Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra L., l’ex sindaco Negro: ‘Progetto ferrovia, più informazione e mobilitarsi come per il rigassificatore di Vado’. Solo Loano tace? L’Imperiese? Record Europeo di abbandono (22,29%) delle scuole superiori


L’ex sindaco Daniele Negro propone: “Fare tanta informazione e indire una manifestazione come si è fatto a Savona per il rigassificatore”. 2/Leggi l’approfondimento storico dell’argomento ferrovia in quel di Loano. Purtroppo finito da anni nel dimenticatoio.3/Leggi le reazioni di cittadini al progetto ferrovia.

Il progetto della nuova ‘fermata’ (non più stazione) sopraelevata a Pietra Ligure, ai confino con Tovo San Giacomo e Giustenice

DAL ‘COMITATO TERRITORIALE’: E GLI ALTRI COMUNI NE PAGANO LE CONSEGUENZE …..
“Tutto è cominciato nel 1992, quando — dopo l’approvazione del progetto di raddoppio in sede della tratta ferroviaria Finale Ligure – Andora — il Comune di Borgio Verezzi, seguito da quello di Loano, (i due sindaci, entrambi Dc, stesso cognome, Rembado parenti alla lontana) si oppose alla sua realizzazione. Il progetto prevedeva anche la costruzione di diversi sottopassi che avrebbero risolto gran parte dei mal di pancia dei due comuni. L’opera innanzitutto avrebbe avuto dei costi e danni ambientali contenuti, tempi di realizzo più brevi, con un ottimo servizio al cittadino, e avrebbe risolto i problemi di viabilità già da una trentina di anni. A causa di questa opposizione, gli amministratori dei comuni interessati, hanno optato per lo spostamento a monte”.

A Loano, come Trucioli.it ha più volte ricordato, nel novembre 1969, si tenne un convegno dei sindaci del tratto tra Finale Ligure ed Alassio con l’allora ministro dei Trasporti, Remo Gaspari, Dc, alla presenza dei parlamentari Amedeo (imperiese Dc), Amasio (savonese Pci), Biondi (genovese Pli), Carrara (loanese Psiup), Revelli (imperiese Dc), Varaldo, savonese, Dc, senatore e in rappresentanza del ministro Taviani, il prof. Secondo Olimpio, capo ufficio stampa del ministero degli Interni e sindaco di Bardineto. All’epoca due erano le opzioni: raddoppio in sede (costo stimato in 20 miliardi di lire), trasferimento a monte 24 miliardi e 100 milioni di lire. La Camera di Commercio della provincia di Savona riteneva che la differenza dei 4 miliardi veniva ricompensata dai benefici dei binari a monte. Non si era tuttavia affrontato il problema della soppressione di stazioni e di nuova collocazione. Loano, ad esempio, prevedeva la ferrovia in superficie con il mantenimento della stazione, ma negli anni successivi con l’intervento dell’allora sindaco Vaccarezza e del ministro Scajola il progetto cambiò (al ministero dei Trasporti nel corso di una notte). 200 proprietari di terreni si mobilitavano per ‘scongiurare il rischio’ di perdere le proprietà allora coltivate ed esultarono per ‘scampato pericolo’. Il loro grazie fu manifestato concretamente con il sostegno elettorale ai due candidati. E quali sorte ebbero quelle aree agricole? Almeno l‘80% sono state ‘valorizzare’ da edifici civili (seconde case soprattutto). Il progetto del tracciato a monte in galleria significava rinunciare a quella che era la terza stazione in provincia quanto a incassi annuali per il movimento passeggeri. Loano era l’unica, con Bordighera, a beneficiare – oltre ad una lunga stagione estiva- di quella invernale: da novembre ad aprile, con 126 esercizi alberghieri, ora meno di 17. Loano che si batteva con successo affinché fermassero tutti i treni passeggeri, non solo quelli locali e regionali. Oggi zero Intercity dal lunedì al venerdì. Il sabato e festivi ferma una ‘coppia’ (a/r Milano) al giorno. A Bordighera 6 fermate giornaliere di intercity. Abbiamo pure riferito quanto appreso da capistazione che sono stati in servizio a Loano, ovvero il de potenziamento della stazione ha avuto inizio ed è proseguito durante i due mandati da sindaco di Vaccarezza.

