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Lettera 2/ Riserva Naturale Adelasia, scandalosa produzione di legname con nuove strade e piste


Gestione agro-tecno-forestale della Riserva Naturale Adelasia. Franco Zunino, segretario generale di AIW, scaglia un nuovo macigno in cui denuncia il costante depauperamento. 

di Franco Zunino*

Tra produzione di legname e realizzazione di strade e piste. Nove sono i destinatari della documentata (con una serie di foto di cui pubblichiamo in parte) denuncia-protesta.


Appendice all’annosa battaglia dell’AIW per salvare la Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia, la più vasta area forestale (con non poche zone candidabili a “foresta vetusta”) rimasta priva di strade di tutta l’alta Val Bormida. Facendo seguito alle tante lettere ed articoli di critica alla gestione forestale a fini economici di cui la Riserva è stata assoggettata con il suo trasferimento dalla Provincia di Savona al Comune di Cairo Montenotte, in occasione dell’avvenuta pubblicazione dell’ultima ripresa acquisita dal sistema satellitare Google Earth (agosto 2025), l’AIW ha ritenuto di inoltrare a tutte le autorità competenti una serie di screenshot delle zone sottoposte ai cosiddetti tagli colturali per il bosco ceduo di castagno. Dalla cui visione è infatti evidente lo scempio ambientale commesso, sia con il taglio a raso del ceduo sia con la realizzazione di veri e propri reticoli di nuove strade forestali. Il danno ormai è stato inferto, e probabilmente tutto sarà ritenuto “regolare” ai sensi delle interpretabili leggi italiane (compresa quella istituiva della Riserva, che purtroppo prevede interventi selvicolturali!), ma almeno si spera possa servire a frenare l’avanzare delle motivazioni per continuare ad intervenire in ogni parte della Riserva (il cui cuore è finora fortunatamente rimasto ancora intoccato). La suddetta motivazione ufficiale consente (con un evidente escamotage tecnico giustificativo!) l’asportazione di migliaia e migliaia di quintali di legname da ardere e da lavoro (che poi è la vera ragione di questi interventi; che in una Riserva Naturale su suoli appartenenti alla collettività – furono acquistati dalla Regione e Provincia di Savona – non dovrebbero avere ragione d’essere)! Tanto più che così operando anziché lasciare alla lenta moria il ceduo di castagno affinché la già spontanea presenza di alberi appartenenti alla vegetazione forestale originaria (faggi, querce, aceri e carpini e non pochi d’alto fustoperaltro anch’essi abbattuti assieme al ceduo di castagno!) prenda il sopravvento, lo si rinvigorisce, allontanando così sempre più i tempi di tale ritorno, che poi dovrebbe essere (anzi lo è proprio), la finalità del piano di intervento forestale che li sta giustificando! Un paradosso GRANDE COME UN GRATTACIELO! Ma che in un Italia, dove l’ambientalismo è tutto preso a sostenere le battaglie per salvare il pianeta, compresa la installazione di centrai eoliche ovunque, in aree protette comprese, di questa VERA CONSERVAZIONE non importa a nessuno! Come si usa dire: non siamo negli USA, bellezza! Dove, nonostante il sogno MAGA di Trump, la conservazione della Natura è cosa seria!


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