Scrivere la storia politico-amministrativa di Ceriale meriterebbe un libro. Una comunità di 5.376 abitanti, due centenarie, oltre 600 stranieri, il 10,2% della popolazione, di cui 226 provenienti dal Marocco. La principale economia si basa su commercio-turismo- edilizia e agricoltura ma con i rintocchi di campane sempre più a lutto.
La cronaca fresca ha creato un acceso dibattito – ignoriamo quale accoglienza e seguito tra i cittadini- per il rimpasto in giunta e il ‘fallo da espulsione’ nei confronti di chi, fino a ieri, era considerato ‘l’uomo forte’, ‘insostituibile’ di un governo cittadino, né di destra, nè di sinistra, semmai una miscellanea, con il vice sindaco (finito nel tritacarne) Luigi Giordano.
A lui si contesta un’imputazione che forse non ha precedenti nell’Italia dei social. Eccola secondo l’autorevole Decimonono a firma del ‘decano’ corrispondente Luca Rebagliati: “Si era entrati in un sistema in cui una semplice lamentela di un cittadino doveva passare attraverso un post, in cui una sola persona (Giordano ndr) pretendeva di decidere per tutti e in cui non si poteva esprimere la propria opinione perché considerata sbagliata», hanno dichiarato i consiglieri di maggioranza Nadia Viglizzo, Daniele Gaglioti, Gianbenedetto Calcagno, Barbara De Stefano e Maurizio Raineri“.
Tutti rimasti fedeli alla rodata Fasano che proprio Giordano aveva voluto in lista come primo cittadino. Una mossa vincente perchè inizialmente era lo stesso Giordano in predicato sindaco ed è assai probabile che la ‘candidata rosa’ abbia rappresentanto un valore aggiunto. Giordano a sinistra, Fasano a destra.
Giordano, si diceva, ‘punito’ non per essere un assessore ‘chiaccherato’, ‘borderline‘ quanto a connivenze nell’operato che ricopriva (con il sindaco Luigi Romano aveva le deleghe a Lavori pubblici e di pubblica utilità, Viabilità; con la Fasano ha rinforzato il suo peso e potere: Lavori Pubblici, Lavori in Economia, Viabilità, Protezione Civile, Ambiente e Demanio).
Nel corso degli anni e oggi, da decano dei giornalisti del ponente, ho raccontato Ceriale in lungo e in largo. Cercando di non dare un colpo al cerchio e l’altro alla botte secondo una scuola di giornalismo che non ho mai condiviso. Chi scrive e non fa il passacarte, tra dichiarazioni e comunicati stampa, deve approfondire, documentare, non temere di farsi ‘nemici’. Mai ‘diffamare’. Ai nostri giorni meglio accontentare tutti quando si scrive di politica, politicanti, personaggi pubblici e di potere? Oppure praticare il populismo guadagnandosi la pagella di primi della classe quanto a navigatori-lettori (vedi IVG.it)
Un breve inciso. Ceriale, unica città d’Italia, dove per diversi anni le ‘lucciole’ attiravano clienti davanti alla casa del sindaco (Ennio Fazio, centro destra).
Ceriale che ospita da quasi un decennio, sull’Aurelia, ad alcune centinaia di mentri dal Comune, dalle sedi del comando della Polizia locale e dei carabinieri, ‘melonari’ napoletani. Si tratta in realta di un’organizzazione assai ramificata che vende, in luoghi pubblici, frutta e verdura di stagione o meno, senza nascondersi, alla luce del sole. Una sfida allo Stato democratico, alla legalità. Ieri con ministri di centro sinistra, oggi con l’egemonia della destra. Sfidanti in maggioranza provenienti da Afrogala e dal suo circondario. Nel periodo estivo si arriva a 25 quintali di prodotti venduti da un solo camion, nel savonese sono almeno 4 suddivisi per territorio (non avviene invece nell’imperiese dove la ‘drangheta ‘ fa buona guardia).
Chi opera (anche con l’ausilio di un paio di aiutanti del nord Africa) è munito di licenza commerciale del Comune di Afragola, nessuna autorizzazione comunale del luogo di vendita del savonese, nessuna certezza sulla provienza dei prodotti, totale assenza di fatture d’acquisto e menchemeno rilascio di ricevuta fiscale, o controlli ‘sanitari’. A molti acquirenti, turisti, non interessa. Molto peggio quando riforniscono ristoranti e pizzerie, Bagni Marini e qualcuno parla persino di certi ‘grossisti’.
Il leit motiv, alla domanda fatta ai commercianti e ambulanti di frutta: “Questa è mafia, intoccabile, che resiste da anni incurante di ogni rischio”. I sequestri degli aumezzi, per omesso pagamento di sanzioni, quando raramente avvengono, finiscono per non essere eseguiti per una serie di ragioni. Le multe non si pagano.
