Chissà quanti ricordano titoli e servizi giornalisti del Secolo XIX anni ’80 e ’90: “Albenga supera Savona per numero di sportelli bancari’. Ora c’è chi ricorda: La città delle Torri annoverata tra i comuni classificati montani dal 1952, quando l’allora onorevole Bolla, coltivatore diretto e Dc, riuscì a includerla grazie a un criterio misto, basato sia sulla conformazione territoriale che sull’importanza economica”. 2/Il professor Claudio Almanzi riconfermato presidente dell’Unitre Comprensoriale Ingauna (550 iscritti), oltre a ricoprire il prestigioso ruolo di direttore responsabile de LOKKIO, quotidiano on line con il vento in poppo quanto a lettori nell’albenganese.

Fin qui la storia. E oggi? Ed essere classificati Comune Montano consente alle aziende agricole ingaune di usufruire di importanti agevolazioni contributive e finanziamenti dedicati agli investimenti, fattori cruciali per la loro competitività sul mercato.
A lanciare l’allarme il presidente del consiglio comunale e consigliere delegato (dopo la rinuncia di Cangiano) all’Agricoltura Alberto Passino: “Da circa un mese sia il Pd, sia Anci Liguria, hanno portato all’attenzione della cronaca la preoccupazione per la nostra regione. La Liguria è una lingua di terra affacciata sul mare dove la sua conformazione è ‘aspra e dura’ e la città di Albenga è economicamente parlando il suo motore agricolo. Bene, grazie al ministro Calderoli il 12 settembre 2025 è stata votata la nuova legge, che sì, era attesa da tempo, ma non in questi termini da ‘falce, senza il martello’ basata tutta su altimetria e pendenza del territorio. Da ipotesi già trapelate infatti, lo studio dei decreti attuativi che renderanno pienamente operativa la legge, potrebbero vedere già solo per la Liguria un taglio di 100 comuni”.
Ancora Passino: “L’assessore e vicepresidente regionale Alessandro Piana ha smentito l’allarmismo, negando l’arrivo di bozze per il tavolo tecnico governativo. Ha assicurato che ciò che verrà sottoposto al ministro Calderoli terrà conto delle peculiarità della Liguria. Confidando quindi nelle parole di Piana, restiamo vigili e attenti su questa partita poco nota ai più, ma che per la città e la sua economia agricola rischia di essere l’inizio di una crisi di sistema”.
Non abbiamo le idee chiare a proposito di quali considerazioni i veri comuni montani della nostra Regione potranno rispondere o commentare le preoccupazioni e le istanze di Passino, presidente del Consiglio comunale, con deleghe, oltre all’Agricoltura, al Personale, Affari Generali, Comitato Locale Turismo (già assessore a Personale, Affari Generali e Comitato Locale Turismo).
Non è difficile trarre conclusioni proprio sul piano economico-sociale. I nostri paesi di montagna altro che aree depresse, altro che contributi regionali alle opulente città rivierasche: per illuminazioni natalizie, manifestazioni di carnevale, ripascimenti dell’arenile che è sfruttato da decenni, con rinnovi di concessioni balneari, ad una categoria che non conosce crisi e che solo ora è chiamata a rispettare la Bolkestein dell’Unione Europea e che vede la contrarietà ed il sostegno della Lega di Salvini, Fratelli d’Italia, Forza Italia e parte del Pd incluso quello ingauno. Altro che contributi a fondo perso per le città di mare con attivi di bilancio e milioni di incasso per Imu di seconde case ed attività commerciali- artigianali, oneri di urbanizzazione per il nuovo boom immobiliare (bilocali e trilocali). Ai borghi montani in via di estinzione nell’arco di 50 anni (secondo proiezioni di studi universitari) è probabile non sia sufficiente neppure la dichiarazione-legge di ‘aree depresse’.
Oggi un box in Riviera si vende tra gli 80-110 €. In montagna con gli stessi soldi si acquistano due case famigliari sempre più fatiscenti. I prezzi al mq. di alloggi, lungo la fascia costiera, vanno da un minimo di 3.500 (le nuove residenze partono da 4 mila euro) a 16 mila € il mq. I posti auto, ad Alassio, vanno da 40 a 70 mila €. Nelle aree montane ponentine, stando ai prezzi che si leggono nelle vetrine delle agenzie immobiliari, si va dai 400 € (edifici fatiscenti nel centro storico) a 1.500 € il mq. (case indipendenti con giardino).
Trucioli.it, unico blog montanaro di Liguria e Piemonte, in rete da 14 anni, senza pubblicità e scopo di lucro, scritto da volontari, ha sempre ripetuto che le comunità di montagna e i loro comuni, dovrebbero beneficiare di una Piano Marshall, quel programma statunitense di aiuti economici lanciato nel 1947 per ricostruire l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale e che fu fondamentale per la ripresa economica italiana, che ricevette circa 1,5 miliardi di dollari.
In 14 anni la popolazione residente nei paesi montani del ponente ligure ha continuato la scala discendente, siamo al meno 34% circa, in parte attutita, nei piccoli paesi di alcune vallate, della presenza di stranieri europei che hanno acquistato vecchie case; più a valle, sempre in aree che possono essere ‘cugine’ dei paesi montani, c’è la presenza di famiglie dell’Europa dell’Est. Solo un esempio significativo. Al 1° gennaio 2025, i cittadini stranieri residenti a Pieve di Teco sono 254, pari al 19% della popolazione totale. Questo dato proviene dall’ultimo aggiornamento Istat disponibile su 1.340 abitanti al 1° gennaio 2025.
Il presidente consigliere Fassino si preoccupa della tutela dell’agricoltura e del mondo agricolo (un tempo traino dell’economia di Albenga, Ceriale, Villanova, Cisano sul Neva, Ortovero, Garlenda). Come dargli torto, peccato che faccia parte di una largo schieramento di centro sinistra, centro destra, aggiungiamo Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Confagricoltura), Confcommercio, Confesercenti, Bagni Marini, Agenti Immobiliari, la quasi insignificante presenza dell’Unione provinciale albergatori. Tutti favorevoli al tracciato ferroviario a monte, alla stazione di Bastia e a sacrificare 1 milione 398 mila mq. di aree agricole che coinvolgono un’ottantina di produttori. Un’agricoltura che continua ad essere decimata. Altre zone agricole (le ultime che restano) ‘distrutte’ dal nuovo tracciato riguardano Borghetto S. Spirito e Pietra Ligure (qui ci sono pure aziende commerciali ed artigianali che complessivamente danno lavoro ad oltre un centinaio di persone).
Il trend generale dell’agricoltura in Liguria (al quale la piana di Albenga non si sottrae) è una forte diminuzione, con una riduzione del 55% della superficie agricola utilizzata dal 1990, che implica un calo anche delle aziende, tutte a carattere famigliare. E la più colpita, di cui non si parla, è l’azienda agricola con la maggiore estensione della Liguria, quella ereditata dai fratelli Anfossi, il cui papà Luigi era stato sindaco (PLI) dal 1961 al 1965. La nuova ferrovia attraversa 12 ettari di terreni coltivabili, di cui 10 sono coltivati a basilico, 2 a olivi e quasi 5 ettari di vigneti. (L.Cor.)

