Ultime importanti novità per i piccoli comuni, i più penalizzati e spesso i più virtuosi nel contesto degli enti locali di primo grado. Basti pensare che in provincia di Savona e di Imperia, per fare un esempio, la maggioranza dei sindaci ed assessori ha rinunciato alle indennità e spesso i primi cittadini diventano tuttofare. Ora da Roma buone notizie, per una volta. ‘’Per i Piccoli Comuni italiani la legge di stabilita’ contiene importanti novita’, introdotte grazie agli emendamenti proposti dall’ANCI e da me sottoscritti e sostenuti in Commissione Bilancio della Camera’’. E’ quanto afferma Mauro Guerra, Coordinatore Nazionale ANCI piccoli Comuni e parlamentare Pd. I Comuni, a loro volta, devono accelerare sul fronte dell’unione e mettere al bando campanilismi che, a lungo andare, nuociono alla comunità.
‘’Si tratta – spiega
Marco Guerra (nella foto) – di modifiche rilevati riguardanti l’assetto gestionale e finanziario dei Comuni. La Commissione ha approvato un emendamento che, con l’obiettivo di incentivare il processo di riordino e di semplificazione degli enti territoriali, riserva alle Unioni di Comuni (per ciascuno dei prossimi tre anni) 30 milioni di euro, ed una ulteriore quota di pari importo per i Comuni istituiti a seguito di fusione’’.
Altrettanto importante – aggiunge – e’ anche la indicazione di una piu’ adeguata graduazione dei termini per le gestioni associate obbligatorie dei Comuni fino a 5000 abitanti (3000 se montani); in sostanza, adesso e’ previsto che il completamento della gestione associata di tutte le funzioni previste sia spostato a fine 2014, con uno step intermedio a meta’ anno. Questo vuol dire che altre tre funzioni dovranno essere associate entro giugno, mentre le ultime tre entro dicembre prossimo’’.
“La Commissione ha promosso infine il mio emendamento di destinazione di 450 milioni di euro sul patto regionale verticale incentivato (a cui si aggiungono gli 850 milioni di allentamento del patto destinati a tutti i Comuni, nonché i 500 milioni stanziati ancora per i pagamenti) per spazi finanziari di allentamento del patto ai Comuni tra i 1000 e i 5000 abitanti senza barriere regionali che potrebbero impedire l’utilizzo integrale di questi spazi finanziari’’.
”Nel complesso –conclude Mauro Guerra – si tratta di significativi passi avanti per offrire agli amministratori dei piccoli Comuni un quadro più’ semplice, sostenibile ed efficace, per la gestione finanziaria degli enti locali e per i processi di riforma in corso nel campo delle gestioni associate, delle aggregazioni e della cooperazione intercomunale. Cio’ ottenuto, continua comunque l’iniziativa per escludere completamente e a regime i piccoli comuni dal Patto di stabilita’”.