Trucioli

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Noli, una ‘piaga’ che si trascina da anni. Cosa emerge dalla gestione della res publica


Noli, il caso dei box di via Belvedere e via IV Novembre: urbanistica tra abusi, promesse e poca trasparenza. Invito alla riflessione. (Vedi a fondo pagina anche una nota di redazione)

di Carlo Gambetta

È una storia che si trascina da anni e che racconta molto della gestione urbanistica di un borgo che vive di turismo e paesaggio. Quella dei box di via Belvedere e di via IV novembre sono diventati un caso emblematico: due progetti nati tra il 2000 e 2005 per risolvere la carenza di parcheggi si sono trasformati in un intreccio di abusi edilizi, cause legali, scelte amministrative controverse, spese e anni sprecati tutti scaricati sulla collettività.

Partiamo dall’autorimessa di via Belvedere. In super sintesi: la società Levy ha realizzato opere difformi in autonomia, prive di un progetto e tanto meno di autorizzazione, e dove i tecnici competenti comunali non hanno  controllato.

La Soprintendenza è intervenuta e ha dettato delle condizioni alla Levy di demolizioni e di opere a mitigazione dell’impatto ambientale in un’area vincolata perché grande pregio storico, architettonico e paesaggistico.

Tutti questi interventi, per contratto, avrebbero dovuto essere a carico della ditta ma  l’amministrazione Repetto con una serie di incarichi tecnici e legali li ha paracadutati  sulla comunità che rappresenta.

Questa scelta ha contraddetto il parere  del Responsabile Unico del Procedimento, arch Palermo, nonché dirigente di competenza tecnica per il Comune, che l’Amministrazione comunale dovrebbe riconoscere alla soc. Levy solo il valore riferito alle opere contrattualizzate in Convenzione, mentre tutte le opere realizzate, o in corso di realizzazione, richieste dalla Soprintendenza a “mitigazione” delle opere eseguite in variante dal progetto originario, devono essere completamente a carico della società Levy.

Dall’altra è interessante riportare alcune dichiarazioni rilasciate dall’amministrazione ai cittadini a garanzia che non avrebbero pagato gli abusi realizzati dalla società

2020tutti i costi per l’eventuale ripristino e/o regolarizzazione delle opere che dovessero rivelarsi illegittime sarà a esclusivo carico del soggetto attuatore e non della cittadinanza” – vice sindaco Manzino

 2023la realizzazione di lavori “difformi” non graverà sulla collettività perché gli stessi, anche se collaudabili, potranno essere remunerati al costruttore con una somma non superiore a  quella originariamente pattuita.” – Sindaco Repetto

Ma nel 2025 la realtà si ribalta: le opere abusive vengono collaudate, nonostante la mancanza di conformità delle opere e di progetto esecutivo: la Levy viene di fatto salvata e i costi a suo carico fatti passare come opere pubbliche da riscattare, e non da pagare.

Dopo otto anni dalla ripartenza dei lavori, Noli si ritrova con una viabilità ancora a senso unico, un cantiere con opere ammalorate, incomplete e difformi.

Nel 2026  secondo le previsioni la Levy verrà dichiarata solvente per aver realizzato opere per 600.000 euro e liberata. Noli avrà la viabilità a doppio senso di marcia con una ventina di posti auto pubblici a rotazione e il debito di finire le opere mancanti o diverse, condonate alla società. Insomma, l’ennesima incompiuta.

Complimenti! Bella gestione della cosa pubblica!

Cosa vedremo di diverso? Verranno persi tutti i posti auto a rotazione nei pressi della Chiesa di S Paragorio. La realizzazione del piano sopraterra  ha dato l’opportunità al privato di realizzare box con poca spesa e molta resa e al Comune é toccata la contropartita di realizzare aree verdi a compensazione del costruito.

Proseguiamo con i box di via IV novembre

La vicenda di via Belvedere si intreccia con l’area di via IV Novembre, ultima proprietà comunale destinata a essere data in concessione dall’ennesima società privata per nuovi box.

Per i fatti dei box di Via IV novembre il Comune era stato costretto dall’ANAC a procedere la causa in appello. Vinta la vertenza e confermata la sentenza di primo grado, l’ente aveva ottenuto 740.000 euro della fideiussione e tutti le opere realizzate dalla soc. Progetto Noli pari a oltre il 50% dei lavori totali. L’occasione per Noli per svoltare su un progetto pubblico per posti auto a rotazione a vantaggio del turismo, delle casse comunali e della rigenerazione urbana, con spazi esterni attrezzati e vivibili per tutti.

