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Liguria e Basso Piemonte

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Tra le ‘mura’ di Imperia capoluogo la mafia non esiste? Fossati vice sindaco: ‘Città amministrata da una classe politica onesta, sana e preparata’


Per la giunta comunale a “Imperia città la mafia non è presente “. Un linguaggio chiaro. Anzi un attacco al Pd, a Libera, a quanti sostengono che “qui siamo in presenza di organizzazioni di stampo mafioso”. Altro discorso riferirsi alla provincia  (vedi inchiesta di Report…..). Il vice sindaco Fossati incalza:”Pd e sinistra estrema, oltre alle associazioni autoreferenziali, se sanno qualcosa che nessuno sa vadano a fare denuncia in Procura”.

Un clima davvero infuocato ha messo in subbuglio, qualora ce ne fosse bisogno, una città e una provincia. Non più tardi di domenica 8 dicembre 2024  a Rai 3, con Report di Sigfredo Ranucci, un’inchiesta sul voto in Liguria dopo lo scandalo giudiziario che ha coinvolto l’ex presidente Giovanni Toti (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO). “A vincere di misura è stato l’allora sindaco di Genova Marco Bucci con soli 8424 voti di scarto grazie alla provincia di Imperia, guidata da Claudio Scajola. Il ponente proiettato su scala nazionale con 1.561 mila  spettatori pari all’8,5% di schare”.

“Oltre 6mila voti arrivano proprio dal nipote Marco Scajola, ex Totiano assessore all’Urbanistica, rientrato in Forza Italia dopo l’inchiesta che ha travolto la giunta precedente. Scajola riesce a portare 8 uomini in Regione e ben 3 assessori su 7. Ma la provincia di Imperia è davvero quel modello di Liguria che ha spinto Bucci a diventare presidente e chi sono i neoeletti consiglieri? A Report  in esclusiva le immagini del funerale del boss di ‘ndrangheta Peppino Marcianò nel 2017 a cui parteciparono diversi politici locali, tra cui un neoeletto consigliere regionale.

Scrive la Giunta comunale di Imperia“Ormai è un mantra. Secondo il Pd e la Sinistra estrema, con l’immancabile coda di associazioni autoreferenziali dalla ben chiara collocazione politica, massimi esponenti dell’antimafia da salotto e da convegni per pochi intimi, sempre gli stessi, ad Imperia c’è la mafia ed il Sindaco è un mascalzone, per non dire di peggio, a negarlo.

Secondo la Procura, secondo la Prefettura, secondo la Questura, la Finanza ed i Carabinieri non ci sono evidenze che organizzazioni di stampo mafioso siano presenti od operino nella città di Imperia, sottolineiamo, nella città di Imperia, che è cosa diversa dalla Provincia di Imperia. Chiunque operi economicamente nella nostra città, del resto, può confermarlo: non sia hanno notizie o evidenze di intimidazioni, attentati, violenze o pressioni di sorta, né di infiltrazioni, anche solo economiche. 

Pd e Sinistra estrema se lo sono sentito dire nella commissione consiliare competente direttamente ed in modo inequivocabile dal Sig. Prefetto, dalla associazioni sindacali, dalle associazioni datorali ed imprenditoriali. Tutto inutile, parole al vento. Tempo perso. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. 

Nemmeno il quadro noto delle inchieste giudiziarie e dei processi, che non hanno nemmeno sfiorato o anche solo menzionato la città di Imperia, fa capire a queste persone, accecate dall’odio politico e personale, che no, nella città Imperia, nulla fa ritenere che ci sia la mafia.  Come del resto evidenziato dal Sindaco e noto a tutti, ci sono certamente zone della provincia interessate a vario livello dal fenomeno, ma il capoluogo ne è esente e, lo diciamo per inciso, è amministrato da una classe politica sana, onesta, preparata ed attrezzata a far sì che tale quadro permanga.

Il Sindaco ha semplicemente detto la verità, che tutti i rappresentanti delle Istituzioni e delle realtà economica sanno e dicono, ma, per questo, viene additato come un soggetto ‘irresponsabile e pericoloso’.

