Il 4 aprile 1944 sulla Gazzetta di Savona esce questo breve trafiletto dal titolo. Il vile assassinio di un soldato tedesco perpetrato da terroristi nemici. Il 1° aprile in via Antonio Forzano è stato ucciso in maniera vile il trentacinquenne soldato tedesco Willy Lange, mentre si recava al suo comando. Le constatazioni immediate svolte sul fatto hanno confermato l’impressione che si tratti di un assassinio preorganizzato dai terroristi nemici. Una prima traccia dei colpevoli è stata trovata. Le autorità tedesche hanno disposto un compenso di lire 100.000 per la cattura dell’attentatore o degli attentatori.
In realtà – come più fonti confermano – il militare tedesco non è rimasto vittima di un attentato, ma di una lite tra commilitoni ubriachi e inoltre sarebbe stato soltanto ferito. Probabilmente per il timore delle conseguenze e per evitare provvedimenti disciplinari i militari inventano un ipotetico attacco di ribelli. Il comando tedesco, e le autorità fasciste, accettano la versione dei militari nazisti e colgono l’occasione per una feroce rappresaglia: si riuniscono il comandante della piazza di Savona maggiore Fritz Nancke, il console tedesco Manheroff, il Prefetto Filippo Mirabelli, il Questore Pareti, il Federale Pestalozzi, il suo vice D’Agostino e il capo degli arditi Bonetto e decidono che la vita del militare tedesco vale quella di 13 italiani. A decretare il massacro sarà il maresciallo del distaccamento savonese delle SS l’austriaco Max Ablinger, comandante del tribunale di guerra. Le tredici vittime designate si trovano da settimane nel carcere di Sant’Agostino e quindi materialmente non colpevoli e infatti sono accusati di essere i mandanti morali di un delitto tra l’altro mai avvenuto.
All’alba del 5 aprile ’44 i tredici prigionieri, scelti per la fucilazione, sono portati nei pressi della fossa già pronta, in località Valloria (dove oggi è insediato l’Ospedale San Paolo), e passati per le armi.
Paolo Antonini, 31 anni; Lorenzo Baldo, 54 anni; Nello Bovani, 31 anni Giuseppe Casalini, 36 anni; Matteo Antonio De Salvo, 27 anni; Francesco Falco, 22 anni; Mario Gaggero, 29 anni; Angelo Galli, 23 anni; Edoardo Gatti, 26 anni; Giuseppe Rambaldi, 39 anni; Pietro Salvo, 21 anni; Arturo Sanvenero, 53 anni; Aldo Tambuscio, 33 anni.