Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Una barchetta a Noli. Che differenza tra le estati di allora e il turismo di oggi!


Sia mio padre che il mio futuro suocero diffidavano molto di Noli.

di Massimo Germano

Vedevano pericoli dappertutto, anche se di genere diverso. Per mio padre erano le immersioni, le gite in barca al Capo, il tuffarsi subito dopo pranzo. Per il padre di Carla, la mia futura moglie, erano i balli serali, le compagnie promiscue, i tenebrosi vicoli immersi nelle ombre notturne.
Poco per volta, entrambi se ne fecero una ragione. Preferivano controllare la situazione da lontano, affidarsi a quelle istituzioni di allora che erano i Bagnini e le Bagnine, personaggi leggendari che negli Stabilimenti Balneari del tempo rappresentavano l’autorità, e a cui si doveva ubbidire come ai genitori.

Quanti nomi si affollano alla mente, Maria, Giglio, Gianni, Eugenio…Perch`e non far loro un monumento alla memoria? Che differenza tra le estati di allora e il turismo di oggi! Allora le vacanze erano finalizzate per i giovani, quello ne era lo scopo più profondo. Mio suocero era riuscito a procurarsi una barchetta acquistata a prezzo di favore dai prestigiosi Cantieri Baglietto di Varazze, doveva essere una lancetta di salvataggio di qualche yacht. Non era ricco, ma poteva permettersi quello che oggi sarebbe un lusso: tenere ai bagni una barca di propriet`a. S’era messo d’accordo con il bagnino Gianni, e la cosa gli dava sicurezza: nella casa vuota
di Torino sognava le sue due figlie che si cullavano solette sulle onde, sulla barchetta di mogano, lontane dalle tentazioni della spiaggia e dagli assordanti ritmi dei primi juke-box. Le cose non andavano precisamente così, ma per parecchi anni la barchetta si prestò pienamente ai tanti usi marini offerti dallo splendido e compiacente Golfo di Noli.
Con mia moglie sfogliamo con malinconia la vecchia Licenza rilasciata dalla Marina Italiana per ”i battelli da diporto nell’interno dei porti e lungo le spiagge.” C’è il Certificato di Stazza, firmato dal Nocchiere di Porto, tutte le riconferme di validità rilasciate dal Delegato di Spiaggia. Lui si sentiva importante, ne andava fiero come di uno yacht, gli pareva di essere diventato uno di Noli, non credo che ci sia mai salito a bordo. La barchetta svolse egregiamente il suo servizio, poi ci sposammo, e non ce la potemmo più permettere. Il mondo, Noli e le spiagge stavano cambiando, tenere una barca ai bagni era diventato un lusso, figlie e nipoti non ne fecero pi`u uso. Ora riposa
a Torino, nel garage, alle volte con mia moglie le facciamo una rapida visita.
Quanti ricordi! Era lunga sui tre metri e stazzava 300 kili lordi. Ancora oggi mi chiedo come faceva a sorreggere imbarcate di amici e amiche che sfidavano allegramente qualsiasi equilibrio idrostatico in un groviglio promiscuo di corpi e alla faccia del padre ignaro e lontano. Chiss`a se tornerà mai a cullarsi nelle limpide acque del golfo!

Massimo Germano


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M. Germano

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