Per chi rispetta le regole- commercio fisso e ambulante- ci sono controlli, sanzioni se si eccede nell’occupazione di suolo pubblico o per mancato rilascio dello scontrino fiscale, gli uomini della Finanza, in borghese, danno la caccia davanti ai negozi e ai banchi di vendita dei mercati settimanali”.
Parrebbe, non ne abbiamo la certezza, che solo la Polizia locale di Alassio abbia provveduto, in estate, al sequestro del ‘carico’ dato in beneficienza alla RSA (vedi comunicato stampa). E ancora, la Polizia locale di Borghetto, dove continuano a stazionare gli ambulanti abusivi, ha scoperto dove alloggiavano in nero, multato il proprietario dell’alloggio e allontanati gli ‘inquilini’. A Ceriale non si è mai saputo l’esito di eventuali controlli sugli alloggi. A Loano, nelle zone periferiche, ricorrono anche al megafano per avvertire i potenziali acquirenti.
A Ceriale, zona levante sul mare, c’è un’edificio ‘fantasma‘, la Risacca, che da anni dovrebbe essere abbattuto (cause infinite tra Savona, Genova, Roma, Tar e Consiglio di Stato) da un momento all’altro come si è finora ascoltato in Comune, eppure fa sempre ‘bella mostra’. E in Municipio si tace.
A Ceriale da almeno 20 anni si attende la definizione della sorte di palazzo ‘Pesce‘, in centro città, a pochi metri dal Comune e dalla chiesa parrocchiale. Regno di topi, abbandono, in totale degrado. Si prevede l’abbattimento, ma un accordo con proprietario è sempre ‘prossimo a soluzione’.
A Ceriale esistono due rotonde a levante e ponente. In quella di levante, ai confini con Borghetto, la realizzazione del ‘manufatto’ non ha tenuto conto che sono in circolazione anche ‘bestioni di strada‘ (e autobus articolati), obbligati a manovre. In quello di ponente chi proviene da monte non può svoltare a destra per la presenza di due aiuole (sul confine della casa dell’ex compianto sindaco). Se per automobilisti e motocicli, biciclette, la rotonada non è impegnativa, sempre i ‘bestioni di strada’ finiscono per ostacolare l’Aurelia nei due sensi di marcia.
Senza andare lontano, nel ponente ligure, due centri storici, un tempo commerciali per il numero di attività aperte ed attrazione di clienti, residenti e turisti, sono da anni afflitti da disertificazione. Penalizzando sia i proprietari dei muri che pagano comnque l’Imu e non solo. Prima è toccato a Borghetto rapalizzata all’inverosimile. Poi a Ceriale che quanto a ‘seconde case’ non scherza. Nessun rimedio fino ai nostri giorni. Ma quali?
A Ceriale le terre agricole hanno rappresentato, per decenni, una risorsa vitale per la comunità. I contadini rifornivano sia il mercato del Nord Italia e alcuni ortaggi raggiungevano il centro e Nord Europa. Ceriale seconda solo ad Albenga che resta ‘capitale’ della più estese piana agricola della Liguria.
A Ceriale l’agricoltoura è avviata sulla via dell’estinzione. Per favorire gli ultimi relienti si era pensato- e si è realizzata- una condotta destinata ad utilizzare l’acqua depurata del Depuratore consortile di Borghetto S. Spirito di cui la stessa Ceriale è socia con una quota di capitale. La condotta non ha mai raggiunto il suo scopo. Invece ha finito per essere utilizzata per convogliare la rete fognaria di Albenga, seconda città della provioncia per abitanti, al Depuratore di Borghetto. Ora accade che ci siano rotture sempre più frequenti, nonostante si tratti di nuova tubazione, pure nei tratti dell’Aurelia causando lavori ed interruzioni del traffico, senso unico e code. I terreni incolti ed abbandonati in preda ai rovi hanno superato di gran lunga quelli coltivati. Come se nulla fosse, zitti i media e zitti gli amministratori comunali, le organizzazioni sindacali di categoria. Ceriale non conta? Non ultimo sono 7 le aziende agricole naufragate nel dissesto, con immobili e proprietà venduti all’asta del trinunale.
Ceriale che ha scelto di realizzare una nuova passeggiata, sostituendo quella esistente, da levante a ponente, senza dare la priorità che merita, alla prosecuzione della caratteristica promenade di Borghetto l’angolo più frequentato della cittadina. E più grave ancora la mancata valorizzazione e sistemazione della ‘strada‘ panoramica collinare, forse unica nel ponente per la sua posizione fronte mare. Un’attrattiva sicura da quando è esploso il turismo outdoor e trekking che ben si addice a degiostanilizzare la stagione turistica che tutti, proprio tutti, invocano, meglio se organizzando più eventi di sicuro successo.
