Don Paolo Farinella, sacerdote del Vangelo praticato, ha scritto articoli senza autocensura sull’ennesima vergogna della Liguria. E’ tornata l’onta del carcere per Claudio Scajola. Questa volta con il ‘ lor signore’ Luigi Grillo. Probabilmente gli sono sfuggiti due articoli eloquenti sul Secolo XIX, un paio di giorni prima degli arresti e che tracciavano, senza punta di penna, alcune strategie dei due personaggi. Articoli firmati. Il parroco di trincea forse non ha mai ritenuto utile conservare, diciamo negli ultimi 10 anni, i ritagli stampa di ‘don’ Claudio nei suoi momenti di gloria e di gran tifo, oppure nei giorni delle disgrazie. Documentarsi, magari rileggersi, ripercorrere la storia recente potrebbe meglio illuminarlo a scoprire opportunisti, arrivisti, prime donne che hanno fatto carriera anche nei giornali e dintorni. Vorremmo riservare a don Farinella un altro dato di fatto. In provincia di Savona il gentil sesso era in maggioranza tra gli iscritti al Pdl, non abbiamo gli elenchi di Imperia, delle altre province liguri. Sarà perché, come ha scritto in perfetta solitudine Il Sole 24 Ore della Confindustria, ma anche di un direttore coerente, ieri e oggi, “esisteva un’associazione per delinquere il cui unico scopo era quello di ‘reclutare, indurre e favorire ragazze da condurre nelle residenze dell’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi. “Perché non si chiede un autorevole parere alle nostre concittadine liguri, quantomeno a chi riveste incarichi e ruoli pubblici ?
Don Paolo Farinella non ha tempo per seguire un piccolissimo, nano blog. Da qualche anno stiamo raccontando – non da esperti di campagne stampa – che in una piccola cittadina ligure, un tempo feudo democristiano, poi a stragrande maggioranza forzitaliota-berlusconiana, si sviluppa uno straordinario mercato della prostituzione, anche minorile, dove le prestazioni si contrattano persino di fronte all’abitazione del sindaco, da 40 anni sulla scena pubblica tra consiglio comunale, Coldiretti, Camera di Commercio, un periodo rappresentante nella Comunità Europea. A Ceriale accade pure che i cittadini, costretti a convivere con il ‘mercato’ davanti all’uscio di casa col calar delle tenebre e fino a notte inoltrata, non solo tacciano, ma se indicati quali possibili firmatari di una petizione di protesta si affrettino a smentire ai giornali la loro adesione. A Ceriale, nei primi mesi del 2014, una balda e vistosa ragazza, si è piazzata sull’Aurelia a poche decine di metri dal Municipio per praticare il ‘vecchio mestiere’ ed il giorno di San Rocco, la maggiore festa del Paese ha potuto rispondere al cronista che le faceva osservare il ‘coraggio della sua sfida pubblica’ : ” Non mandino i carabinieri, si presentino loro…”. A Ceriale era stato cacciato a ‘furor di popolo comunale’ un parroco (don Leandro Caviglia) colpevole di uno scivolone a proposito di una nota figura di partigiano e a nulla erano valse le sue pubbliche scuse. L’insigne vescovo Mario Oliveri l’ha ‘punito’, lui ha lasciato per anni la vita diocesana per rifugiarsi al Santuario della Madonna della Guardia, esercitando il suo ministero, fino a quando le forze l’hanno consentito. A Ceriale dove all’ex economo della Curia e parroco di Peagna (ora messo in pensiona forzata, sempre dal vescovo) fu derubato di una cassaforte del peso di qualche quintale, caso vuole che don Fiorenzo Gerini non abbia mai avuto buoni rapporti con la massoneria e che per sommo ‘scherzo’ scopri una loggia a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Sede abbandonata in fretta e furia forse per via di una provvidenziale soffiata. A Ceriale dove, unico caso nel ponente ligure, un paio di romene vendono il loro corpo in pieno giorno, nei pressi delle fermate degli autobus utilizzati anche dai ragazzi delle scuole.
