Ligure; non sappiamo se corrisponda al vero che l’imboccatura del nuovo approdo sarebbe già stata giudicata errata da diportisti e tecnici della zona. C’è chi dice che a curare il progetto di Ceriale sia lo stesso team che ha ideato l’approdo nautico Poseidon di Borghetto che è andato alle calende greche per errori, revisioni, ripensamenti, controversie e che solo nel 2015 potrà partorire nella sua completezza.

Tra Ceriale e Borghetto si corre il rischio di uno scontro irrazionale e di interessi di parte, alla stregua dell’improvvisazione e delle strumentalizzazione tipiche del Bel Paese.  Occorre un’informazione trasparente, al di sopra delle parti, senza estremismi e senza personaggi dediti a fomentare discordie, maestri di demagogia politica. Un certo ambientalismo che abbiamo vissuto e conosciuto anche in provincia di Savona ha causato più danni che benefici, favorendo di fatto il disegno da ‘mani sulle città’, sui porti, sulle aree agricole, commistioni.

Gli interessi collettivi non sono credibili quando vengono difesi dalla categoria dei parassiti dei quali sono risaputi nomi e cognomi.

L. Cor.

Leggi  il testo integrale delibera consiglio regionale sull’approdo di Ceriale

Approdo turistico di Ceriale: sì alla variazione del Piano territoriale di coordinamento

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità (23 voti a favore) la Variante d’iniziativa regionale al Piano territoriale di coordinamento paesistico ex combinato disposto dell’articolo 76 comma 1), lettera C bis) della legge regionale 36/1997 e successiva modificazione e integrazione, articolo 3 della legge regionale 6/1991 e articolo 4 della legge regionale 39/1984 e successiva modificazione e integrazione relativa all’ambito destinato dal Piano territoriale di coordinamento della Costa alla localizzazione di una struttura nautica minore, nel Comune di Ceriale.

Il progetto, che è in corso di definizione, prevede un centinaio di “posti barca equivalenti” da 12 metri. L’istanza di concessione demaniale marittima, corredata dal relativo progetto preliminare era stata presentata il 2 luglio del 2002 dalla Società Nettuno srl al Comune di Ceriale.

La delibera approvata è volta a conseguire la necessaria coerenza tra le indicazioni del Piano territoriale di coordinamento paesistico (Ptcp) e il Piano territoriale di coordinamento della Costa in vista della conclusione del procedimento di approvazione del progetto definitivo di un approdo nautico minore dotato di pontili galleggianti a Ceriale.

All’apposita Conferenza dei servizi che verrà indetta dal Comune per esaminare il progetto partecipano tutti gli enti competenti nella procedura di approvazione del progetto: tra gli altri, il Comune di Ceriale, la Regione, l’Agenzia del Demanio, la Sovrintendenza…

Nell’ambito della valutazione del progetto è emersa la necessità di coordinare le indicazioni della pianificazione di settore relativa alle strutture per la nautica da diporto contenute nel Piano territoriale di coordinamento della Costa rispetto alle corrispondenti indicazioni per l’assetto paesaggistico contenute nel Piano territoriale di coordinamento paesistico. Per cui si è resa necessaria l’adozione di una variante al Ptcp approvata.

Il vigente Ptc della Costa definisce gli “approdi” (o impianti nautici minori) distinguendoli, per caratteristiche dimensionali e funzionali (destinate a piccoli natanti, domanda di tipo sportivo o privato), dai porti turistici e ne collega la localizzazione o ad operazioni di riassetto urbanistico del litorale o al completamento e razionalizzazione d’impianti già esistenti o di infrastrutture-opere preesistenti (depuratori, moli, piccole darsene…). Il Piano fornisce, quindi, un indirizzo, in generale, favorevole allo sviluppo delle strutture nautiche minori conseguibile, da un lato, attraverso il miglioramento e l’ampliamento delle strutture esistenti e, dall’altro, attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, nei casi in cui le stesse risultino ambientalmente compatibili, a fronte delle verifiche operate in sede di procedure di Via (Valutazione d’impatto ambientale).

