La rappresentante del “Gruppo Savona Intelligente” Alice Greta Marino, e l’assessore Barbara Pasquali hanno indubbiamente ragione entrambe a definire il sistema di raccolta differenziata, utilizzato a Savona, “nemico del decoro” .
di Gian Luigi Taboga
Certamente è altrettanto plausibile l’obiezione sollevata da Alice Greta Marino quando afferma che allora sarebbe opportuno cambiare sistema.
A suffragio dell’affermazione di Alice Greta Marino dobbiamo affermare che Paesi sicuramente evoluti e attenti alla salvaguardia del territorio hanno smesso la raccolta differenziata attuata dai cittadini per passare ad un sistema più evoluto, più economico ed efficace che è quello effettuato industrialmente.
Praticamente i rifiuti vengono conferiti differenziando semplicemente: quelli di carattere organico da quelli di altra natura come vetro, plastica, metalli, carta ecc.
I rifiuti vengono depositati in contenitori posti sotto il manto stradale (quindi invisibili e non impattanti) muniti di un accesso apribile solo con una card personale. Pesati e quindi addebitati al conferitore.
In immediata successione i rifiuti non organici vengono trasferiti in una sala dove la selezione precisa ed accurata viena eseguita industrialmente per il riutilizzo e il riciclo adeguati. I rifiuti organici seguono un iter confacente ai piu diversi utilizzi.
I vantaggi ottenuti da tale sistemi sono molteplici, sia di carattere ambientale che di valorizzazione stessa di un riciclo accurato, economico e con equa ripartizione degli oneri e dei costi del servizio usufruito dai conferitori secondo il concetto che ognuno paga per quanto inquina.
Pensiamo sia una strada percorribile per ridurre al minimo le discariche e utilizzare parte dei rifiuti per alimentare una rete di termovalorizzatori atti a produrre energia adatta per gli usi più svariati, non ultimo il teleriscaldamento in sostituzione del metano e dei conbustibili fossili.
Speriamo prevalga il buon senso con il vantaggio di soluzioni confacenti alle necessità allargate a tutti gli interessati di un così importante argomento.
E’ doveroso ricordare la necessità di intervenire sul piano del rapporto cittadini/Amministrazione comunale. Innanzitutto, occorre precisare i ruoli delle parti in causa per delimitare il rispettivo ambito di responsabilità riguardo al servizio.
I cittadini, in quanto produttori dei rifiuti, vanno comunque considerati:
– responsabili del corretto conferimento nella fase iniziale;
– contribuenti solidali, in proporzione alla quantità di rifiuti conferiti;
– utenti/consumatori a cui vanno garantite la qualità e l’economicità del servizio.
L’azienda appaltatrice, oltre a rispettare quanto pattuito con l’Amministrazione comunale, deve intrattenere rapporti con l’utenza atti a concordare metodi e condizioni del servizio, secondo quanto previsto dal Codice del Consumo e dalle vigenti norme di legge.
L’Amministrazione comunale deve farsi garante della corretta attuazione delle procedure, già approvate, che coinvolgono le parti, intervenendo ove necessario, con metodo rigoroso ma tendenzialmente propositivo.
Tra gli strumenti previsti per pervenire ad una sana e corretta gestione del servizio, all’insegna di scelte condivise, vi è la carta di qualità dei servizi. La stesura e la periodica revisione di quest’ultima devono obbligatoriamente avvenire di concerto con le associazioni dei consumatori.
In caso di eventuali contestazioni tra le parti riguardo al servizio, la conciliazione è, o dovrebbe essere, lo strumento principe per una risoluzione delle controversie celere, economica ed efficace.
Per Assoutenti Savona, Gian Luigi Taboga