Ceriale che con il sindaco Luigi Romano aveva già il Puc da presentare per il voto finale in consiglio comunale prima delle elezioni 2023 e che invece è rimasto al palo con la giunta Fasano senza che siano state date motivazioni aggiornate. Che ne pensa il geometra e neo vice sindaco Nervo?
Ceriale caratterizzata da maggioranza consiliare mediocre, anche se si è puntato molto su eventi e manifestazioni, opere pubbliche. Una giunta a trazione Luigi Giordano (vice sindaco) mediocre pure nella soluzione milionaria ed igarbugliata dell’incompiuta T1 (processi, assoluzioni, crak, aste). E’ il maggiore insediamento edilizio nella della città! Se inizialmente il Comune (giunta Fazio) si era affidato alla consulenza di tre esperti (il sindaco di Andora Demichelis, commercialista, il geom Angelo Craviotto e l’avvocato Mauro Vallerga), successivamente, ovvero nella trattativa finale con la nuova proprietà (si era aggiudicata l’asta fallimentare) il confronto Comune-privati imprenditori ha visto di fatto soccombente gli interessi della Comunità.
Ci si doveva affidare, vista ‘la posta in giorco‘, ad un team di esperti a livello nazionale per trattare con chi ha, invece, potuto confrontarsi con alle spalle consulenti di primo piano. Insomma, per dirla in breve, la giunta Fasano non era in grado di far prevalere una saggia transazione senza peraltro ignorare la sorte di chi investe e rischia. Si è persa l’occasione, una delle tante, ad esempio, di imporre quantomeno un hotel a tre stelle.
A Ceriale nessuno ha rivelato le ragioni per cui è tramontato il progetto di realizzare un importante hotel a ridosso dell’Autogril sud. Una città che in realtà può esibire due soli alberghi, uno di ridotte dimensioni. Si dirà ci sono residence e campeggi. Sta di fatto che se Borghetto è rimasta senza hotel, Ceriale la segue a ruota.
A Ceriale tutto tace -trucioli.it ha scritto più volte- a proposito della sorte del complesso turistico ricettivo (un hotel a 4 stelle e molto altro) sempre in itinere in Regione dell’unico imprenditore edile cerialese, Giuseppe (Pino) Fresia. Non siamo di fronte a noccioline. Si tratta di investimento milionario nel ponente cittadino che riqualificherebbe un’area abbandonata e che sarebbe destinata ad arricchire il comparto turistico-ricettivo.
Che dire del percorso della pista ciclabile che non è a norma per i ciclisti e neppure per i pedoni?
A Ceriale si è fatta rovente, nel corso dell’estate, la diatriba sulla carenza di parcheggi e l’eliminazione di alcuni stalli nella zona a mare. Un problema che assilla tutti i comuni rivieraschi che hanno sposato la politica delle ‘seconde case’. I parcheggi non bastano mai. Quelli a pagamento sono tanta manna per i bilanci comunali e che contrariamente a quanto sostiene la minoranza (ora nelle file della maggioranza) con qualche decina di stalli in più, lungo la fascia litoranea centrale, non fanno la differenza. Urgono costosi interventi strutturali, come un grande autosilos a levante nella zona della stazione ferroviaria e un altro a ponente con l’acquisizione di uno dei tanti terreni un tempo agricoli e ora abbandonati.
Se si trasferiranno i binari a monte, l’area sarà disponbile tra una decina d’anni per bene che vada, a cui si aggiungerà una ciclopedonale totalmente a carico dei cittadini contribuenti, sia nei costi, sia nella gestione. La rinuncia alla stazione di Ceriale è una grave perdita rimasta però in sordina da entrambi gli schieramenti, come i rischi che corre la pregiata area del Torsero e ancora più devastante se venisse danneggiata l’unica sorgente della città, quella del Cuore. L’abbiamo scritto e riscritto, ma la maggioranza dei lettori legge i social ‘liberi e indipendenti’.
La nostra conclusione? La crisi non si è consumato in tema di pianificazione ed urbanizzazione – che dovrebbero essere l’abc per le future generazioni-, non è esplosa per uno dei tanti scandali che investono politica-affari del Bel Paese. O per un buco in bilancio (accadde a Borghetto con il sindaco Gandolfo). Neppure sfiducia, ad personam, per temi irrisolti o priorità mancate. “Per pratiche da votare di cui non si era al corrente senza alcuna consultazione tra di noi, molti bandi e contributi non richiesti perché valutati inutili”. Voce dell’accusa. O ancora la variante della passeggiata di Ponente?
