Gli archeologi non hanno dubbi: risponde a tutti i requisiti storici. Tra le mura dell’antica casa in cui nacquero e vissero San Pietro e Sant’Andrea. 2/Tornano anche quest’anno i Cesti Natalizi “Pro Gloria”, un modo per portare un po’ di Montegrosso Pian Latte e delle aziende locali con cui collaboriamo, nelle case dei nostri affezionati
Nelle adiacenze della riva nord-occidentale del Lago di Tiberiade, conosciuto anche all’epoca come “Mare di Galilea”, sorgeva Betsaida, nota per essere stata indicata nel Vangelo come la città natale di Simon-Pietro e del fratello Andrea, nonché dell’apostolo Filippo.
Le ricerche di questo luogo si sono susseguite nei secoli, ma non si è mai avuta un’indicazione precisa che potesse soddisfare le esigenze scientifico-storiche degli studiosi.
Finalmente pare proprio che il riconoscimento di questo sito sia stato raggiunto. Gli archeologi hanno portato alla luce nella zona indicata come quella in cui sorgeva il villaggio i resti di una chiesa del V secolo in cui è stata ritrovata un’iscrizione che riporta la devozione per San Pietro, nella sua autorità di capo degli apostoli.
I resti rinvenuti hanno inoltre rivelato la presenza di costruzioni anteriori che risalgono fino ai tempi di Gesù. Ricerche parallele hanno svelato che la chiesa ritrovata avrebbe potuto sorgere sulle mura dell’antica casa in cui nacquero e vissero San Pietro e Sant’Andrea prima mettersi alla Sequela (al seguito) del Salvatore.
Gli scavi successivi hanno infatti confermato che le fondamenta della chiesa sorgevano proprio su una casa di comune abitazione risalente al I secolo d.C..
Ma non è tutto. Allargando il sito archeologico si è potuta ricostruire la storia del villaggio di Betsaida, e la sua evoluzione da piccolo centro di pescatori a una vera e propria cittadina dell’Impero Romano.
Sono stati ritrovati attrezzi e materiale in particolar modo inerenti l’attività di pesca, monete del periodo asmoneo e poi romano, fino al III secolo d.C. Il “periodo asmoneo” si riferisce al periodo storico in cui la dinastia degli Asmonei regnò sulla Giudea, approssimativamente dal 140 a.C. al 37 a.C.. Questo periodo inizia con la rivolta dei Maccabei contro i Seleucidi, che portò alla nascita di un regno ebraico indipendente, e termina con la conquista romana.
I ritrovamenti hanno aperto la porta alle deduzioni di storici e archeologi che collimano con la storiografica conosciuta.
Betsaida, nel I d.C. era un piccolo villaggio di pescatori, ma prese maggiore importanza almeno nei due secoli successivi, arrivando nel III secolo, sotto il regno dell’imperatore Filippo I detto l’Arabo, ad essere elevata al rango di città. I resti delle costruzioni rinvenute confermano infatti questo status.
Con l’identificazione di Betsaida, la cui traduzione del nome è “casa della pesca” o “delle provviste”, si apre un vasto orizzonte di studi per la conoscenza della zona della Galilea in cui iniziò la predicazione di Gesù, e in cui il Cristo compì numerosi miracoli, fra cui una moltiplicazione dei pani e la guarigione di un cieco.
Il passo successivo sarebbe quello del ritrovamento di una sinagoga e di altri edifici significativi.
L’origine di Betsaida è molto antica: si ritiene che, secoli prima di Cristo, durante l’età del ferro, fosse stata la capitale del regno di Ghesur, a sua volta citato nella Bibbia.

ARTICOLO ripreso da un post del dott. Enrico Cannoletta il quale scrive: Pare proprio che l’Archeologia abbia risolto uno degli interrogativi biblico-geografici: identificata l’antica Betsaida, villaggio natale di Simon-Pietro, del fratello Andrea e di Filippo. Sotto i resti di una chiesa del III/V secolo dedicata a San Pietro, ritrovati i ruderi di una casa del I secolo d.C.
Cannoletta, già titolare di un’oreficeria a San Remo, è benemerito cittadino adottivo di Mendatica (ne è innamorato) con un fervente ruolo di collaborazione in parrocchia e membro dell’antica Confraternita di Santa Caterina. Enrico, sull’onda di molti giovani emigrati, laureati con onore e di sangue mendaighino, ha conseguito due lauree in Scienze Religiose ed è candidato al Dottorato di Ricerca presso l’Università della Svizzera Italiana, nonché membro del team di ricerca del Prof. Fidanzio sui ritrovamenti di Qumran.
Il 18 marzo 2023, Trucioli.it titolava: Il Festival di Sanremo e lingua in bocca.
Cannoletta scriveva: ““Mi scuso in anticipo per la volgarità, ma è necessaria per esprimere il contenuto (tanto sono certo che sui social appaia di peggio). Certe cose in TV non andrebbero enfatizzate: sia da etero che da omo”. Riferendosi da quanto emerge dall’immagine.
2/UN CESTO D’AMORE – TORNANO I CESTI NATALIZI PRO GLORIA A CURA DELLA PRO LOCO DI MONTEGROSSO PIAN LATTE
COMUNICATO STAMPA – Tornano anche quest’anno i Cesti Natalizi “Pro Gloria”, un modo per portare un po’ di Montegrosso e delle aziende locali con cui collaboriamo, nelle case dei nostri affezionati.