Ai nostri giorni, per il trasferimento dei binari e la ‘fermata‘ (non più stazione) comprensoriale di Borghetto, Loano resta la più taciturna condividendo, sia da parte del governo in carica, sia di una ‘silente’ minoranza consiliare, il progetto a monte. L’assessore Cepollina è da sempre un coerente sostenitore dei benefici della ferrovia in galleria, ad iniziare dalla soppressione dei 7 (sono sei, errore ripetuto dal Commissario Macello) passaggi a livello. Si aggiunga che tra i benefici, sempre secondo Cepollina sui social, una sola demolizione di edificio ai confini con Borghetto.

Nel grafico ufficiale del progetto è invece prevista la demolizione di 14 abitazioni, 14 magazzini-garage e l’esproprio di 26.258 mq. di terreno. Si dirà: un nulla rispetto al vecchio tracciato in superficie. E ancora, resta l’interrogativo (taciuto) delle correnti galvaniche che possono subire le abitazioni (sono diverse decine e forse più). Sono originate dai sistemi di trazione ferroviaria (treni elettrici), che possono diffondersi dai binari alle strutture metalliche sovrastanti e nelle vicinanze, come le tubazioni interno agli alloggi ed esterne. Inoltre non si può più edificare, con una zona di rispetto sovrastante la nuova ferrovia. Non a caso chi ha voluto ampliare gli edifici nel tracciato previsto, ha dovuto firmato alle FF.SS una dichiarazione di manleva per quasi danno originato dai lavori sotterranei.

Un’ultima riflessione che viene dimenticata quando si dibatte il tema. Negli anni ’80 c’era stata la proposta – i media diedero notizia – di un referendum tra i cittadini di Loano sui due progetti: binari a monte o meno. Non si fece nulla. E ancora, c’è chi chiedeva di realizzare o ampliare due o tre sottopassi esistenti. Quello di via Cesare-via dei Gazzi, quello di via Stella-piazza Valerga, ampliare, in altezza, ovvero abbassandolo il sottopasso del lungomare di levante. La motivazione, diciamo ufficiale che emergeva da Palazzo Doria, era che il trasferimento dei binari sarebbe stato imminente e la notevole spesa sarebbe stata superflua.

Scrive Giampaolo Ponteprino:  A Loano ci guadagneranno un sacco (i politici sono già in fregola). Tolgono i passaggi a livello, ma tutta l’area della stazione è enorme e adatta a costruirci decine e decine di palazzi. In compenso a Borghetto S. Spirito perderemo 200.000 mq di terreno agricolo fertile e metteremo a rischio le falde idriche. Inoltre, per mantenere il livello dei binari, verrà costruito un terrapieno che spaccherà la vallata in due, ma il progresso non si deve fermare.

ARTICOLO DEL SECOLO XIX DI NOVEMBRE 1969- E’ interessante rileggere la dichiarazione del ministro dell’epoca a proposito di “soluzioni di fantascienza, di ingenti spese per lo spostamento a totale carico delle Ferrovie e questo è assurdo poterlo pensare….i Comuni possono collaborare nella spesa magari utilizzando una parte delle aree di risulta a scopi edilizi, purché si rispetti e si salvaguardi i criteri di urbanistica più moderni”. Sono cambiati tempi. Oggi nessuna amministrazione comunale ha finora ipotizzato di utilizzare parte delle aree per nuovi insediamenti edilizi, ovvero incrementare la valanga di seconde case che hanno già sconvolto l’assetto urbano e viario, conseguenze sul piano sociale (sfratti e impossibilità di trovare alloggi in affitto per residenti).

Il vantaggio di liberare le città dalla barriera ferrata è stato rimarcato ai media dal sindaco di Loano, Lettieri (Lega): ‘Ci sarà una indiscussa valorizzazione di tutti gli immobili che sono stati realizzati in prossimità, a monte e a mare, dei binari e che oggi subiscono un obiettivo danno”. Una realtà che non riguarda solo Loano. La cementificazione realizzata dopo la costruzione delle ferrovia interessa praticamente tutte le cittadine, chi più e chi meno, da Andora a Finale.   

