Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pieve di Teco orfano del suo ultimo albergatore. L’esempio di vita e rettitudine del ‘nobile’ Piero sia di insegnamento alle nuove generazioni


Era il 12 gennaio 2017. Trucioli.it titolava: Pieve di Teco, Dell’Angelo compie 221 anni
Benvenuti nell’hotel più antico della Liguria. Due fratelli medici lo vorrebbero rilanciare.

Ultima foto di Piero Ciocchetto in vita (2024). La sua creatura, Albergo dell’Angelo, aveva chiuso pochi mesi prima. Un messaggio affisso sulla porta d’ingreso indicava una nuova gestione. Purtroppo siamo sempre in attesa. Piero ci aveva confidato che da tempo cercava invano di acquisire una stabile attiguo e disabitato per ampliare la ricettività turistica, a felice coronario di di un ampio prato-giardino ideale per feste ed eventi famigliari ed associativi

Ancora Trucioli.it- Piero Ciocchetto un ‘giovane’ di 79 anni che meriterebbe di essere raccontato dall’A alla Z, fulgido esempio di ‘vero ed esemplare’ albergatore che alle parole, alle esternazioni, alle passerelle, preferisce ‘lavorar tacendo’. Mai una parola sopra le note, pur essendo un benemerito pievese Doc.

Da blog montanaro, da decani cronisti, eravamo e siamo orgogliosi di aver raccontato ed intervistato un personaggio da libri di storia ligure. Ora è venuto il giorno al quale nessuno di noi potrà sfuggire. Il grande e modesto, benemerito Piero, ormai ci scruta da lassù. Lasciando ai posteri una indelebile testimonianza di vita e di cittadino che amava profondamente la sua Pieve anche se la sua formidabile memoria non poteva dimenticare gli anni di un paese con un’economia fiorente, con un artigianato (calzolai) unico in Liguria sia per numero delle attività, sia per la professionalità e fama raggiunte. Insomma Piero come molti di noi della ‘vecchia guardia’ era un nostalgico di un certo passato dove non sono certamente mancate ombre e criticità, pensiamo solo alla guerre, alla povertà, ai lutti, alla barbarie commesse.

Quanti inediti ci descrisse la mattina del nostro incontro, non prenotato, a sorpresa. Inizialmente, per rompere il ghiaccio, nella veste di potenziale cliente e poi la verità. Sono venuto qui per intervistarla. E lui. Forse un’intervista non è il caso, non sono così importante, magari facciamo due chiacchiere.

Non solo gli ospiti scrivono e parlano del gioiello, dei valori artistici che si possono ammirare nelle stanze e nelle sale. Dal mobilio, ai quadri, ai lampadari, a tesori  che mandano in visibilio amatori ed esperti. C’è molto di più e di interessante da vedere nella vecchia ‘cantina – rimessa’, ci sono alcuni esemplari motorizzati. Piero: ”E’ solo una parte della collezione, il cui merito non è soltanto mio, è la passione di mio cugino Antonino Pira, otorino a Torino”. Un Ape calessino, da pezzi rarissimi, è una meraviglia.  E’ disposto a venderlo ? “Neanche per sogno, qualche mese fa un signore di fuori regione ha messo sul banco della reception il libretto degli assegni. ‘Scriva lei la somma, io firmo’. L’ho ringraziato, non facciamo commercio…

Piero accennava con convinzione al ‘progetto museo’ che pare sia tra gli obiettivi nobili degli eredi (due cugini medici, uno è ora sindaco) di Ciocchetto e Pieve di Teco dovrebbe essere in prima linea a tifare, spronare, attraverso il Comune, Pro Loco,  associazioni di categoria; sarebbe una promozione senza pari del territorio sia in termini di visitatori, sia nel mondo dei mass media oltre i confini provinciali.

 Abbiamo attraversato gli anni del boom e momenti difficili, brutti; ora sono più fiducioso, vedo all’orizzonte buone prospettive. Non abbiamo solo il terziario in ripresa: turismo, commercio, enogastronomia. Abbiamo aziende modello e leader che generano indotto: Marchisio, la svedese MunsterSan Lorenzo. Siamo messi meglio di tante altre valli dell’entroterra ligure. La vitalità della ristorazione è un buon segno, anche se non bisogna abbassare la guardia sul fronte della qualità, della tradizione culinaria, della valorizzazione, non solo a parole e slogan. Le eccellenze non devono essere distribuite a destra e a manca, a pioggia, quando si ascoltano certi programmi delle tv locali, altrimenti si declassano le vere eccellenze”.