Invece, ritorneremo al passato, con box privati sotto terra, in numero superiore a quelli previsti allora, e il piano viario asfaltato e destinato a posti auto pubblici, né più né meno di quelli presenti 20 anni fa. Praticamente ci pagheremo quello che già avevamo, più gli interessi, perché una società privata avanza compensazioni a titolo di guadagno d’impresa.

Concludiamo riprendendo un concetto riportato nell’articolo citato: Noli è un caso emblematico di urbanistica disastrosa dove opere nate per risolvere un problema ne hanno creati molti di più, dove a pagarne il prezzo non sono gli “speculatori” ma i cittadini comuni e le attività economiche.

Carlo Gambetta

Lutti cittadini

Lino Piccardo a 84 anni ha lasciato la famiglia della figlia Letizia, con i nipoti e i parenti. Lino è stato un “operaione” del Comune di Noli. Sincero mugugnone. Tanti sono stati gli amici che l’hanno accompagnato nell’ultimo saluto nella chiesa di Spotorno, cittadina dove risiedeva.

Claudia Pastorino a soli 69 anni è mancata al marito Stefano Reverdito, alle famiglie dei suoi due figli Luca e Luisa, ai due fratelli con le loro famiglie. Tanti sono stati gli amici e i parenti presenti alle esequie nella cattedrale di Zinola.

Carlo Parolin, 92enne friulano doc, esperto falegname (poche parole) aveva trovato la sua dolce metà a Noli. Ha lasciato la figlia Lorella con i figli e le cognate, i parenti. Capita che in 30 ore due fratelli mancano ai loro cari:

Mario Saporito è mancato a 76 anni. Ha lasciato la moglie Paola, le famiglie dei figli Monica e Juri, assieme ai fratelli, cognati, nipoti. Mario ha lavorato presso la Vitrofil di Vado. Da giovane è stato una colonna portante della squadra di calcio nolese, passione che l’ha tenuto legato per tutta la vita. (VEDI ARTICOLO DEL SECOLO XIX A FONDO PAGINA)

Maria Luisa Saporito a 73 anni ha lasciato il marito Giuliano Semenza, la famiglia del figlio Massimo, assieme ai tanti congiunti famigliari. Maria Luisa alla mattina, Mario al pomeriggio, hanno ricevuto l’addio dai tantissimi amici e parenti presso l’obitorio di Zinola. Papà Saporito, originario di Orosei, è arrivato a Noli nel 1956 per lavorare come muratore. Nel 1957 tutta la famiglia, mamma con otto figli, si trasferisce a Noli, dove sono nati altri due fratelli. Uno di questi fratelli è stato anche consigliere in Comune.

Remo Pastorino a 94 anni è mancato alla sua famiglia: la moglie Gina con le famiglie dei due figli Marino e Simona, i nipoti, i parenti e i tantissimi amici. Remo, capace artigiano edile assieme al padre e al fratello, era anche il papà di Marino, attualmente consigliere nel Comune. Un nonno orgoglioso delle capacità canore del nipote, il tenore Davide.

Carlo Gambetta

2/NOTA DI TRUCIOLI.IT- Il 3 dicembre 2025 è stato pubblicato da ‘Uomini Liberi‘ (politica savonese online) un articolo approfondito che raramente si legge sui media liguri: “I 180 box di Noli, tutta la cronistoria dal 2000 ad oggi: “Dalle promesse ai pasticci: quando i grandi progetti si trasformano in disastri annunciati” (3 mila visite).

Una prova del nove della mala e dilettantesca gestione del governo di Noli che purtroppo si trascina da tempo tra complicità, silenzi, consulenze legali pagate dai contribuenti, compresi i proprietari di seconde case.

Un esempio di giornalismo, intelligente, meticoloso, per nulla schierato. Un contributo all’informazione dei cittadini poco interessati a cosa succede nel palazzo. La diserzione alle urne è ormai generalizzata e in crescendo, anche nelle elezioni comunali e regionali.

Premettiamo, per la cronaca, che siamo di fronte a un ‘tarlo‘ che continua a corrodere alle fondamenta il futuro dei nolesi, di generazioni. L’esatto contrario dell’eredità  ricevuta dai nostri avi che non hanno mai dimenticato di lasciare ai posteri una città di cui essere orgogliosi.