Per piacere a lor signori si deve dipingere la città di Imperia come un covo di mafiosi? Crediamo sia venuto il momento di dire basta! Pensando di trarre un qualche vantaggio politico, c’è chi infanga la nostra città giornalmente, seguendo la logica del tanto peggio, tanto meglio (per loro). Il Sindaco e noi, che giornalmente lavoriamo per dare a questa città l’immagine sana, di una città che cresce e si sta rilanciando, non accettiamo più questo atteggiamento, questo si, irresponsabile. 

Se il Pd e la Sinistra estrema, oltre alle associazioni autoreferenziali, sanno qualcosa che nessuno sa, vedono cose che nessuno vede, hanno elementi che nessuno ha, facciano denuncia, in Procura, però, assumendosene la responsabilità, non sui giornali“.

Utile ricordare che lo stesso vice sindaco Giuseppe Fossati è un avvocato affermato e al quale non mancano convinti  sostenitori. E’ stato presidente del Rotary Club Imperia. Un pubblico amministratore non uso a porgere l’altra guancia. L’8 settembre 2024, come riporta ImperiaPost, ha commentato senza i guanti di velluto: Imperia: vicesindaco bacchetta i consiglieri del PD. “La nostra è una città dove si vive bene. Disgustato nel leggere la vostra lettera a Mattarella” (vedi…..).

prima LA RIVIERA’ l’8 aprile 2017: “Tanti messaggi di auguri sui social per il consigliere comunale di Imperia riparte Giuseppe Fossati, strenuo oppositore del sindaco Carlo Capacci e della sua maggioranza, ed Eugenia Adolfo, uniti in matrimonio questa mattina in comune. Fossati, ex assessore comunale, avvocato, ha sposato la compagna Eugenia che è figlia di un altro noto esponente politico del passato, l’ex consigliere e assessore regionale, nonché deputato per un breve periodo in parlamento, Vittorio Adolfo”. Alle comunali  2022 Adolfo eletto sindaco – unica lista – con 266 voti. Ha votato il   59,26% (Precedente: 53,11%). E ha posto subito in evidenza “l’assoluta necessità della sicurezza a tutela dei cittadini di Pornassio, in quanto la  statale 28 ha un tratto pericolosissimo nell’abitato di Pornassio e uno, altrettanto rischioso, che porta dalla frazione Case Rosse a Nava”.

ARTICOLO DE IL SECOLO XIX DEL 9 DICEMBRE 2024 –

Il capoluogo di provincia, Imperia, è «esente» dal fenomeno mafioso. Ed è «amministrato da una classe politica sana, onesta, preparata e attrezzata» a far sì che le cose non cambino. Il terremoto provocato dalle parole del sindaco e presidente della Provincia Claudio Scajola, sulla non evidenza di pressioni da parte della criminalità organizzata sul tessuto locale, trova eco nelle dichiarazioni del vicesindaco Giuseppe Fossati. Il quale a nome della giunta precisa che il perimetro della dichiarazione del primo cittadino era comunale. E che chi ha stigmatizzato queste affermazioni (c’è anche una realtà importante come Libera) fa parte della «coda di associazioni autoreferenziali dalla ben chiara collocazione politica», con il Pd e i «massimi esponenti dell’antimafia da salotto».
Un mantra, dice la giunta, secondo cui «a Imperia c’è la mafia e il sindaco è un mascalzone a negarlo. Secondo Procura, prefettura, questura, guardia di finanza e carabinieri non ci sono evidenze che organizzazioni di stampo mafioso siano presenti o operino nella città, che è cosa diversa dalla Provincia. Chiunque operi economicamente nella nostra città può confermarlo. Nemmeno il quadro noto delle inchieste giudiziarie e dei processi, che non hanno nemmeno sfiorato o menzionato la città di Imperia, fa capire a queste persone, accecate dall’odio politico e personale, che nulla fa ritenere che ci sia la mafia».

Una replica dura su una questione, quella delle mancate denunce, che era stata sollevata dal procuratore capo Alberto Lari. Dunque dentro le “mura” cittadine la mafia non esiste e per la giunta è un fatto provinciale, che non interessa la testa del territorio. Di certo, che la criminalità organizzata abbia un radicamento nel Ponente è fuori di dubbio: il report regionale 2022 in materia indica quali «territori più esposti al controllo delle organizzazioni criminali quelli della provincia di Savona e soprattutto di Imperia, che con 30 reati ogni 100 mila abitanti si avvicina al tasso di delittuosità nazionale». Fossati e la giunta invitano «Pd e sinistra estrema, oltre alle associazioni autoreferenziali, se sanno qualcosa che nessuno sa» a fare denuncia in Procura.