L’intervento previsto dal Ptc della Costa trova giustificazione nella complessiva riqualificazione paesaggistica del litorale che consegue all’avvenuto coinvolgimento, nell’ambito di progetto, dei fabbricati a ponente dell’approdo (Risacca e Torelli) attraverso uno strutturato intervento di integrale riconfigurazione e ristrutturazione.

L’intervento a mare diventa, quindi, presupposto per avviare un’operazione complessiva di recupero dei manufatti esistenti e di tutte le aree poste a valle della linea ferroviaria, al fine di giungere ad una ridefinizione di tutta l’area, pensata senza soluzione di continuità con il vicino tessuto urbano e con il centro storico di Ceriale.

Nel dibattito è intervenuto Marco Melgrati (Forza Italia).

Il progetto dell’approdo turistico di Ceriale ai confini con Borghetto

 

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA DELL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA DELLA REGIONE AVV. CASCINO

GENOVA. “La Regione Liguria ha sempre dedicato grande attenzione alla tutela del territorio costiero. Prima regione italiana a dotarsi di un Piano Paesistico (Ptcp) , nel 1990, la Liguria  ha  rafforzato  e esteso la tutela con una “variante di salvaguardia” della fascia costiera adottata nel 2009 e approvata nel 2011.E Il nuovo Piano Territoriale Regionale (Ptr)  rafforzerà ulteriormente la tutela  lungo la fascia costiera”.

Lo ha affermato a margine della seduta di giunta l’assessore all’Urbanistica e Pianificazione TerritorialeGabriele Cascino, rispondendo al grido di allarme di Legambiente,  che”la Regione Liguriaconsidera peraltro importantissima  per la difesa del territorio”, ha precisato l’assessore.

Le tre tappe illustrano meglio il percorso.

Ieri

Il Ptcp approvato nel 1990 tutelava  complessivamente (nei  63 comuni costieri) 672 kmq.

Il dato considera sia le aree non insediate  sottoposte a regime di mantenimento (colorate in verde), sia  l’insieme delle aree sottoposte al più restrittivo regime di Conservazione (colorate in rosso).

Oggi

La Variante di salvaguardia della fascia costiera del Ptcp  approvata nel 2011, porta complessivamente le aree tutelate  a 737 kmq.

Domani

Il Ptr  estenderà ulteriormente le aree sottoposte a regimi di tutela fino a raggiungere gli 843 kmq.

LEGGI UNA PARTE DELL’ARTICOLO DI LUCIANO COTRRADO DEL 2011 SUL PROGETTO PORTO A CERIALE

Scorrendo le cronache locali, il 29 settembre 2007, La Stampa, con il corrispondente Angelo Fresia, titolava “Ecco come sarà il porticciolo”. Ultimo atto approvato dal consiglio comunale, alla vigilia dell’insediamento del commissario  prefettizio Renato Bartoli, a seguito della crisi e della caduta della giunta di Piero Revetria.

Si dava conto che il progetto varato dal consiglio comunale, in zona cesarini, prevede la realizzazione di 245 posti  barca (per natanti tra i sette ed i dieci metri), da realizzarsi su uno specchio acqueo  di circa 15 mila mq.

Il giornale riportava: “Secondo l’ipotesi progettuale dell’architetto Valter Cattaneo (ex assessore comunale a Pietra Ligure ndr) nell’area sorgeranno tre parcheggi interrati con 263 posti auto e 70 posteggi all’aperto per motocicli. Per quanto riguarda la parte immobiliare, è in programma la realizzazione di un albergo a 4 stelle, con 31 camere e 55 posti letto, di un residence con 11 bilocali e 46 letti. L’approdo sarà formato da una zona commerciale, con 4 negozi, un ristorante sulla banchina e d un bar che dovrebbe sorgere, nel progetto,  su un atollo galleggiante al centro della darsena di levante, ai confini con Borghetto, raggiungibile  con una camminamento collegato al porto”.

Si dava atto che il progetto doveva essere  approvato dalla Conferenza dei servizi, prima di tornare in Comune e toccherà al nuovo consiglio  il via libera o apportare nuove modifiche.

 


L.Corrado

L.Corrado

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