Non sarebbe necessario premettere che massoneria significa in particolare riservatezza e aiutare i ‘fratelli’. E’ punito dalla giustizia massonica chi viola il rigoroso giuramento. I loro nomi devono restare ‘segreti’. In realtà ci dovrebbe essere una severa selezione degli affiliati ma non è purtroppo così.
L’articolo pubblicato dal Secolo XIX svela, come non capita spesso di leggere, alcuni retroscena e il ruolo dei massoni, non da oggi, nella politica, nella pubblica amministrazione ed enti pubblici. Accontentiamoci della nostra Liguria dove l’imperiese è da sempre la ‘capitale’ delle logge e delle ‘obbedienze’. La loggia è l’unità base di aggregazione dei massoni, il luogo in cui si svolgono le riunioni e le attività rituali (i “lavori”) mentre l’obbedienza è l’organizzazione sovra-locale che raccoglie più logge sotto la sua giurisdizione e le cui costituzioni ne regolano l’operato.
Trucioli.it si occupa spesso di tematiche massoniche e diciamo che non è un modo per farsi degli amici. Sono lontani i tempi in cui Il Secolo XIX (primi anni ’80) pubblicava gli elenchi dei ‘liberi muratori’ delle province di Savona e Imperia, gli atti di inchieste giudiziarie. La maggioranza degli articoli e degli approfondimenti erano firmati da Luciano Corrado, oggi coordinatore del blog Trucioli.it. Secondo un ex questore salito ripetutamente alla ribalta della cronaca ligure e nazionale (ammise di aver fatto parte della P2 per motivi di servizio), durante la mega inchiesta su Teardo e C. due agenti del Mossad fotografarono il giornalista del Secolo XIX che frequentava un bar nelle vicinanze del vecchio Tribunale. Tra i tanti filoni uno indicava un presunto traffico d’oro tra Italia e Israele con un paio di viaggi oltre confine di Teardo e di un fratello. L’indiscrezione fu pubblicata anche da La Stampa.
Ma guai a farsi intimidire, semmai prendere le necessarie precauzioni come consigliava Nicolò Bozzo all’epoca comandante provinciale dell’Arma (poi generale tra non pochi ostacoli) e che aveva redatto una minuziosa informativa a 360 gradi sul ‘clan Teardo’, i rapporti con la massoneria, nomi e cognomi, le mansioni.
Ebbene un elenco (a nostro avviso parziale, vedi i vip massoni inscritti “all’orecchio del Gran Maestro“) risalente al 30 gennaio 2013 indicava nel savonese e nell’imperiese 547 fratelli. Nel 2006 l’intervista ad un Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, spiegava al cronista del Secolo XIX che gli affiliati in Italia erano circa 18 mila (oggi quasi 20 mila) raggruppati in 675 logge, 39 in Liguria con mille iscritti, 15 logge a Genova.
A precisa domanda Raffi rispondeva: “Non nascondo che esista, tra alcuni iscritti, un’interfaccia della politica“. La P2? Risposta: “Più che un comitato d’affari eversivo (in realtà lo era come documentarono inchieste e atti parlamentari ndr) vedo un comitato di affari strettamente collegato all’immoralità della classe politica della Prima Repubblica. Rodolfo Pacciardi (esponente storico del Partito Repubblicano Italiano, di cui è stato più volte segretario nazionale ndr) già nel ’64 denunciò queste distorsioni e si giocò la presidenza della Repubblica. Chi si iscrive sempre su segnalazione di ‘fratelli’, oltre al dialogo e alla tolleranza che sarebbero tra capisaldi, ha altre opportunità di carriera, sia nel pubblico (ovvero Stato, Regioni, Usl ora Asl, enti statali e parastatali, Comuni, società a partecipazione pubblica), sia nel privato con entrature a vari livelli? Editoria di quotidiane settimanali inclusi, Tv, grazie ad certa protezione? Risposta: “Non mi sembra il caso di approfondire, perchè ci può essere diciamo il ‘baciato dalla fortuna’, la pecora nera, la mela marcia che viene sottoposta anche alla nostra giustizia, oltre a quella prevista dalla Democrazia. E chi veramente merita per capacità. Anche in Liguria e nelle sue province ci sono state varie distorsioni, ma non solo in casa nostra, anzi….”.
Nell’anno del signore 2025 si stima che tra le varie obbedienze in Liguria siano affiliati almeno 1500-1800 persone (anche donne, esclude solo dal Grande Oriente). Poco meno di una cinquantina hanno varcato la frontiera per iscriversi a logge di Monaco e Costa Azzurra, e in altre province confinanti la regione, in particolare Cuneo, Asti, Alessandria, idem nello spezzino che confina con la Toscana dove la ‘fraternità massonica’ è oltremodo radicata. Si pensi solo a Gelli. A Siena e ciò che rappresenta.
