Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ferrovia a monte: per chi tira la volata il TGR Liguria? Coldiretti ignorata. È falso che “le associazioni di categoria non si oppongono al progetto”. Non è vero che l’intera linea sia “a binario unico”


Venerdì 14 novembre 2025. Il TGR Liguria (serale), con il giornalista savonese Marco Gervino, ha dedicato un servizio al ‘Raddoppio Ferroviario a Ponente (vedi…..) . Per il redattore “le associazioni di categoria degli agricoltori non si oppongono al progetto’ e “c’è un binario unico tra le case”. Se la sintesi è scontata, non può essere sacrificata o distorta la realtà. Non è una sfilata carnevalesca. E’ la più impattante opere pubblica del ponente dopo l’Autofiori.

Noi giornalisti dobbiamo dare elementi e strumenti di riflessione a chi legge o ascolta non di convincere.

Il giornalista RAI Marco Gervino

E’ da qualche anno che la Coldiretti, la maggiore associazione degli agricoltori in provincia di Savona e nella stessa piana di Albenga, ha reso noto, messo nero su bianco, la sua contrarietà all’attuale progetto di trasferimento a monte dei binari e della nuova stazione nella frazione di Bastia d’Albenga.Per diverse aziende agricole è un vero disastro. Ci sono casi in cui si perde la casa dove si abita e l’area coltivata, unica fonte di reddito e che spesso si tramanda di padre in figlio. Drammi che nessuno racconta e spesso nel dignitoso silenzio del malcapitati. Altre volte si tace avendo un’esposizione con la banca. Soldi che sono utilizzati per ammodernare l’azienda, per l’acquisto di attrezzature, oppure aiutare i figli che si sposano.

Questo è l’ultimo documento ufficiale del 16 ottobre 2025 e di cui Trucioli.it ha già dato conto.

FERROVIA ANDORA – FINALE, COLDIRETTI SAVONA:
“PROGETTO INACCETTABILE, A RISCHIO 100 ETTARI DI TERRA AGRICOLA NELLA PIANA DI ALBENGA”

Grenna e Ciotta: ‘Così si distrugge il cuore produttivo della Liguria. Serve una rimodulazione del tracciato che tuteli l’agricoltura e il territorio’.

La realizzazione dell’opera così come oggi progettata comporterebbe la perdita di oltre 100 ettari di terreno agricolo. Ossia, circa il 10% della superficie coltivata della Piana di Albenga, il polo agroalimentare più importante della Liguria. È un danno inaccettabile per l’economia del territorio e per il futuro delle nostre imprese agricole.” A dichiararlo è Coldiretti Savona, impegnata ieri a Roma in un incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il vice ministro Edoardo Rixi, per discutere del progetto di spostamento a nord della linea ferroviaria Andora–Finale Ligure.

Marcello Grenna presidente Coldiretti

Non siamo contrari al raddoppio della linea ferroviaria, ma alla scelta di spostarla nel cuore agricolo della piana ingauna. Il che è dove si concentra la produzione di eccellenze liguri come ortaggi, piante aromatiche e florovivaismo di qualità,” spiega Marcello Grenna, presidente di Coldiretti Savona. “Così com’è, il progetto taglierebbe in due le aziende e metterebbe a rischio la sopravvivenza di un comparto che dà lavoro e identità. Serve una rimodulazione del tracciato che rispetti la vocazione produttiva e ambientale della zona”.

Oltre alla perdita di terreno, Coldiretti evidenzia seri rischi per l’ambiente e le risorse idriche. Durante i lavori, le falde acquifere verrebbero intercettate, con il rischio concreto di deviazioni o perdite irreversibili. Si teme inoltre un peggioramento della qualità dell’aria a causa delle polveri, che si depositerebbero sui prodotti agricoli e sui campi coltivati, compromettendo sicurezza e qualità alimentare.

La Piana di Albenga non è solo un’area agricola, ma un ecosistema complesso che unisce produzione, paesaggio e comunità,sottolinea Micaela Pizzo, dirigente di Coldiretti Albenga. “Spostare la ferrovia nel cuore della piana significherebbe interrompere la continuità produttiva delle aziende, distruggendo un equilibrio costruito in decenni di lavoro. Chiediamo che si ascoltino davvero i territori e si valutino alternative che tutelino chi ogni giorno produce valore e qualità per la Liguria”.

