Come era opportuno non si è accennato all’implacabile ‘sacco edilizio’ della rapallizzata Borghetto S. Spirito, unica città della riviera ligure rimasta senza alberghi (4.549 residenti, oltre 14 mila seconde case) . E dove c’è chi preme per costruire su nuove aree nell’indecente silenzio dei media.

I sindaci premiati sono stati Bovio (assente per motivi di salute), Figini, Badino, Malpangotto, Vacca e Gandolfo, figure protagoniste di cinquant’anni di storia amministrativa locale. Tra i momenti simbolici della mattinata, la scoperta di una targa dedicata ai Sindaci dal dopoguerra a oggi, ora esposta nel Palazzo Comunale come segno tangibile del loro impegno.
L’occasione, da un’idea assai opportuna e originale del primo

cittadino leghista in carica, Giancarlo Canepa, ovvero la ‘festa dei sindaci’.

Canepa che ha ricevuto in eredità, con suo secondo mandato, più di una ‘gatta da pelare’. Si pensi solo al Puc in itinere (in Regione) e alle calende greche di una soluzione per l’ex oleificio Roveraro. Dopo aver in parte risolto la riqualificazione del Castello Borelli, in attesa di un nuovo progetto per l’immobile da destinare a hotel e ristorante di proprietà di un latitante coppia di coniugi russi.
E’ scontato che non tutti i sindaci che si sono succeduti ‘meritano’ anche l’attestato storico di ‘cementificatore’ nel Comune più cementificato del savonese e che molti – certi media inclusi- vorrebbero farci dimenticare o perlomeno sottovalutare. E ancora c’è chi, tra i sindaci, pur di non ‘genuflettersi’, ha preferito dimettersi.

Ma sarebbe fuori luogo, in questa circostanza, ricordare ciò che resterà scritto nella storia cittadina. Un tempo terra di agricoltori e di aree produttive. Negli anni e fino ai nostri tempi tra beneficiari e ‘sconfitti’ dalla sorte e dalle scelte. Pensiamo a quel che era il centro storico commerciale e come si è ridotto con una vasto deprezzamento dei valori immobiliari.
DA LOKKIO (unico blog ligure con editori massonici e non è un reato) a firma del coeditore Roberto Tomatis, consigliere comunale di opposizione di centro destra ad Albenga. Direttore responsabile il prof. pubblicista Claudio Almanzi.
“Oggi, lunedì 25 agosto, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale si è svolta la “Festa dei Sindaci”, un evento dedicato a tutti coloro che, dal dopoguerra a oggi, hanno amministrato la città, al di là dei colori politici e delle cose realizzate. Il sindaco in carica, Giancarlo Canepa, ha voluto sottolineare il significato e il valore di questa giornata.

“La data, inserita negli eventi a corollario del gemellaggio con Cetara, è stata scelta per coincidere con i festeggiamenti della Madonna della Guardia, che si tengono ogni cinque anni”, ha spiegato il primo cittadino. La Madonna della Guardia è particolarmente venerata in città “è considerata la protettrice di Borghetto, in ricordo di un episodio del 1637, quando un assalto dei pirati saraceni fu respinto grazie alla sua protezione”.
“Quest’anno abbiamo voluto ricordare con un nuovo gonfalone quello approvato 25 anni fa con decreto del Presidente della Repubblica che sostituiva il precedente …Abbiamo voluto rendere omaggio a chi si è messo al servizio della comunità, amministrando la città con dedizione, sacrificando tempo alla famiglia e al lavoro”, ha aggiunto Canepa.“
“È stata una mattinata di grande importanza per Borghetto Santo Spirito, una splendida occasione per riconoscere l’onore e l’onere di un ruolo, quello del Sindaco, che rimane nel tempo un punto di riferimento fondamentale per la comunità”, ha sottolineato il consigliere regionale di FI Angelo Vaccarezza .

LETTERA PUBBLICATA DA SAVONA NEWS- Ho letto con interesse dell’evento svoltosi a Borghetto Santo Spirito per la “Festa dei sindaci” e la presentazione del nuovo gonfalone comunale. Tuttavia, da cittadino, non posso fare a meno di pormi alcune domande.
Dalla lettura dell’articolo la celebrazione pare essersi trasformata in un lungo elenco di autorità e cariche politiche presenti, molte delle quali esterne al Comune. Mi chiedo se questo tipo di impostazione non rischi di apparire, agli occhi dei cittadini, come una parata autocelebrativa, più che un momento di vera riflessione sulla storia amministrativa del paese.
L’occasione del nuovo gonfalone poteva essere perfetta per ripercorrere la storia del Comune, i suoi simboli, il senso dell’identità civica, magari attraverso il coinvolgimento di scuole, associazioni culturali o semplici cittadini. Sarebbe bastato dare voce agli ex sindaci di Borghetto con interventi misurati, raccontando le sfide affrontate nei diversi periodi storici, senza trasformare l’evento in un palcoscenico politico.
Non metto in discussione il valore del servizio amministrativo reso da chi ha ricoperto questo ruolo — ma ritengo che oggi la politica abbia bisogno di sobrietà, contenuto e ascolto, non di cerimonie autoreferenziali.
Ritrovare il senso profondo delle istituzioni significa anche saper comunicare ai cittadini in modo autentico, non solo tra addetti ai lavori.

I SINDACI DAL 1945- Luigi Vacca, in carica un anno), Giacomo Cavallino, Giuseppe Rocca, Silvano Barone (12 anni, al galoppo la devastazione urbanistica), Angelo Tito Reale. Tutti della Dc. Poi è stata la volta dei sindaci ancora in vita e sopra citati, tra sinistra, centro sinistra e centro destra che detiene la palma di più anni al governo della città dopo la Dc che solo per un breve periodo fu caratterizzata dalla sinistra del partito e che mise in cantiere, con pesanti minacce di morte (a tre suoi esponenti), un piano regolatore.