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Liguria e Basso Piemonte

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Editore del Secolo XIX. 100 miliardi di dollari, numeri e segreti dell’impero dell’imprenditore Gianluigi Aponte


Tutto era iniziato con una sola piccola imbarcazione cargo, il Patricia, e lo mette in servizio sulla rotta fra l’Italia e la Somalia, sulle tracce della sua famiglia. Il padre Aniello, infatti, qui era morto, dopo aver gestito un’attività commerciale di frutta e un albergo, la Croce del Sud.

In 50 anni Gian Luigi Aponte è arrivato con Msc a dominare lo shipping mondiale segnando fatturati e margini record. In Liguria ha acquistato, nell’ottobre 2024, dalla Gedi degli Agnelli-Elkann, Il Secolo XIX per quasi 9 milioni di €. Il 25 aprile 2026 il prestigioso quotidiano festeggerà 140 anni di vita.

La famiglia di Gian Luigi Aponte in una foto d’archivio di La Repubblica. Orfano di padre all’età di 5 anni, Aponte, esclusa una piccola parentesi da ragazzo in Piemonte, ha trascorso sul mare della Campania la prima parte della sua vita. Diplomato all’istituto nautico di Piano di Sorrento si imbarca presto sui vaporetti in servizio nel Golfo di Napoli ed è qui, nel 1969, che incontra una turista svizzera, Rafaela Diamant, figlia di un banchiere di Ginevra. Non si lasceranno più. Gianluigi Aponte si trasferisce sul lago di Lemano e qui inizia la sua ascesa.

La rotta di Aponte sembra ormai tracciata. Destinazione 100 miliardi di dollari. Dovrebbe essere questo il giro d’affari (superato o vicino a farlo) di Mediterranean Shipping Company, meglio nota come Msc, il gruppo leader mondiale del traffico via mare e non solo, capitanato dalla famiglia Aponte. Sono stime, dato che su Msc c’è da sempre totale riservatezza sull’andamento dei conti. Non c’è mai stato un bilancio consolidato delle attività di questo gruppo multiforme che ha la holding di controllo a Ginevra in Svizzera (dove risiede anche la famiglia) e subholding in giro per il mondo, in particolare in Lussemburgo e Cipro.

Quel traguardo dei 100 miliardi, che fa della famiglia Aponte una delle più ricche al mondo e in cima alla classifica dei miliardari elvetici potrebbe essere in effetti stato conseguito, dato che nel 2023 all’atto dell’acquisizione di quasi il 50% del treno ItaloMsc dovette alzare il velo sulla propria situazione finanziaria di fronte alle richieste dell’Antitrust Ue. Fu allora che, come riportò Il Messaggero, si scoprì che il gruppo dell’armatore di origini sorrentine, Gianluigi Aponte, sfornava a livello globale 86 miliardi di ricavi, con un margine lordo di 43 miliardi e utili netti a 36 miliardi. Un colosso con una redditività da big tech.

Guardando poi alle traiettorie di crescita e alle acquisizioni nel frattempo effettuate, è facile supporre che oggi la cifra del volume d’affari abbia più che raggiunto i 100 miliardi. Ci sono voluti poco più di 50 anni ad Aponte per arrivare a dominare il mercato dello shipping mondiale. Da quando negli anni 70, il comandante, oggi vispo 85 enne, partì con una sola piccola nave cargo, la Patricia, a trasportare merci verso il corno d’Africa. Da allora non si è più fermato. Tra acquisizioni e una flotta cresciuta anno su anno, oggi Msc dispone di 900 navi cargo che girano per il mondo trasportando beni e merci in 155 Paesi.

Ma Aponte e i suoi figli, da Diego ad Alexa, con cui regge le redini operative del gruppo, affiancati dal marito di AlexaPierfrancesco Vago che segue il business delle crociere, hanno subito capito che la strategia era quella di integrare tutta la filiera dei trasporti. Da quelli marittimi a quelli terrestri, senza dimenticare i porti di attracco. E così, il gruppo ha via via costruito una propria rete formidabile. Con attività riunite sotto varie holding operative. Salpando da Terminal international ltd (Til) che gestisce la rete di porti e terminal, ben 67 in tutto il mondo.

Fabio Pavesi

(MilanoFinanza)


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