Antonio Cotta direttore Coldiretti provincia di Savona

Sul piano della mobilità, la proposta di spostare la stazione fino a 5 km dal centro urbano viene giudicata penalizzante sia per i pendolari che per il turismo. “Una nuova infrastruttura deve migliorare la vita delle persone e non complicarla,” aggiunge Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Savona. “Allontanare la stazione dal centro non favorirà l’accesso né dei cittadini né dei turisti, e finirà per indebolire ulteriormente l’economia locale. È necessario conciliare sviluppo e tutela del territorio: la modernizzazione non può avvenire sacrificando le campagne e la loro produttività”.

Coldiretti Savona ribadisce quindi la richiesta di una revisione del progetto. Il fine è di mantenere il raddoppio ferroviario come obiettivo prioritario, ma eviti di compromettere un’area agricola di valore strategico per l’intera regione”.

Fin qui Coldiretti. Il trasferimento a monte della ferrovia Finale-Andora è in discussione da oltre 50 anni.  Il Secolo XIX, in cronaca nazionale, si era occupato del progetto, nel novembre 1969, in occasione della presenza a Loano dell’allora ministro dei Trasporti Remo Gasperi. All’epoca erano contrari al raddoppio in sede tra Andora e Finale, i sindaci di Borgio Verezzi (Enrico Rembado) e Loano (Mario Rembado); quest’ultima città la più penalizzata per 6 passaggi a livello, il settimo (sul confine) ubicato nel Comune di Borghetto S. Spirito.

C’è un certezza. Da quanto l’argomento è tornato d’attualità. Almeno dal 2010, si sono susseguiti, ad intervalli, prese di posizione, annunci, polemiche, proposte, ordini del giorno, interpellanze, assemblee di coltivatori, ad oggi cinque ricorsi al TAR che ha finora deluso i comitati contrari a sacrificare il grande patrimonio produttivo delle aree agricole.

Ebbene non risulta che almeno negli ultimi 5 anni, diciamo quelli più ‘caldi’ il TGR Liguria abbia citato o messo in onda dichiarazioni dei vertici della Coldiretti della provincia di Savona. E soprattutto, con la ‘volata finale’ del progetto, di coinvolgere, nell’ultimo servizio giornalistico, anche la principale associazione di categoria.

Il presidente della Cia provinciale Sandro Gagliolo

Si è dato voce alla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori favorevole al tracciato nella piana di Albenga e nuova stazione a Bastia ) e al suo presidente Sandro Gagliolo. A completezza di informazione la stessa CIA provinciale, con il presidente-fondatore Giancarlo Facollo, mancato nel settembre 2024, si era sempre dichiarata contraria a sacrificare le aree agricole della piana ingauna.

Osvaldo Geddo sindaco di Ortovero, ex direttore CIA

A dare la sterzata, in tempi successivi, il direttore  provinciale  dal 1996 (ora pensionato) Osvaldo Geddo, sindaco di Ortovero, membro della Giunta della Camera di Commercio Riviere di Liguria (periodo 2021-2026).  Vice presidente regionale CIA dal 1996 al ’98. Presidente Gal Valli Savonesi dal 2016. Direttore provinciale ENAC dal 1987 al 1996, solo per citare gli incarichi più significativi. Da ultimo nel luglio scorso confermato vice presidente Gal con: ‘l’obiettivo di far crescere in modo sostenibile l’entroterra e le sue filiere produttive”.

Oltre alla CIA è favorevole al nuovo tracciato la Federazione Italiana Agricoltori con il presidente provinciale e regionale Luca De Michelis che, in sede locale, ha tra i maggiori iscritti l’azienda florovivaistica Gambetta di Pietra Ligure gravemente penalizzata dal tracciato a monte. A Borghetto S. Spirito sacrificate le ultime (una decina) imprese famigliari di prodotti agricoli e la più estesa coltivazione di rosmarino in Liguria. Venti abitazioni verrebbero abbattute  contro le 61 di Albenga e 54 di Pietra Ligure, (compreso un luogo di culto) 45 a Finale Ligure.


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