La frutta più comune sulle nostre tavole e tra gli acquisti: pesche, mele, fragole, ciliegie, albicocche, prugne, uva, melograna e negli ultimi anni le ‘prelibatezza di bosco’ (lamponi, mirtilli, more). Sono assai meno ‘popolari’ gli alimenti cruciali insieme ai polifenoli. Fra tutti spicca il mango, nuovo ‘superfood’. Dove si trova la popolazione che vive più a lungo e meglio?

Gli acidi grassi Omega 3 sono tra i nutrienti chiave per la longevità, ma le ricerche mostrano una diffusa carenza di questo elemento nella popolazione: in Italia i livelli medi raggiungono appena il 4%, contro l’8% raccomandato. È uno dei dati emersi nella tavola rotonda ‘Longevità 2.0: tra miti dell’anti-aging e realtà scientifica’, svoltasi nell’ambito della Fiera del fare Sanità – Welfair.
Al centro del confronto, tra scienziati e studiosi, il ruolo dell’alimentazione nella longevità. “La nutrizione è una delle variabili più controllabili e più impattanti sulla qualità del nostro invecchiamento. Una regola d’oro è ridurre il quantitativo di calorie quotidiane: è un fattore che favorisce i meccanismi della salute e il mantenimento delle funzioni durante l’invecchiamento”.
Gli studi longitudinali condotti dalle prestigiose Università di Montreal e Harvard mostrano che una dieta prevalentemente vegetale, con un apporto equilibrato di proteine e grassi di qualità, rappresenta il modello alimentare più favorevole alla longevità. Questa plant-based diet prevede una quota di proteine anche animali (circa un quarto del totale), l’utilizzo di grassi buoni come l’olio extravergine d’oliva, un’adeguata idratazione e regolare attività fisica.
Oltre agli acidi grassi Omega 3, fondamentali nel controllo dell’infiammazione, giocano un ruolo fondamentale anche i polifenoli, composti vegetali che favoriscono i processi biochimici legati alla giovinezza cellulare. Un’assunzione quotidiana di almeno 500 mg di polifenoli, presenti in frutti di bosco, cacao, tè e frutta colorata, si associa infatti a un migliore invecchiamento.
I modelli più virtuosi arrivano dalle ‘zone blu’ del mondo – Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica) e Ogliastra (Sardegna) – dove la popolazione vive più a lungo e meglio. Le diete di queste aree condividono una base vegetale, ricca di Omega 3 e polifenoli: tè verde e curcumina in Giappone, mango e caffè in Costa Rica, formaggi ovini in Sardegna, fonti naturali di acido linoleico coniugato, un nutriente simile agli Omega 3.

Infine tra gli alimenti consigliati dagli esperti figurano mango e papaya, oggi coltivati anche in Italia: il mango, in particolare, riduce la glicemia e l’infiammazione ed è considerato un nuovo superfood della longevità.