LE DICHIARAZIONI DEL SOTTOSEGRETARIO AI TRASPORTI EDOARDO RIXI (Lega Salvini Premier)

La Conferenza dei Servizi sul progetto definitivo del raddoppio ferroviario della tratta Finale Ligure–Andora è l’ultimo tassello per completare il raddoppio dell’intera linea Genova–Ventimiglia.
Un’opera strategica, già inserita nel Contratto di Programma RFI 2022–2026, che entra nella fase decisiva. La durata prevista dei lavori è di circa 8 anni, inclusi progettazione esecutiva e costruzione. Abbiamo superato i passaggi tecnici più delicati, ora serve fare squadra per arrivare al cantiere.
I POST ALLA PAGINA FACEBOOK DI RIXI
COMMENTI SOCIAL-  Franco Stalla (Albenga)– Miliardi dei contribuenti per distruggere quello che funzionava, nel 1990 andavo da Albenga a Genova Brignole con Intercity in 50 minuti ora un’ora e 10 con lo spostamento, la soppressione di 5 stazioni e la spesa di più di € 2 miliardi si recuperano solo 10 minuti. Nell’Imperiese hanno avuto il record Europeo per l’abbandono delle scuole superiori il 22,29% molti ragazzi intervistati hanno detto che non ci sono più i mezzi per raggiungere gli istituti. Il buon senso è finito.
Giampaolo Ponteprino a Edoardo Rixi – Mi perdoni. E se nel Monte Piccaro (Borghetto S. Spirito) trovassero nuovamente delle grotte (a detta di un amico bellissime) o il lago d’acqua, come quando fecero l’autostrada e a quei tempi rifiutata dall’allora Sindaco, si bloccheranno i lavori o si proseguirà lo stesso?
Domenico Licheri- Un progetto che non tiene conto dei danni fatti nell’altra parte di ferrovia (l’imperiese) che è stata allontanata dai centri abitati con il risultato di renderla più scomoda e meno usata. Non si impara nulla dagli errori, eh?
Cloud Less- Si sicuramente una bella cosa. Però quando si spostano le stazioni quelle nuove devono essere comode con i mezzi di trasporto per il paese. Prova ad andare alla stazione di Diano Marina. Allora a piedi non ci puoi andare perché è lontano, la strada è senza marciapiedi e alla sera non illuminata . Non ci sono autobus. Arrivi c’è il deserto, mi spiego ci sono i marciapiedi per aspettare il treno. Tutto chiuso NOTTE E GIORNO, non ci sono i gabinetti, non c’è sorveglianza, niente di niente. Se devi prendere il treno d’inverno chi ti accompagna deve aspettare che tu salga. Da solo c’è d’aver paura! Ti possono fare la “festa” che nessuno se ne accorge. Non parlo a vanvera. Anche se ci sono le telecamere ma non credo, prima che arrivi la polizia tu sei fritto. Provare per credere.
Angie DF- Un progetto inconcepibile, va rivisto… la ferrovia deve restare dov’è…e occorre trovare un’altra soluzione…. interrare come una metropolitana… così ci saranno meno costi e abbattimento di alberi …e meno consumo di suolo… Se la ferrovia verrà spostata a monte, come progettato, creerà problemi al turismo.
Andrea Piantanida- Quindi arriva il momento di demolire definitivamente il servizio ferroviario ligure? Con stazioni nell’ entroterra come cattedrali nel deserto, modalità Taggia o Diano o in modalità metropolitana di Milano come Sanremo con tunnel per arrivare ai binari di 400 mt. e  tapis roulant che funzionano una volta si e due no???? Chapeau….il danno è completo.
Christian RechIl modo per eliminare del tutto il turismo sostenibile in Liguria. Evvai, andiamo tutti in auto al mare e intasiamo le strade e i parcheggi delle località costiere della Liguria. E spendiamo miliardi per fare una ferrovia sotto la montagna e lontanissima dal mare.
Luigi Giorgi- La Liguria vive di turismo. la ferrovia andrebbe lasciata dov’è però spostata sotto terra tipo metropolitana le stazioni resterebbero in città il turismo ringrazierebbe.
Maria Pia Coronato- Io sono di Pietra Ligure e non sono d’accordo alla proposta dello spostamento a monte .. si intacca un’area importante, un polmone d’aria..ma i Verdi dove sono? Quando poi se ho letto bene, ci potrebbe essere un’alternativa in sotterranea dell’attuale tratta ferroviaria.
Alessandro Salati- Come se per una ferrovia contassero non il numero dei binari ma l’effettivo funzionamento degli scambi che nel ponente sono quasi tutti non più operativi. Cancellare una stazione in riva al mare senza farne quanto meno una metropolitana leggera denota una miopia di programmazione degna della migliore politica.
Stefano Sibilla- Il sedime permette una tramvia costiera affiancata alla ciclabile; un tram raggiunge 70 km/h e può fare fermate frequenti, magari in corrispondenza degli attuali P.L., si guida “a vista” ed è quindi ben adattabile al contesto urbano (chiamata semaforica); con opportuni incroci, un binario può svolgere un servizio egregio: ma il Ponente ligure se lo merita?
Alessandro Sasso- Pessimo progetto davvero. Allontanare la ferrovia dai centri abitati è un errore.
Sergio Colella – E le città che stanno nel mezzo? Il collasso è peggiorato proprio dopo lo spostamento a monte della ferrovia e la soppressione di almeno la metà delle stazioni che permettevano di usufruire di un traffico locale che alleggeriva quello sull’Aurelia.