2/S.I.A.P: «Per dichiarazioni di Claudio Scajola intervenga il prefetto di Imperia».

Roberto Traverso

Imperia comunicato stampa- «Ho letto la reazione scomposta della giunta del Comune d’Imperia alle inevitabili critiche ricevute dal sindaco Claudio Scajola in seguito alle sue pericolose ed inaccettabili dichiarazioni con le quali ha negato la presenza d’infiltrazioni mafiose in provincia d’Imperia. Non è ammissibile che il risultato del lavoro della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) che ha certificato la presenza delle infiltrazioni mafiose venga totalmente e volgarmente disconosciuto». Lo dichiara Roberto Traverso segretario regionale del S.I.A.P. il più grande sindacato di base rappresentativo del personale della Polizia di Stato.

«Una reazione istituzionale gravissima – aggiunge  Traverso– Soprattutto perché ha addirittura coinvolto direttamente Procura, Prefettura, Questura, Carabinieri e Finanza che naturalmente non potranno certo non riconoscere il contenuto delle relazioni semestrali della DIA. Scajola è stato anche Ministro dell’Interno e sicuramente dovrebbe ricordarsi che il Prefetto presiede il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e che di fronte alla presa di posizione della giunta del comune capoluogo che nega la presenza del fenomeno mafioso che notoriamente sta impegnando da anni l’intelligence investigativa in collaborazione con la Magistratura, non potrà certo non intervenire presso le sedi competenti». Traverso ha annunciato che chiederà un incontro in merito al Prefetto ed al Questore d’Imperia.

3/Riceviamo e pubblichiamo – Educazione alla legalità a Imperia. Gli alunni della secondaria  dell’Istituto Littardi, in collaborazione con l’Associazione Libera, hanno incontrato stamattina Francesca e  Giovanni Gabriele, genitori di Dodò vittima innocente della mafia a soli 10 anni , e Rocco Mangiardi, testimone di giustizia, imprenditore calabrese che si è opposto ai ricatti della mafia.

Nell’Aula Magna di via Terre Bianche, circa 200 alunni hanno ascoltato in un silenzio toccante, il ricordo commovente del piccolo Dodò,  che durante il momento più bello della vita di un bimbo, il gioco, ha trovato la morte a causa di una violenta sparatoria mafiosa.
E altrettanto significativa la testimonianza di Rocco Mangiardi che è riuscito a trasmettere con  semplici parole, il suo rifiuto a sottomettersi ai soprusi dei mafiosi. Ancora una volta l’Istituto Littardi è attento nel trasmettere ai propri alunni l’importanza del rispetto reciproco, dei valori della legalità, del senso di giustizia. Libera ringrazia il Dirigente Scolastico, Prof. Quaglia, i docenti e i bravissimi studenti per l’attenzione, la serietà e l’impegno profuso nella preparazione dell’evento. Grande la commozione degli invitati che hanno potuto sentire la spontanea vicinanza e la profonda partecipazione di tutti i presenti.
4/Riceviamo- Mabel Riolfo-
Negare l”esistenza della criminalità organizzata in Liguria è come dire che non c’è necessità di mettere in atto quelle cautele particolari e necessarie per combatterla. E stiamo molto attenti a far passare questo messaggio. Quattro anni di lavoro in Commissione Antimafia di Regione Liguria, quattro anni di audizioni e di lavoro sulla legge per la rivalutazione dei beni confiscati alla mafia ha fatto emergere che la criminalità organizzata in Liguria non solo esiste ma col tempo ha modificato le sue modalità di azione, adattandosi alla nuova era 4.0.
E se non ci sono denunce a maggior ragione dovremmo tenere l’asticella alzata e chiederci il perché. La criminalità organizzata fonda infatti le sue radici nell’omertà, nel disagio sociale, nella difficoltà economica sostituendosi allo Stato laddove questo non può e non riesce a dare risposte. Negare la sua esistenza da parte delle istituzioni penso sia un gravissimo errore di sottovalutazione del pericolo sociale che rappresenta.

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