2/SANREMO IMU RIDOTTA PER I COLTIVATORI

3/Il professor Claudio Almanzi è stato riconfermato presidente dell’Unitre Comprensoriale Ingauna (500 iscritti) che ha rinnovato il proprio direttivo, che resterà in carica fino al 2028. Il sodalizio culturale e universitario comprende le sedi di Albenga, Borghetto Santo Spirito e Ceriale
Le votazioni si sono svolte in tre giornate e hanno portato all’elezione dei nuovi consiglieri: Laura Angeli, Giuseppina Binotto, Anna Maria Casa, Rosa Rita Daros, Mariagrazia Doglio, Fiorangela Fiori, Mario Flak, Rosangela Frione, Piera Gallino, Eleonora Mantovani, Luciana Porello e Giuseppina Verrazzani.
Nel corso della successiva riunione sono state attribuite le deleghe. Piera Gallino, risultata la più votata, è stata nominata vicepresidente e confermata nel ruolo di tesoriera. È stata inoltre rinnovata la nomina di Barbara Faccini quale responsabile della sezione di Borghetto Santo Spirito, mentre la guida della sezione di Ceriale è stata affidata a Luciana Porello.
Alla Segreteria Giuseppina Binotto, mentre Eleonora Mantovani ha il compito di coordinare le manifestazioni. La direzione dei corsi, in considerazione della mole di attività, è affidata ad Anna Maria Casa e Fiorangela Fiori, con l’aiuto di Rosangela Frione e Giuseppina Verazzani, che avrà anche la responsabilità della direzione didattica. Il Comitato di pubblica utilità invece è coordinato da Mariagrazia Doglio e Mario Flak.
Confermati i collaboratori volontari della Segreteria: Maria Melino, Giovanna Rossi e Alfredo Sgarlato. Riconferma anche per il notaio Stefano Benedetti, responsabile dell’Organo di Controllo.
Il presidente Almanzi, 30 anni di insegnamento alle spalle, collaboratore di numerose testate giornalistiche, ricopre anche il prestigioso ruolo di direttore responsabile de LOKKIO quotidiano on line di ispirazione massonica e che ha come editore unico il consigliere comunale di minoranza di Fratelli d’Italia, Roberto Tomatis. Tuttavia LOKKIO da voce a tutti ed è anche in piena concorrenza – corsa alle notizie- con il big dei media provinciali, IVG.it, che a sua volta annovera qualche fratello massonico. Insomma ovunque lo sguardo io giro massoneria io vedo. E magari fosse rimasta quella di un tempo e che i ‘muratori’ veterani hanno conosciuto.
Almanzi ha ringraziato la professoressa Giuseppina De Andreis, il dottor Gino Giulio Provinciali e il dottor Giovanni Cerruti. Un pensiero alle due figure che tanto hanno dato al nostro sodalizio: la professoressa Anna Tagliasacchi e la dottoressa Teresa Ficcarelli”.
Il presidente ha inoltre espresso soddisfazione per l’ingresso di cinque nuovi componenti: Rosa Rita Daros, Mariagrazia Doglio, Rosangela Frione, Eleonora Mantovani e Luciana Porello.
Con l’Unitre un coro di 50 elementi, al quale si unisce il baritono e organista Massimo Trevia.
.