Don Farinella, peccato che abiti e scriva soprattutto dal grande osservatorio di Genova. La Ceriale story non meriterebbe il servizio di un inviato speciale che decine di volte abbiamo visti impegnati al seguito dei grandi avvenimenti di ‘u ministru’? Sono notizie che non interessano lettori degli ‘indipendenti’ quotidiani di informazione ? Il Fatto Quotidiano che ha la fortuna di avere quale azionista un alassino d’adozione, ha sempre vicende di maggiore spessore sociale da seguire ? Non ci sono dubbi. Si potrebbe rinvangare negli atti della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Allegati alla relazione, serie II, documentazione raccolta al quarto volume…” Altre forme massoniche coperte ” si scoprirebbe la loggia Zefiro di Ceriale, il ‘Comitato per la fondazione in data 21 febbraio 1980′. Il materiale sarebbe stato trovato in seguito ad una perquisizione dei magistrati di Milano al dr. Michele Barresi. Un altro fascicolo saltò fuori in un covo mafioso e riguardava la loggia Michele Crimi. Così venne a galla che a Ceriale operava una seconda loggia, ‘Gemma’ ,di promanazione Camea.
Per una pura coincidenza ad imporre il candidato sindaco Ennio Fazio all’allora sezione di Forza Italia cerialese, con gravi ripercussioni e dimissioni nella dirigenza cittadina, fu il ‘generalissimo’ servitore – guerriero di Claudio Scajola, all’epoca sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, eletto presidente della Provincia, con il record storico di assessori massoni in giunta. Fazio che venne presentato ufficialmente da un esponente politico sanremese del partito, con famigliarità massonica. Sarebbe un errore ed un’offesa che gran parte dei ‘fratelli’ non merita, accomunare le due logge, poi rimodellate, allo stampo malavitoso – mafioso. Eppure i dati di fatto dicono che a Ceriale – anche per episodi recenti – non si è mai spezzato un legame, un certo filone. Qui il boom elettorale della ‘vergogna della politica ligure‘ è nei numeri, nei fatti. Dalle logge degli anni ’80, ai datati rapporti giudiziari dei carabinieri della Compagnia di Albenga, alle richieste antimafia di un procuratore della Repubblica (Michele Russo) in precedenza per 12 anni pretore capo a Sanremo, al clamoroso scandalo della maxi operazione edilizia, conosciuta T 1 -Nucera, grazie all’imprimatur finale del sindaco Fazio e dell’assessore (già sindaco) Piero Revetria, chiamato nella giunta Vaccarezza e candidato sindaco del piccolo comune di Vendone, suscitando la reazione pubblica dell’ex segretario provinciale della Lega Nord, Andrea Bronda. Oggi ribelle, ignaro quando taceva sulle alleanze dei leghisti cerialesi, un paio massoni nonostante il divieto dello statuto nazionale del partito. A Ceriale dove un recente sequestro di immobile (ai Cangemi) ha riproposto un interrogativo: devono arrivare gli uomini della Dia per scoprire cosa c’era dietro quell’appariscente immobile sorto sopra l’Aurelia di levante e di fronte alla piccola stagione ferroviaria? Chi ha fatto i lavori, chi sono i progettisti, quanti controlli in cantiere sono stati fatti ? Perchè un anziano cronista dovette darsela a gambe quando fu scoperto a curiosare ?
Su questi capitoli non c’è da meravigliarsi. Mentre il segretario Bossi urlava nei suoi comizi savonesi il ‘marcio di Roma, del potere massonico- clericale’, un paio di sindaci del ponente aveva giurato all’obbedienza massonica e il ‘caso Albenga‘, con fratelli coltelli, ha del comico se non fosse reale. Lotte, fratture, veleni, dimissioni, sfratto al sindaco Rosy Guarnieri condannata per abuso edilizio in attesa di appello; scontro continuo tra ‘Piazza del Gesù’ e ‘Palazzo Giustiniani’. Alcuni fratelli di emanazione cerialese.
Questo blog di 5 lettori e senza ‘quinto potere‘, sottoscrive: “….Chi ha votato per sgovernare il Paese di Pertini e della Resistenza….è moralmente complice e meriterebbe l’ergastolo. I vescovi e i preti che li hanno appoggiati e sostenuti, hanno l’obbligo morale di chiedere perdono pubblico e dimettersi dai loro incarichi….”. (L.C.)