Nell’immaginario doveva essere il giorno del ‘battesimo’ del candidato sindaco di Albenga. Il fiuto di Claudio Scajola ha fatto in modo che si trasformasse in rinvio e contestualmente fosse avviata la personale ‘rinascita’ . Un avvenimento mancato dunque ed uno riuscito, l’occasione per la riconferma ufficiale riservata ai colonnelli. Il primo ad accedere al ‘cospetto’ è stato il ‘guerriero’ di Loano, Angelo Vaccarezza. Poi è toccato all’adoratore di una vita, Gianfranco Sasso. Il terzo posto riservato allo sfortunato Robertino Schneck, sindaco svanito del centro destra unito. Del resto il ‘fratello‘ Sasso aveva dovuto rinunciare alla presidenza del consiglio provinciale, ora non è andata meglio al secondo ‘fratello‘. I massoni non sono poi così potenti? Al punto che il presidente (non sono ammessi i separati o divorziati) si era sbarazzato di Marson (Piazza del Gesù) per rafforzare, anche al femminile, la ‘fratellanza’. Un po’ come accade, in modo ancora più accentuato, tra le truppe scajolane-berlusconiane in quel di Imperia. Intanto Rosy Guarnieri ha dimostrato di tornare ad essere la più forte nel centro destra. LEGGI IL COMUNICATO UFFICIALE DELL’ULTIMA ORA.
E alla fine ha vinto la ‘donna forte’. Rosy Giuarnieri dopo essere stata mandata a casa dalla mai chiarita congiura di una parte del gruppo forzista – sarà messo al bando e pagherà il tradimento -, si è ripresa la vittoria sul campo a dispetto delle previsioni. Ma trucioli l’aveva scritto: prevarrà lei, con l’abile regia del suo compagno di vita. Non la voleva il potente colonnello di Scajola, Angelo Vaccarezza, che aveva avuto il cattivo gusto di proporre la sua candidatura a sindaco, essendo nato nella clinica Salus di Albenga. Del resto lasciando la provincia, per uno che ha sempre preso lo stipendio dalla politica (poltrone) restare disoccupato non era una buona prospettiva. Anche se ora assicurano che ha già un posto ‘garantito’ in Regione (prossime elezioni), in quanto potrebbero andare a scadenza naturale le politiche.
In barba a molte previsioni e grazie all’ultima mediazione di Claudio Scajola – ragiona soprattutto sui risultati di sondaggi – sarà dunque un listone civico di centro destra a tentare di mettere in difficoltà la più che probabile vittoria dell’avvocato Giorgio Cangiano sostenuto da una vasto fronte e favorito anche dai non emarginate ferite e diserzioni di alcuni esponenti di Forza Italia. Pare che anche l’Udc sia indecisa, ma non ha molto peso. Ed il caso Albenga non pare debba tradursi in un risultato da manciata di voti. Per male che vada si andrò al ballottaggio. Importane è che la scelta dei candidati in lista sia davvero figlia del rinnovamento, dell’etica e morale pubblica.
ECCO IL COMUNICATO DELLA LEGA NORD
ALBENGA, FORZA ITALIA/LEGA NORD: ROSY GUARNIERI IL NOSTRO CANDIDATO
A darne l’annuncio, Paolo Ripamonti e Andrea Valle
È Rosy Guarnieri il candidato sindaco del centrodestra ad Albenga. A darne l’annuncio, con un comunicato congiunto, sono Paolo Ripamonti, Segretario Provinciale della Lega Nord, e Andrea Valle, Presidente del Comitato per le Elezioni di Forza Italia in provincia di Savona.
“A seguito dei colloqui intercorsi tra le nostre forze politiche, e sentiti i vertici regionali nelle persone di Sandro Biasotti e Sonia Viale, Forza Italia e Lega Nord hanno deciso di convergere, in maniera unitaria, sul nome di Rosy Guarnieri: sarà lei il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Albenga”.