Dal 1967 ci occupiamo, per professione, della vita pubblica di questa provincia. E non solo. Mai ci siamo trovati di fronte un ‘fortino’ presidiato da un manipolo border line, tra incapaci e incuranti dei risultati raggiunti. Un fortino difeso da palese incapacità, come se non bastasse diffusa arroganza. Capace di resistere al ‘profumo di letame’? Capace di nuotare nella palude? Capace di distruggere la politica pur senza vantare un credo politico, immaginiamo per pudore.

Il benvenuto e documentato giornalismo di inchiesta, praticato nell’articolo di Uomini Liberi, speriamo abbia finalmente aperto gli occhi a chi rifiuta di vedere e trarre le somme. Un articolo scritto con esemplare chiarezza. Per meglio capire chi (come, quando, perché) a Noli fa e disfa facendola franca?

Quali istituzione dello Stato stato democratico appaiano latitanti?  Non c’entra la connivenza, semmai l’impotenza, il callo alle lungaggini. Ignorando un discredito crescente.

Un paio di riflessioni-conclusioni al saggio lavoro di ricerca ‘storica’, data su data, a proposito dei 180 box che tanto clamore ha suscitato. Non per tutti. Una minoranza tra i proprietari non ha votato la sfiducia all’amministratore. Chi sono? Proprio i nolesi residenti.

Ebbene un caso che calza a pennello. Perché non riconoscere, con nome e cognome, l’impegno, la costanza, la meticolosità, la coerenza, che caratterizza, non da oggi, un nolese d’altri tempi, il comandante Carlo Gambetta. Il suo credo praticato è che i cittadini devono sapere e se quanto lui scrive da anni non è vero, chi è chiamato in causa avrebbe il dovere, da pubblico amministratore, di rispondere per chiarire. Se il caso per smentire o ancora rivolgersi all’autorità giudiziaria per diffamazione.

Carlo Gambetta prima con Trucioli Savonesi, poi con Trucioli.it, si ritrova, invece, combattente per partito preso. E per questo fa un lotta contro i mulini a vento. Anzi un invidioso nonostante le sue 90 primavere. Bastona, ma è propositivo. Memoria storica solo per la smania di criticare? Gambetta, tre volte sindaco, dovrebbe mettersi il cuore in pace ed accodarsi ai silenti, ai non ‘vedenti’, ai disinteressati? Siamo sicuri che qualche Gambetta in più, a Noli, con la sua resilienza, avrebbe scongiurato anche ‘i progetti che si trasformano in disastri annunciati‘ ?

La seconda osservazione all’impegno dell’articolista di Uomini Liberi (con l’auspicio che continui ad informare) riguarda la scelta personale dell’anonimato. Perchè? Un capolavoro giornalistico senza firma! Ha descritto una verità incontrovertibile, messa nero su bianco. Da non nolese ha dato una lezione di impegno civile che merita solidarietà e condivisione. L’incoraggiamento a resistere, resistere. Manca quella firma che potrebbe rappresentare un tonico ai tanti che curano solo i fatti propri. Che temono di essere invisi.

Non accadeva, si fa per dire, ai tempi della Repubblica Marinara. Non accadeva quando Noli era un cittadina turistica, di pescatori, di piccoli agricoltori, che dava il buon esempio e presa ad esempio anche per le sue attività ed iniziative culturali.

L’esperienza ci ha insegnato che gli autori del “qui comando io” prima o dopo saranno coperti da quella stessa melma che negli anni hanno contribuito a produrre, confezionare, nella certezza di farla franca, di continuare ad essere riveriti e premiati pure dagli elettori.

Ogni riferimento a persone, in attesa di giustizia, è puramente casuale. Sul prossimo numero daremo conto di quanti segretari comunali (record in Liguria), nell’arco di pochi anni, hanno lasciato il Comune di Noli. In passato il Segretario Comunale era nominato dal Prefetto e iscritto in un albo prefettizio. Con la riforma del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), la nomina è passata al Sindaco, che sceglie tra gli iscritti all’Albo nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali gestito dal Ministero dell’Interno, creando un legame fiduciario diretto con l’amministrazione locale, pur restando un dipendente pubblico con un rapporto di impiego con il Ministero stesso.

Dal Municipio di Noli ‘fuggono’ perché stressati dal lavoro, dalle incombenze, dalle responsabilità, dalle incomprensioni? Oppure….Alla prossima puntata.

Luciano Corrado

3/DA IL SECOLO XIX – 1° DICEMBRE 2025

 


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C.Gambetta

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