Il mini ribaltone scaturisce da dissidi (insuperabili) all’interno della maggioranza nella cui file sono affluiti esponenti della vecchia guardia. In giunta Eugenio Maineri (Polizia locale e Lavori pubblici) cerialese che risiede fuori regione. Non da oggi considerato una ‘volpe’ quanto a raccolta voti personali, forse tra i più longevi consiglieri comunali che abbia avuto Ceriale nel bene e nel male. Il geom. Piercarlo Nervo dimorante a Peagna (mai come quest’anno è stata priva di eventi e con un chioscho comunale claudicante da tempo, anche nella stagione estiva). Nessun organo di stampa e social ha citato finora il terzo consigliere di minoranza, Antonello Mazzone, un passato da dipendente apicale dell’Asl, terzo candidato sindaco alle comunali con una lista civica.
C’è il dibattuto problema parcheggi che contrariamente a quanto sostiene la minoranza (vedi Piercarlo Nervo) non si risolve la grave carenza , soprattutto nella stagiojne balneare con qualche decina di stalli in pià lungo la fascia litoranea centrale. Semmai servono interventi strutturali, come un grande autosilos a levante nella zona della stazione ferroviaria. Se si trasferirranno i binari (per la stazione di Ceriale è una grave perdita rimasta però in sordina da entrambi gli schieramenti) l’area sarà disponbile tra una decina d’anni per bene che vada. L’autosilos avrebbe dovuto essere una priorità non solo della giunta Fasano.
Che dire che l’unico vero terremoto che ha investito una giunta, il sindaco, la maggioranza, risale al secondo mandato del sindaco Revetria, durato tre anni, e sfiduciato dalla sua stessa maggioranza della lista civica di centro. Dopo l’arrivo del commissario Renato Bartoli la tornata elettorale ha visto la vittoria di Ennio Fazio sindaco del centro destra, rimasto in carica due mandati.
Da maggio 2023 le redini della città sono state affidate a Marinella Fasano eletta con una lista civica. Fino a un paio di mesi fa tutti indicavano a ‘sindaco ombra‘ Luigi Giordano. Bastava navigare sui social, la sua pagina facebook, dichiarazioni a getto continuo. Una sorte di community manager spesso nel mirino della minoranza e che via via, da cronisti, abbiamo constatato l’alienarsi del sostegno di molti votanti cerialesi, lui che può esibire il vessillo di mister preferenze ottenute nelle due ultimne amministrative. Un leader, dicono i detrattori, del quale non si è mai saputo l’attività lavorativa e le fonti di reddito. Insomma un amministratore pubblico di professione (prima in minoranza e poi in maggioranza) e solo con l’indennita di vice sindaco. Poco più di 2 mila € lordi mensili contro i 4 mila € lordi del sindaco.
Giordano che sempre con la sua pagina Facebook, anche in questi giorni, può esibite decine e decine di post di tifosi, con l’invito a resistere. Ringraziano, in maggioranza si tratta di femmine, di proseguire nei suoi frequenti video per documentare le bellezze e le opere pubbliche (annunciate per 6.6 mln) di Ceriale first.
Ma è pure utile ricordare che alle comunali 2023 le due liste di minoranza con candidati sindaci Antonello Mazzone (935 voti), Piercarlo Nervo (695) se uniti in un’unica lista avrebbero raggiunto la maggioranza con 1.630 voti contro Marinella Fasano (1.166).
E non c’è dubbio che Marinella Fasano ha colto l’accione della frattura per assicurarsi il secondo mandato con il centro destra. Considerato con il vento in poppa come hanno dimostrato le elezioni regionali del 2024 e prima quelle politiche.

Un elenco forse noioso di chi, da 57 anni, con il mestiere di cronista, ha vissuto la storia politico- amministrativa- economica e sociale di Ceriale e dei suoi maggiori personaggi pubblici. Tra lotte intestine, defezioni, colpi di scena, alcuni oscuri, dove non è mancata l’irruzione (ora scemata del sommo gladiatore Angelo Vaccarezza). Aveva fatto una comparso pure il geom. Diego Distilo che vantava il suo amore per la città, ma che di fronte alla sconfitta (non eletto) si era ‘rifugiato’ in quel di Albenga dove per un periodo è stato presidente del consiglio comunale.
Luciano Corrado
E LUIGI GIORDANO GIA’ IN TRINCEA- “Continuerò a rendermi libero per tutti coloro che avessero bisogno…Dico solo una cosa: se uno vuole andare a fare il sindaco o fare l’assessore deve passare attraverso il voto. Non esistono scappatoie. Non esiste tradire l’elettorato che ha votato noi!! Io sono stato eletto dai cittadini che mi hanno premiato con oltre mille voti in due tornate elettorali, un record!!! E se la sindaca vuole prendere scorciatoie perché mal consigliata da qualcuno, la invito a ripensarci per il bene di chi ci ha votato. Altrimenti la invito con me sul palco in piazza a confrontarsi, non solo con me, ma soprattutto con i cittadini che ci hanno dato fiducia…Un abbraccio a chi ha sempre avuto fiducia in me. Grazie”