LA SERATA CON CLAUDIO SCAJOLA
La prima fila all’Ambra di Albenga, dove si sono ritrovati alcune centinaia di fans e pochi curiosi, era riservata al dr. Silvano Montaldo (ex sindaco Dc di Laigueglia, commercialista affermato, ‘amministratore’ delle campagne elettorali ‘du ministru’, tra i più gettonati nei collegi sindacali e revisori dei conti di enti pubblici, municipalizzate, aziende statali quasi in parallelo con l’imperiese De Michelis) ; al suo fianco il rag. Santiago Vacca, rampollo di quella che è diventata la più ricca famiglia di Borghetto S. Spirito, soprattutto dopo il declino che ha ‘colpito’ il gruppo Roveraro-Cappelluto (Franca albergatrice di successo ed il marito costruttore Enzo, già iscritti al Pdl). L’ex sindaco Vacca, imprenditore, libero professionista, amministra, in parte con la sorella, un impero immobiliare solido, in buona salute. Non è finito nel tritacarne delle polemiche (e relative indagini) per i crediti facili del gruppo Carige-Carisa. Non ha dovuto lasciare a casa, contrariamente ai Roveraro-Cappelluto oltre cento dipendenti. Non trema se non si riesce a vendere appartamenti. La sua idea originaria, quando la mamma era in vita, era di realizzare nell’area dell’ex complesso oleificio Roveraro un borgo mediterraneo, trasferendo un ‘premio cubatura’ in zona agricola e la costruzione di un paio di ‘grattaceli’. Dopo un tiro alla fune, guerra fredda, la maggioranza è finita alla cugina Roveraro Cappelluto e all’orizzonte, nonostante le brutte figure della giunta di centro sinistra del sindaco Gandolfo, si profilano due palazzi, a 9-10 piani, spazi verdi ed alcuni locali destinati a pubblica utilità. Meglio due palazzi in una zona già sconvolta che rubare altro spazio a ciò che resta dei terreni agricoli.
Non solo, è accaduto ciò che molti prevedevano. La saggia Franca Roveraro ha deciso di lasciare il ‘forziere’ nel consiglio della banca e di conseguenza ciò che resta (purtroppo) della presidenza provinciale dell’Unione Albergatori. E’ finita con la rinuncia da parte di una figura di prestigio, con qualche conflitto di interessi: il marito costruttore, la presenza in una banca travolta da troppi interrogativi sui ‘crediti facili’.
Proseguiamo la descrizione fotografica. In prima fila, alla destra di Scajola, posto d’onore a Roberto Schneck; alla sinistra il sempre ‘enfant prodige‘ Gianfranco Sasso. Dicono (sindaco Fazio) che vuol tornare a coltivare la terra, ha comprato alla periferia di Peagna (Ceriale) e da mesi sono all’opera le ruspe. Sasso, dopo esperienze di costruttore edile, nel settore nautico, in quello dei cartelli stradali e pubblicità. Tra l’altro, vorremmo fare gli auguri alla ammirevole consorte affinchè la forte fibra riesca a vincere il destino della vita colpito da malattia.
Altra poltrona d’onore riservata alla superfortunata Roberta Gasco, carriera politica brillantissima alle spalle, quella dei superstipendi di consigliere regionale (12 mila euro il mese). Mai avuto indugi quando si tratta di seguire la ‘statura’ di Scajola, lei figlia di un ex segretario dello scudo crociato, andata in sposa al figlio del più famoso papà, Clemente Mastella di Ceppaloni, più volte ministro, eurodeputato Udeur e di mamma Roberta Vasco, turbolenta ex presidente del consiglio regionale della Campania. Robertina. per gli amici, sarà incoronata a furor di popolo futuro sindaco di Loano. Accanto a lei il più defilato Andrea Valle, varazzino, figlio di albergatori, impegnato nel disastrato settore turistico del ponente ligure. C’è da osservare che a Varazze, dove è stato vice sindaco, oltre una trentina di alberghi hanno spento l’insegna, ma c’è un aspetto positivo a far ben sperare. Chi ha potuto, ha trasformato l’immobile in residence e gli affari vanno bene.
Ci perdoneranno i lettori, se tralasciamo i discorsi della serata, di cui hanno dato spazio le cronache dei giornali e dei web on line. L’introduzione magistrale di Vaccarezza, poi la ‘lezione’ del suo ‘maestro’. Il clima che si respirava era a tratti guardingo.
Al di là delle nostre semplici informazioni sulla ‘corte’ del popolarissimo Scajola, sono assai più significativi gli ‘scatti’ -parlanti che ancora una volta Silvio Fasano, con l’esperienza di fotografo di strada, offre da umile volontario ai lettori-navigatori di trucioli.it. Fasano, almeno lui, può ben dire di non aver dovuto ricorrere ad una parola buona, alla spinterella, di San Claudio. Semmai è rimasto vittima di ‘mancata protezione‘. Chissà se un giorno papà Scajola, magari nella veste più dolce di nonno, aiuterà a rivelare cosa è accaduto al Secolo XIX per dare il ben servito a Silvio (non Berlusconi) Fasano fotorepoter professionista rimasto senza paracadute.
E per concludere diamo atto che il ‘mister’ si è presentato senza auto blu e senza scorta, accompagnato dalla efficiente segretaria-autista. Forse anche i potenti cominciano a far tesoro del grido di rabbia di tanti, troppi indignati.