Comunque sono davvero lontani i tempi in cui un giovane sostituto procuratore della Repubblica (che negli ultimi anni nell’imperiese ha vissuto i ‘sorci verdi’. Filippo Maffeo, loanese, giovanissimo consigliere comunale eletto nella lista Dc, ma non iscritto, il 21 novembre del 1981, come riporta un approfondito articolo di Luciano Corrado, dispose un blitz che fece clamore non solo in Liguria. Per la prima volta, infatti, un magistrato, con gli uomini della squadra mobile e della Digos, bussavano alla porta di un ‘tempio massonico’ in via Famagosta a Savona e dispose il sequestro di tutti gli incartamenti. La prima conseguenza (con l’inchiesta Teardo ne arriveranno altre) furono 15 comunicazioni giudiziarie ad altrettanti dipendenti pubblici iscritti ad una loggia ‘segreta‘. Alcuni preferirono sanare le sanzioni penali ed amministrative pagando una multa. In 7 invece affrontarono il processo davanti al pretore, 6 i condannati a pene pecuniarie. Non si da conto di possibili appelli.
Emerse che in via Famagosta operavano 4 logge ‘coperte’: Mistral, la più inquisita, la Domenghini, la Silentium ed Opus, e la Figli della Vittoria. Per la storia, quest’ultima era stata la prima a sorgere su iniziativa dell’avv. Enzo Mazza (all’epoca dell’inchiesta era defunto) che ricopriva la carica di ‘ispettore provinciale‘ della Massoneria di Piazza del Gesu, la seconda obbedienza che in Liguria e in Italia ha il maggiore numero di affiliati. Nel ponente ligure, savonese in particolare, il terremoto Teardo provocò un repulisti di logge e tra gli artefici l’avv. Umberto Ramella, di Laigueglia, che unico in Liguria ricopriva il massimo grado 33.
Per il PM Maffeo, in quella prima fase, si trovò a rispondere ad un pepato e circostanziato esposto inviato al Procuratore generale di Genova da un Gran Maestro ligure, In pratica lo si accusava di diversi abusi. Di essersi introdotto in via Famagosta con poliziotti che imbracciavano mitra e pistole ed altre violazioni. Maffeo fece a sua volta una memoria, furono sentiti l’allora dr. Bianchi ed il capo della Mobile, dr. Branda. L’esposto venne archiviato.
Ma cosa si sa, si percepisce oggi del mondo massonico del ponente? Un ‘fratello in sonno’ confida: Francamente non saprei dire, tanta gente inutile e neppure troppo preparata, ci sono i narcisi, non delle cime un pò come quasi tutti i politici de noantri … troppe persone con interessi dubbi: dall’assicuratore, al proprietario di catene di negozi, di ottica, allo studio professionale, all’avvocato mediocre, al geometra poco capace, tutti alla ricerca di prendere qualcuno all’amo. Con questa massoneria, dico in Italia, non ho più nulla a che fare e do atto di aver conosciuto alcune, in verità poche, persone di valore, ma quelle sono tali dentro e fuori da certi ambiti. Direi che all’estero è tutt’altra cosa, in Svizzera quando muore un massone appaiono i manifesti e gli annunci funebri sui media, come in Italia si fa per tutti i cittadini.
Cosa se ne deduce? Perché neppure con la morte si ci può ‘rivelare’. Troppe commistioni nella nostra italica realtà. Pensiamo al figlio o alla figlia di… che trovano un impiego che prima chissà perché nessuno gli aveva offerto e avanti così ..Personalmente, anche per l’età che ho raggiunto, non me ne frega più nulla di come vanno le cose. Penso alla magistratura inquirente distratta, alla troppa discrezionalità e amicizie di persone che dovrebbero vedere e invece non vedono seconda dei casi, quindi un gioco o una partita come quella della vita senza minime regole, non si può lavorare serenamente, perché il Kaos ormai è alle porte…. Penso a certi inquirenti che fiutati l’ambiente e l’antifona o sono demoralizzati o fanno in modo di aggiustare le situazioni scabrose che si trovano tra le mani e potrei continuare. Non parliamo del carrierismo di molti camici bianchi, di personaggi politici senza arte ne parte che trovano sponde per occupare posti e ruoli che società private serie mai offrirebbero. Non saprei dire se il male prevale sul bene. La riservatezza certamente aiuta a nascondersi nei meandri”.
Tra le curiosità anche un loggia ‘spuria’ sorta ad Alassio (uomini e donne) ad opera di un alassino che era impegnato in politica, a destra, e nel mondo dei titolari di Bagni Marini. L’elenco degli affiliati venne trovato nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria che comunque non ebbe sviluppi e fu archiviata.
DUE GIURAMENTI MASSONICI DI ALTRETTANTE OBBEDIENZE. IL SECONDO RISULTA DAGLI ATTI DEL PROCESSO TEARDO E DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE SULLA P2 DI LICIO GELLI.
Questa copia, battuta a macchina, era il ‘memoriale’ che il ‘pentito’ Renzo Bailini, pubblicista, corrispondente de Il Lavoro di Genova, figlio di albergatori, prima a Loano poi a Borghetto S. Spirito, scrisse per denunciare quanto accadeva in alcune logge massoniche. E’ il giuramento che fece nella sua loggia imperiese.