Chi si è lamentato che Ormea finirà per diventare un sobborgo di Imperia probabilmente non si è reso conto di aver toccato un punto davvero fondamentale: perché Ormea si trova a meno di cinquanta chilometri da Imperia e, quel che conta di più, la distanza continua a calare. Perché i raddrizzamenti della statale 28 tra Oneglia e Pieve di Teco, ormai quasi finiti, non riducono solo la distanza ma soprattutto il tempo. Quindi Ormea, oggi, dista da Imperia solo una quarantina di chilometri, e una quarantina di minuti.
Così succederà che Ormea, 750 metri di quota, più Viozene (950 metri), ai piedi delle Dolomiti della Liguria inclusa e del Mongioie (2630 metri) alla fine sarà una delle poche località di alta montagna (forse l’unica in Italia) a mezz’ora da una città di mare. Così ad Imperia, capoluogo di provincia, la città più importante dell’estremo ponente ligure, con un porto turistico nuovo, grande, bene attrezzato e vicina ad altri tre porti turistici dello stesso calibro, Andora, Aregai e Sanremo, sarà quasi come essere in montagna. Per giunta, il tratto tra Acquetico e Cantarana, che ridurrà la distanza tra Ormea e Imperia a una trentina di chilometri e a una ventina di minuti, è stato approvato fino ad essere “cantierabile”: sembra che ormai manchino solo i quattrini.
A Ormea tutto questo dovrebbe sollevare grandi entusiasmi perché, finalmente, i ricchi che stanno al mare, proprietari di imbarcazioni inclusi, potranno scoprire questa incredibile località di montagna a un tiro di schioppo e finiranno per far crescere il valore delle case e dell’intero Comune. Ragione per cui Ormea presto o tardi dovrà difendersi dai “foresti”, dalla speculazione edilizia selvaggia che potrebbe rovinarla e, purtroppo, dal traffico che aumenterà a dismisura. Se si vuole confrontare la situazione di Ormea con quella di altre località, collinari e semi-montane vicine al mare, basta ricordare i vantaggi che ha avuto Garlenda dall’apertura dell’Aurelia bis tra Alassio ed Albenga, e quelli che da sempre hanno Balestrino, Bardineto e Calizzano dalla loro vicinanza alla piana di Loano e di Pietra Ligure. Tutti luoghi dove le abitazioni costano ben più care che a Ormea. E’ vero fa eccezione il collasso di Bardineto dove hanno chiuso alberghi e ristoranti e dopo che negli anni ’60 e ’70 era considerata la ‘Svizzera’ in Liguria. Erano gli anni del compianto sindaco prof. Secondo Olimpio, giornalista e capo ufficio stampa per l’intera carriera ministeriale del genovese Paolo Emilio Taviani.
Tutto ciò, per quanto riguarda Ormea, porta a due riflessioni strategiche, sulle quali la prossima amministrazione comunale si dovrà battere. La prima cosa da fare sarà quella di ‘estorcere’ allo Stato il denaro necessario per quest’opera (traforo), al più presto. La seconda dovrà essere un piano regolatore (chiamatelo come vi pare, ma di questo si tratta) che provveda anticipatamente a salvaguardare il territorio di Ormea che, finora, fortunatamente, è stato danneggiato solo in piccola parte dalle speculazioni degli anni sessanta e settanta, ma che potrebbe essere del tutto rovinato nel giro di qualche anno.
Filippo Bonfiglietti