Tra i sindaci di Pieve di Teco a chi darebbe la medaglia della meritocrazia ? ” Certamente all’ing. Fossati, al prof. Trucco editore ed un infinito amore per il proprio paese, ricordo che quando il Comune ospitava qualcuno per manifestazioni, convegni, lui pagava di tasca propria almeno la metà della somma. Non dimentichiamo la famiglia Lengueglia, con il pioniere dei  primi bus di linea dalla valle alla Riviera, un figlio, Marco, è stato anche sindaco. Meriterebbero almeno una targa”. Invece nulla fino ad oggi. Pietà, ma nessuna scusa è valida da parte di chi (sindaci e consiglio comunale) ha il dovere di non dimenticare le figure nobili che hanno fatto la storia di Pieve e della Vallata. Trucioli.it continuerà a battere questo tasto, additando i ‘cattivi maestri‘ quanto a riconoscenza verso esemplari concittadini meritevoli.

L’articolo con oltre 3 mila visualizzazioni così terminava: Complimenti signor Piero, la comunità pievese dovrebbe iscriverla nell’album dei suoi ‘figli’ migliori. E speriamo se ne ricordino finchè lei sarà tra i cittadini attivi.  Si narra che Mussolini aveva fatto nascere il liceo classico di Carcare, affidato ai Padri Scolopi, per formare gli alti funzionari del fascismo. Piero è cristiano, non praticante, ma ha la fede indissolubile della democrazia e della dedizione al lavoro. Vedi articolo integrale e foto.

DA SITO INTERNET- Domani mani 14 luglio, alle 10:30, nella Collegiata San Giovanni Battista, l’ultimo saluto a Piero Ciocchetto. (Su desiderio dei congiunti in forma privata ndt). Una persona gentile, affabile, sempre educata, con tutti.
Molto conosciuto non solo a Pieve di Teco, suo paese, ma anche fuori, grazie al suo sorriso discreto e alla storica gestione dell’Albergo dell’Angelo, che ha portato avanti per una vita, prima con la mamma, poi da solo e che ha segnato la storia dell’ospitalità in Liguria.
Sempre presente e collaborativo in ogni manifestazione del paese, Piero era un punto di riferimento silenzioso ma prezioso per tutta la comunità.Ci lascia un grande vuoto, ma anche un bel ricordo nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Grazie di tutto, Piero.

POST DEL PARCO ALPI LIGURI –

Se ne è andato che mancavano venti minuti alle 11 di sera di venerdì 11 luglio scorso, Piero Ciocchetto, proprietario, direttore, tuttofare – anche mastro birraio d’occasione – dell’Hotel dell’Angelo di Pieve di Teco. Aveva 87 anni.
Uomo elegante e gentile, con quell’aria da albergatore bavarese che era piaciuta tanto – forse anche perché aveva colto i suoi studi classici – a Guido Ceronetti che, ospite dell’Angelo dal 21 al 27 aprile del 1989, lo aveva fissato nelle pagine del suo libro “Per le strade della Vergine” (appunti privati dal 1988 al 1991, Adelphi, 2016) come un “singolare proprietario con occhi ravvicinatissimi” e descritto l’albergo “bon accueil, sala da pranzo magnifica, grande soffitto a volta con pitture” dove ha cenato con “rosatello di Ormea, pasta al pesto, passato di verdura” e dopo “una lunga passeggiata per i portichetti, silenzio”. Poi in camera “con un letto orribile, ma dà su un piccolo orto”.
Si chiude, piano piano, un’epoca e Ciocchetto, con i suoi occhi vivaci e il suo passo veloce, fa parte di quella; ci sembra di vederlo mentre ricorda le stanze di soggiorno di Pertini, Taviani, Lucifredi e forse Napoleone. Tutti da lui accompagnati alla camera. Di Napoleone solo la leggenda, ma una lapide nell’albergo ricorda che “l’albergo fu fondato durante l’impero napoleonico”.
Le Alpi Liguri – gli piaceva chiamarle Alpi Marittime orientali – lo ricordano con affetto e lo salutano con questa fotografia e altre scattate nella dépendance dell’Angelo il 19 maggio 2024.

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