Cristina Firminetti- Finalmente!!!! Mio papà 40 anni fa era nel comitato di spostamento a monte . Io ero una bambina …. Solo chi “non pendola ” come me non può capire.

Spostamento vuol dire:
“… Non stare fermi ad aspettare passaggio di altri treni in ritardo”
‘… Se succede qualche intoppo su un binario , si può viaggiare sull’ altro” ( non come ora che si blocca tutto!!
” Basta passaggi a livello che tagliano paesi”
” Spostamento di parte delle merci su rotaia e contestuale alleggerimento A10″
” Ridurre tempi di percorrenza”
Contro?
Spostamento stazioni e disabilitazione di altre ( io abito in un paese che perderà la stazione , ma sinceramente se ci guadagno con scorrevolezza e puntualità va bene!!!)
Ci sarà poi da ben pianificare i servizi Bus ed i parcheggi nei pressi stazione, qui si farà differenza! Spero in provincia di Savona siano più avveduto che ad Imperia dove navette per centro sono rare.

Angelo Marinoni- Un passaggio fondamentale, ma che deve essere accompagnato da un utilizzo trasportistico reale del sedime attuale: non è pensabile lasciare la costa senza uno strumento di trasporto pubblico di massa. Il raddoppio non è tale, ma è una variante che ha effetti positivi su medio-lunghe percorrenze e merci, ma non è fruibile a livello locale, come la recente storia insegna confermando quanto detto da molti nel settore.

Sono possibili soluzioni di trasporto pubblico di massa (anche metrotramviarie) per la litoranea performanti e compatibili con ulteriori utilizzi del sedime.
Dario CattaneoBuongiorno, sono un cittadino di Pietra Ligure, io sono favorevole allo spostamento a monte della ferrovia,raddoppio di quella esistente sul posto significa più tempo dei passaggi a livelli chiusi,fare scavi tipo metropolitana di Milano sotto la ferrovia esistente sarei favorevole ma coi tempi che ci sono in Italia il progetto quando sarà esecutivo e fatto?Sarebbe da fare anche una Aurelia bis da Albenga a Savona!! Quanto immobilismo.
Sergio Colella- Per favore basta complessi faraonici disastrosi! Raddoppiate semplicemente la linea esistente a mare, già così si migliorerebbe molto il servizio e si eviterebbe di tagliare fuori dei centri come è invece colpevolmente successo nella provincia di Imperia.
Vincenti Adriano- Alla fine tutto il turismo si fermerà a finale dove e l unica stazione che rimane dov’è cosa già successa con il raddoppio Voltri Savona finale ben 40 anni fa.
Nuni Acquene- Progetto assurdo. Abbiamo un’invidiabile linea ferroviaria panoramica con meravigliose stazioni che rappresentano gioielli architettonici da riportare al loro originale splendore: Loano, Albenga , Alassio, anziché lasciarle decadere.Vergogna.

 

 


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